La “ricostruzione della città europea” è una riflessione a più voci sui temi del progetto urbano nei processi di trasformazione della città. Il termine “ricostruzione” sembra il più adeguato a intercettare un criterio di lavoro all’interno della città esistente. Un concetto che necessariamente non esclude i termini di “rigenerazione” e “riqualificazione”, sebbene sembrino un po’ usurati (perché in fondo tutti giustamente pensano di potersene occupare) e non intrinsecamente legati al concetto della forma, che invece rappresenta la questione sostanziale della ricerca architettonica: dare una forma ai luoghi della vita dell’uomo, nei quali l’uomo si riconosce, nei quali l’uomo vive. Non si tratta certo di pensare ad una ricostruzione che abbia come obiettivo la forma della città in generale, così come poteva essere intesa fino all’ottocento. La città attuale, luogo contradditorio e complesso, è un’opera aperta che non può certo aspirare a nessuna unità. La città contemporanea non è omogenea ma discontinua caratterizzata infatti, nel suo complesso, da una conformazione frammentaria e si costituisce per parti. La città del nostro tempo non è un solo luogo ma molti luoghi.
Gino Malacarne (2022). Introduzione. Firenze : AIÓN EDIZIONI.
Introduzione
Gino Malacarne
2022
Abstract
La “ricostruzione della città europea” è una riflessione a più voci sui temi del progetto urbano nei processi di trasformazione della città. Il termine “ricostruzione” sembra il più adeguato a intercettare un criterio di lavoro all’interno della città esistente. Un concetto che necessariamente non esclude i termini di “rigenerazione” e “riqualificazione”, sebbene sembrino un po’ usurati (perché in fondo tutti giustamente pensano di potersene occupare) e non intrinsecamente legati al concetto della forma, che invece rappresenta la questione sostanziale della ricerca architettonica: dare una forma ai luoghi della vita dell’uomo, nei quali l’uomo si riconosce, nei quali l’uomo vive. Non si tratta certo di pensare ad una ricostruzione che abbia come obiettivo la forma della città in generale, così come poteva essere intesa fino all’ottocento. La città attuale, luogo contradditorio e complesso, è un’opera aperta che non può certo aspirare a nessuna unità. La città contemporanea non è omogenea ma discontinua caratterizzata infatti, nel suo complesso, da una conformazione frammentaria e si costituisce per parti. La città del nostro tempo non è un solo luogo ma molti luoghi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.