Il libro è composto da quattro parti. Nella prima, attraverso fonti antropologiche di area, storiche, etno-storiche, e di storia regionale si delinea il contesto storico e geografico del Chaco argentino. Si tratta di un’area che entrò nel mirino delle politiche nazionali argentine alla fine del XIX secolo attraverso campagne militari che costrinsero le popolazioni indigene ad internarsi nella foresta. In quest’area detta anche Impenetrable per le caratteristiche bio-geografiche di un bosco spesso e basso e non semplice da attraversare, i missionari della congregazione di Propaganda Fide fondarono nel 1900 una missione che rimarrà attiva fino al 1949. I missionari francescani radunarono attorno a sé parentele indigene wichís che si muovevano nell’area: lavoravano già alle piantagioni di canna zucchero, erano impegnate in scambi commerciali ed economici con criollos che, dalle vicine province di Salta e Santiago del Estero, avevano occupato vaste aree di foresta per il pascolo dei loro animali. Attraverso le testimonianze wichís e l’analisi delle fonti bibliografiche a disposizione l’autrice ricostruisce 100 anni di storia: la fondazione della missione, il suo abbandono, le relazioni complesse tra wichís e criollos, il lavoro alle piantagioni di cotone, l’impegno dei missionari cattolici della Teologia della Liberazione negli anni Settanta del Novecento, la meccanizzazione delle prime cooperative indigene e le dinamiche di occupazione della terra dopo la restituzione da parte dello stato. Nella seconda parte la scena è tutta della protagonista. Attraverso la condivisione del suo lavoro come tessitrice e ceramista, Teodora Polo inizia il suo racconto biografico, si tratta di una storia corale, un’epica di gruppo che vede Teodora e la sua famiglia arrivare a Misión Nueva Pompeya. Il periodo è quello in cui l’energica e contagiosa Guillermina Hagen, del movimento della Teologia della Liberazione, rimetteva in piedi una missione in piena decadenza. Teodora parte da qui per svelare il suo dramma più intimo e doloroso: quello di essere una orfana, una criada, una cautiva di criollos. Questa diviene l’anamnesi da cui prende avvio il racconto biografico che nel terzo capitolo si incentra sulla composizione del nucleo familiare e attraverso l’analisi da parte della protagonista delle dinamiche di parentela, l’obiettivo è quello di dimostrare il suo essere indigena proprio perché vengono rispettate alcune fondamentali norme di affinità. Nella quarta ed ultima parte, dopo una breve riflessione sulle caratteristiche del racconto autobiografico indigeno e fornendo alcuni esempi su alcune sperimentazioni contemporanee, il libro si chiude con un epilogo in cui la protagonista chiude il suo racconto esattamente come lo aveva cominciato ma con rinnovata consapevolezza del suo essere wichí. Il testo è corredato da una appendice che presenta alberi genealogici, terminologie di parentele, referenze cartografiche e fotografie
ZELDA ALICE FRANCESCHI (2022). Historia de vida de una mujer wichí del Chaco argentino. BOLOGNA : BOLOGNA UNIVERSITY PRESS.
Historia de vida de una mujer wichí del Chaco argentino
ZELDA ALICE FRANCESCHI
2022
Abstract
Il libro è composto da quattro parti. Nella prima, attraverso fonti antropologiche di area, storiche, etno-storiche, e di storia regionale si delinea il contesto storico e geografico del Chaco argentino. Si tratta di un’area che entrò nel mirino delle politiche nazionali argentine alla fine del XIX secolo attraverso campagne militari che costrinsero le popolazioni indigene ad internarsi nella foresta. In quest’area detta anche Impenetrable per le caratteristiche bio-geografiche di un bosco spesso e basso e non semplice da attraversare, i missionari della congregazione di Propaganda Fide fondarono nel 1900 una missione che rimarrà attiva fino al 1949. I missionari francescani radunarono attorno a sé parentele indigene wichís che si muovevano nell’area: lavoravano già alle piantagioni di canna zucchero, erano impegnate in scambi commerciali ed economici con criollos che, dalle vicine province di Salta e Santiago del Estero, avevano occupato vaste aree di foresta per il pascolo dei loro animali. Attraverso le testimonianze wichís e l’analisi delle fonti bibliografiche a disposizione l’autrice ricostruisce 100 anni di storia: la fondazione della missione, il suo abbandono, le relazioni complesse tra wichís e criollos, il lavoro alle piantagioni di cotone, l’impegno dei missionari cattolici della Teologia della Liberazione negli anni Settanta del Novecento, la meccanizzazione delle prime cooperative indigene e le dinamiche di occupazione della terra dopo la restituzione da parte dello stato. Nella seconda parte la scena è tutta della protagonista. Attraverso la condivisione del suo lavoro come tessitrice e ceramista, Teodora Polo inizia il suo racconto biografico, si tratta di una storia corale, un’epica di gruppo che vede Teodora e la sua famiglia arrivare a Misión Nueva Pompeya. Il periodo è quello in cui l’energica e contagiosa Guillermina Hagen, del movimento della Teologia della Liberazione, rimetteva in piedi una missione in piena decadenza. Teodora parte da qui per svelare il suo dramma più intimo e doloroso: quello di essere una orfana, una criada, una cautiva di criollos. Questa diviene l’anamnesi da cui prende avvio il racconto biografico che nel terzo capitolo si incentra sulla composizione del nucleo familiare e attraverso l’analisi da parte della protagonista delle dinamiche di parentela, l’obiettivo è quello di dimostrare il suo essere indigena proprio perché vengono rispettate alcune fondamentali norme di affinità. Nella quarta ed ultima parte, dopo una breve riflessione sulle caratteristiche del racconto autobiografico indigeno e fornendo alcuni esempi su alcune sperimentazioni contemporanee, il libro si chiude con un epilogo in cui la protagonista chiude il suo racconto esattamente come lo aveva cominciato ma con rinnovata consapevolezza del suo essere wichí. Il testo è corredato da una appendice che presenta alberi genealogici, terminologie di parentele, referenze cartografiche e fotografieFile | Dimensione | Formato | |
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