La monografia fa conoscere e apprezzare Giuseppe Avanzi il pittore più prolifico nella Ferrara del secondo Seicento. Dopo le biografie di Girolamo Baruffaldi e Cesare Cittadella, che sottolineavano la sua indole naturalista, opposta a quella dei classicisti Maurelio Scannavini e Giacomo Parolini, allievi di Carlo Cignani, il suo carattere sbrigativo e l’abbondante, ma discontinua, produzione pittorica, in epoca moderna è stato Eugenio Riccomini, nel suo fondamentale volume sulla pittura a Ferrara nel Seicento del 1969, il primo a tentare una rivalutazione critica dell’artista ferrarese. Partendo dal contesto storico politico della Ferrara di metà Seicento, che in assenza della corte estense e dopo la scomparsa di Scarsellino e Carlo Bononi presentava ancora un’attività artistica rilevante, Enrico Ghetti, grazie a un approccio di studio che si è tradotto in accurate ricerche bibliografiche e archivistiche e nell’indagine sul campo, dimostra che Avanzi è stato in grado di recepire e rielaborare le sollecitazioni classiciste d’osservanza cignanesca di Scannavini, la modernità del primo Parolini e il paesaggismo di Giuseppe Zola. Dunque non fu un pittore irrimediabilmente ritardatario ma si rivelò capace di recepire le novità del panorama artistico contemporaneo e di conquistarsi un pubblico ampio e diversificato grazie al suo linguaggio originale e schietto. La ricognizione di Enrico Ghetti, che ha prodotto un catalogo ragionato delle opere e l’identificazione di diversi dipinti inediti, non ha precedenti nei contributi dedicati all’artista e nel contesto della pittura ferrarese di secondo Seicento. Grazie a questo lavoro è oggi possibile mettere a fuoco le circostanze di alcune importanti commissioni messe in cantiere da Avanzi, come il soffitto per la chiesa di San Carlo, i dipinti per la chiesa dei Santi Giuseppe Rita e Tecla e il ciclo un tempo nell’oratorio di San Crispino dell’Arte dei Calzolai che vide coinvolto anche Giacomo Parolini. Dal punto di vista metodologico il lavoro di Ghetti rappresenta un esempio importante per approfondire gli studi su un momento ancora poco considerato, quello cioè della produzione artistica a Ferrara nella seconda metà del XVII secolo e aprire la strada alle ricerche future.

enrico ghetti (2017). Giuseppe Avanzi (1645-1718), un pittore nella Ferrara di secondo Seicento. Ferrara : Comune di Ferrara.

Giuseppe Avanzi (1645-1718), un pittore nella Ferrara di secondo Seicento

enrico ghetti
2017

Abstract

La monografia fa conoscere e apprezzare Giuseppe Avanzi il pittore più prolifico nella Ferrara del secondo Seicento. Dopo le biografie di Girolamo Baruffaldi e Cesare Cittadella, che sottolineavano la sua indole naturalista, opposta a quella dei classicisti Maurelio Scannavini e Giacomo Parolini, allievi di Carlo Cignani, il suo carattere sbrigativo e l’abbondante, ma discontinua, produzione pittorica, in epoca moderna è stato Eugenio Riccomini, nel suo fondamentale volume sulla pittura a Ferrara nel Seicento del 1969, il primo a tentare una rivalutazione critica dell’artista ferrarese. Partendo dal contesto storico politico della Ferrara di metà Seicento, che in assenza della corte estense e dopo la scomparsa di Scarsellino e Carlo Bononi presentava ancora un’attività artistica rilevante, Enrico Ghetti, grazie a un approccio di studio che si è tradotto in accurate ricerche bibliografiche e archivistiche e nell’indagine sul campo, dimostra che Avanzi è stato in grado di recepire e rielaborare le sollecitazioni classiciste d’osservanza cignanesca di Scannavini, la modernità del primo Parolini e il paesaggismo di Giuseppe Zola. Dunque non fu un pittore irrimediabilmente ritardatario ma si rivelò capace di recepire le novità del panorama artistico contemporaneo e di conquistarsi un pubblico ampio e diversificato grazie al suo linguaggio originale e schietto. La ricognizione di Enrico Ghetti, che ha prodotto un catalogo ragionato delle opere e l’identificazione di diversi dipinti inediti, non ha precedenti nei contributi dedicati all’artista e nel contesto della pittura ferrarese di secondo Seicento. Grazie a questo lavoro è oggi possibile mettere a fuoco le circostanze di alcune importanti commissioni messe in cantiere da Avanzi, come il soffitto per la chiesa di San Carlo, i dipinti per la chiesa dei Santi Giuseppe Rita e Tecla e il ciclo un tempo nell’oratorio di San Crispino dell’Arte dei Calzolai che vide coinvolto anche Giacomo Parolini. Dal punto di vista metodologico il lavoro di Ghetti rappresenta un esempio importante per approfondire gli studi su un momento ancora poco considerato, quello cioè della produzione artistica a Ferrara nella seconda metà del XVII secolo e aprire la strada alle ricerche future.
2017
170
enrico ghetti (2017). Giuseppe Avanzi (1645-1718), un pittore nella Ferrara di secondo Seicento. Ferrara : Comune di Ferrara.
enrico ghetti
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/919602
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