L’annuncio di una malformazione rappresenta un momento fondamentale nel vissuto della gravidanza al quale ogni protagonista reagirà diversamente a seconda della propria storia, delle rappresentazioni personali e di passati traumi sopiti ora ravvivati da questa situazione. Un recente studio qualitativo (Valoriani, 2006) ha messo in evidenza come il supporto del partner sia il principale fattore che contribuisce alla percezione della felicità sia durante la gravidanza che dopo il parto svolgendo la funzione antidepressiva interpretabile in termini di base sicura (Baldoni, 2005). La ricerca ha l’obiettivo di voler descrivere i vissuti della coppia genitoriale alla comunicazione diagnostica. Il campione è costituito da 17 coppie di genitori di bambini con sindrome di Down appartenenti all’Ass. Crescere Insieme Onlus alle quali è stato somministrato un questionario a risposte chiuse appositamente approntato. Il 76% delle madri e il 70% dei padri presentavano un’età inferiore a 35 anni al momento del concepimento. Il 36% è nato prematuro ed il 60% ha presentato patologie correlate alla Sindrome di Down. Dai risultati ottenuti attraverso l’analisi descrittiva emerge che solo il 18% ha ricevuto una diagnosi prenatale di sindrome di Down. Le coppie hanno percepito il personale medico-infermieristico competente e disponibile. Le mamme riferiscono di aver ricevuto una comunicazione abbastanza chiara mentre il 33% dei padri dichiara di averla ricevuta poco chiara. Per quel che concerne la diagnosi neonatale è stata percepita come chiara solo dal 28% delle madri e dal 43% dei padri. Il 36% ha percepito l’equipe medico-infermieristica come scontroso e non si sono sentiti sostenuti dopo la diagnosi. Il 76% delle coppie ha dichiarato di aver condiviso i sentimenti e le preoccupazioni inerenti la diagnosi con il partner. Tale diagnosi è stata motivo di conflitto all’interno della coppia nel 12% dei casi. Nessuno ha seguito un percorso di sostegno psicologico anche se il 35% dei genitori ha dichiarato di aver sofferto di ansia o di umore depresso in tale periodo. I risultati di questo studio, nonostante la necessita di ulteriori ricerche, suggeriscono l’importanza di una condivisione delle modalità di accompagnamento della coppia genitoriale alla nascita del neonato con sindrome di Down. In tale modo, se i genitori si sentiranno adeguatamente sostenuti dall’èquipe, riusciranno a sviluppare con maggior facilità uno “spazio mentale” adeguato ad accogliere il loro bambino (Bellini, 2005).

Comunicazione diagnostica di sindrome di Down e vissuti di coppia / Facondini E.; Baldoni F.; Romeo N.. - STAMPA. - (2008), pp. 252-252. (Intervento presentato al convegno XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia (SIN) tenutosi a Centro Congressi Lingotto, Torino nel 13-16 Maggio 2008).

Comunicazione diagnostica di sindrome di Down e vissuti di coppia.

BALDONI, FRANCO;ROMEO, NICOLA ANTONIO
2008

Abstract

L’annuncio di una malformazione rappresenta un momento fondamentale nel vissuto della gravidanza al quale ogni protagonista reagirà diversamente a seconda della propria storia, delle rappresentazioni personali e di passati traumi sopiti ora ravvivati da questa situazione. Un recente studio qualitativo (Valoriani, 2006) ha messo in evidenza come il supporto del partner sia il principale fattore che contribuisce alla percezione della felicità sia durante la gravidanza che dopo il parto svolgendo la funzione antidepressiva interpretabile in termini di base sicura (Baldoni, 2005). La ricerca ha l’obiettivo di voler descrivere i vissuti della coppia genitoriale alla comunicazione diagnostica. Il campione è costituito da 17 coppie di genitori di bambini con sindrome di Down appartenenti all’Ass. Crescere Insieme Onlus alle quali è stato somministrato un questionario a risposte chiuse appositamente approntato. Il 76% delle madri e il 70% dei padri presentavano un’età inferiore a 35 anni al momento del concepimento. Il 36% è nato prematuro ed il 60% ha presentato patologie correlate alla Sindrome di Down. Dai risultati ottenuti attraverso l’analisi descrittiva emerge che solo il 18% ha ricevuto una diagnosi prenatale di sindrome di Down. Le coppie hanno percepito il personale medico-infermieristico competente e disponibile. Le mamme riferiscono di aver ricevuto una comunicazione abbastanza chiara mentre il 33% dei padri dichiara di averla ricevuta poco chiara. Per quel che concerne la diagnosi neonatale è stata percepita come chiara solo dal 28% delle madri e dal 43% dei padri. Il 36% ha percepito l’equipe medico-infermieristica come scontroso e non si sono sentiti sostenuti dopo la diagnosi. Il 76% delle coppie ha dichiarato di aver condiviso i sentimenti e le preoccupazioni inerenti la diagnosi con il partner. Tale diagnosi è stata motivo di conflitto all’interno della coppia nel 12% dei casi. Nessuno ha seguito un percorso di sostegno psicologico anche se il 35% dei genitori ha dichiarato di aver sofferto di ansia o di umore depresso in tale periodo. I risultati di questo studio, nonostante la necessita di ulteriori ricerche, suggeriscono l’importanza di una condivisione delle modalità di accompagnamento della coppia genitoriale alla nascita del neonato con sindrome di Down. In tale modo, se i genitori si sentiranno adeguatamente sostenuti dall’èquipe, riusciranno a sviluppare con maggior facilità uno “spazio mentale” adeguato ad accogliere il loro bambino (Bellini, 2005).
2008
Atti XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia
252
252
Comunicazione diagnostica di sindrome di Down e vissuti di coppia / Facondini E.; Baldoni F.; Romeo N.. - STAMPA. - (2008), pp. 252-252. (Intervento presentato al convegno XIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Neonatologia (SIN) tenutosi a Centro Congressi Lingotto, Torino nel 13-16 Maggio 2008).
Facondini E.; Baldoni F.; Romeo N.
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