La Cina, soprattutto dopo l’ascesa al potere di Xi Jinping, ha articolato una visione propria dell’ordine internazionale, alternativa a quella liberale promossa dagli Stati Uniti e dall’Unione europea. La Cina mira a costruire un ordine post-occidentale e post-liberale nel quale sovranità e non interferenza hanno priorità sui diritti individuali. In questo contesto, Pechino si propone come leader benevolo, in grado di offrire “soluzioni cinesi” ai problemi globali e orientato alla costruzione di una “comunità di destino comune”. La maggioranza delle iniziative concrete si concentrano nei settori dello sviluppo, degli investimenti e delle infrastrutture. Nei primi anni della sua leadership, Xi ha promosso la Belt and Road Initiative (Bri, o Nuova Via della Seta) e la Banca Asiatica d’ Investimento per le Infrastrutture (Aiib). Nel 2022, si è aggiunta la Global Development Initiative (Gdi), che punta a rafforzare il ruolo cinese nella cooperazione allo sviluppo e nella lotta alla povertà. Nel settore della sicurezza Xi ha promosso la Global Security Initiative (Gsi), progetto ancora molto vago, che enfatizza l’opposizione cinese alle alleanze a guida americana e alla polarizzazione strategica tra democrazie e autoritarismi. Il G20, il summit dei Brics, e la Shanghai Cooperation Organization (Sco) costituiscono forum importanti per Pechino per cercare consensi per la propria proposta politica. Mentre gli stati occidentali considerano sempre di più la Cina come un “rivale sistemico”, l’enfasi su sviluppo e cooperazione economica, unite a non interferenza e sovranità attraggono numerosi consensi nel Sud globale.
Matteo Dian (2023). G20: la posizione cinese e i propositi di riforma dell’ordine internazionale anche alla luce dei Summit Brics e Sco. Milano : Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI).
G20: la posizione cinese e i propositi di riforma dell’ordine internazionale anche alla luce dei Summit Brics e Sco
Matteo Dian
2023
Abstract
La Cina, soprattutto dopo l’ascesa al potere di Xi Jinping, ha articolato una visione propria dell’ordine internazionale, alternativa a quella liberale promossa dagli Stati Uniti e dall’Unione europea. La Cina mira a costruire un ordine post-occidentale e post-liberale nel quale sovranità e non interferenza hanno priorità sui diritti individuali. In questo contesto, Pechino si propone come leader benevolo, in grado di offrire “soluzioni cinesi” ai problemi globali e orientato alla costruzione di una “comunità di destino comune”. La maggioranza delle iniziative concrete si concentrano nei settori dello sviluppo, degli investimenti e delle infrastrutture. Nei primi anni della sua leadership, Xi ha promosso la Belt and Road Initiative (Bri, o Nuova Via della Seta) e la Banca Asiatica d’ Investimento per le Infrastrutture (Aiib). Nel 2022, si è aggiunta la Global Development Initiative (Gdi), che punta a rafforzare il ruolo cinese nella cooperazione allo sviluppo e nella lotta alla povertà. Nel settore della sicurezza Xi ha promosso la Global Security Initiative (Gsi), progetto ancora molto vago, che enfatizza l’opposizione cinese alle alleanze a guida americana e alla polarizzazione strategica tra democrazie e autoritarismi. Il G20, il summit dei Brics, e la Shanghai Cooperation Organization (Sco) costituiscono forum importanti per Pechino per cercare consensi per la propria proposta politica. Mentre gli stati occidentali considerano sempre di più la Cina come un “rivale sistemico”, l’enfasi su sviluppo e cooperazione economica, unite a non interferenza e sovranità attraggono numerosi consensi nel Sud globale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.