Il testo propone una lettura della forma della città antica. In particolare viene considerato il caso della città di Atene come fondativo della forma della città europea. Questa straordinaria città, come noto, costituisce un esempio importante per affrontare un discorso sul rapporto tra l’uomo, il luogo in cui egli abita e l’invenzione delle forme urbane. Ed è esattamente l’invenzione delle forme urbane che spinge il discorso sulla forma della città nello spazio della ricerca delle sue ragioni profonde. In questo spazio emerge il tema dell’anima delle forme. Sarebbe a dire, in altri termini, che emerge una via di accesso alle motivazioni profonde che guidano la configurazione dello spazio urbano in accordo con i bisogni e i desideri degli uomini. Questa via d’accesso alle ragioni profonde delle forme urbane appare quanto mai importante per leggere la città contemporanea, perché sembra accogliere l’analogia fra il concetto di anima e l’idea di città. L’anima della città rappresenta una delle locuzioni più comuni e più interrogative in sede d’invenzione e trasformazione delle forme urbane. Che cos’è l’anima della città? In Platone troviamo, in qualche modo, una traccia importante di questa interrogazione. Dal momento che nel suo universo gerarchico egli riconosce e mette in luce le operazioni politiche e poetiche che gli uomini compiono nella conformazione della città – sul corpo della città – come riflesso simbolico della concezione tripartita dell’anima umana. Così alla tripartizione dell’anima corrisponde una tripartizione delle forme urbane. Nel ‘secolo breve’ l’elaborazione di una idea/forma urbana tripartita – intesa dunque come dialettica di una composizione per parti riconoscibili – è stata riscoperta da Le Corbusier e poi è tornata ad essere indagata con interesse speculativo, politico ed emotivo da Aldo Rossi.
Clemente, I. (2022). Anima della città. Fatti urbani e mito. Firenze : Aion.
Anima della città. Fatti urbani e mito
Ildebrando Clemente
2022
Abstract
Il testo propone una lettura della forma della città antica. In particolare viene considerato il caso della città di Atene come fondativo della forma della città europea. Questa straordinaria città, come noto, costituisce un esempio importante per affrontare un discorso sul rapporto tra l’uomo, il luogo in cui egli abita e l’invenzione delle forme urbane. Ed è esattamente l’invenzione delle forme urbane che spinge il discorso sulla forma della città nello spazio della ricerca delle sue ragioni profonde. In questo spazio emerge il tema dell’anima delle forme. Sarebbe a dire, in altri termini, che emerge una via di accesso alle motivazioni profonde che guidano la configurazione dello spazio urbano in accordo con i bisogni e i desideri degli uomini. Questa via d’accesso alle ragioni profonde delle forme urbane appare quanto mai importante per leggere la città contemporanea, perché sembra accogliere l’analogia fra il concetto di anima e l’idea di città. L’anima della città rappresenta una delle locuzioni più comuni e più interrogative in sede d’invenzione e trasformazione delle forme urbane. Che cos’è l’anima della città? In Platone troviamo, in qualche modo, una traccia importante di questa interrogazione. Dal momento che nel suo universo gerarchico egli riconosce e mette in luce le operazioni politiche e poetiche che gli uomini compiono nella conformazione della città – sul corpo della città – come riflesso simbolico della concezione tripartita dell’anima umana. Così alla tripartizione dell’anima corrisponde una tripartizione delle forme urbane. Nel ‘secolo breve’ l’elaborazione di una idea/forma urbana tripartita – intesa dunque come dialettica di una composizione per parti riconoscibili – è stata riscoperta da Le Corbusier e poi è tornata ad essere indagata con interesse speculativo, politico ed emotivo da Aldo Rossi.File | Dimensione | Formato | |
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