L'articolo rielabora l'intervento dell'autore al convegno Cultura dell’abitare in età napoleonica: le residenze di corte del Regno d’Italia, tenutosi con modalità dual mode al Politecnico di Milano nell’ambito delle iniziative del Bicentenario napoleonico che aveva affrontato la problematica relativamente al Regno d’Italia (1805-1814), interrogandosi sulle trasformazioni delle residenze di corte confluite nel patrimonio dei Beni della Corona per effetto del terzo statuto costituzionale del 5 giugno 1805. In particolare qui si affronta il tema dei due progetti elaborati da Antonio Basoli, con la collaborazione di Ercole Gasparini, e da Giovanni Antonio Antolini per una villa destinata al Re d'Italia nel contado bolognese (nel primo caso a Zola e nel secondo caso in località Le Budrie). I progetti rimarranno sulla carta, ma vanno riconosciuti tra i più importanti contributi della cultura architettonica italiana del periodo.
Una villa per il Re d'Italia nel contado bolognese. I progetti di Antonio Basoli e Giovanni Antonio Antolini / Francesco Ceccarelli. - STAMPA. - (2022), pp. 105-117.
Una villa per il Re d'Italia nel contado bolognese. I progetti di Antonio Basoli e Giovanni Antonio Antolini
Francesco Ceccarelli
2022
Abstract
L'articolo rielabora l'intervento dell'autore al convegno Cultura dell’abitare in età napoleonica: le residenze di corte del Regno d’Italia, tenutosi con modalità dual mode al Politecnico di Milano nell’ambito delle iniziative del Bicentenario napoleonico che aveva affrontato la problematica relativamente al Regno d’Italia (1805-1814), interrogandosi sulle trasformazioni delle residenze di corte confluite nel patrimonio dei Beni della Corona per effetto del terzo statuto costituzionale del 5 giugno 1805. In particolare qui si affronta il tema dei due progetti elaborati da Antonio Basoli, con la collaborazione di Ercole Gasparini, e da Giovanni Antonio Antolini per una villa destinata al Re d'Italia nel contado bolognese (nel primo caso a Zola e nel secondo caso in località Le Budrie). I progetti rimarranno sulla carta, ma vanno riconosciuti tra i più importanti contributi della cultura architettonica italiana del periodo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.