Il volume si occupa delle capriate lignee costruite tra il XVII e il XVIII secolo a copertura di cinque tra i più importanti esempi di architettura ecclesiastica e teatrale della città di Bologna. Due i primari obiettivi perseguiti dallo studio. Il primo è inteso a porre in luce l’importanza assunta dai modi di costruire come luogo eletto entro cui convergono teoria e prassi, quale espressione di sintesi del sapere sulla e della costruzione storica. Il secondo, di ordine applicativo, risponde ad un interrogativo a valenza estesa. Se questa forma del sapere è per sua natura estranea ad una sua codificazione documentale, quali strumenti e metodi possono essere oggi impiegati a fondamento dell’indagine scientifica in alternativa ad una sola rappresentazione descrittiva dell’oggetto? L’indirizzo seguito dallo studio riferisce di un approccio innovativo fondato sulla mutua combinazione tra rilievo digitale e modellazione parametrica, come procedimento che consente di rendere esplicita ed oggettivabile la rilevanza assunta dalle modalità realizzative nel decretare l’effettivo comportamento dei manufatti. Nell’epoca dell’economia della conoscenza, in cui il controllo delle informazioni produce valore, questa tipologia di studi sul patrimonio costruito è espressione di un orientamento che assume in positivo l’applicazione di nuovi paradigmi interpretativi basati sull’analisi e la gestione dei dati, anche su base predittiva. Un campo di indagine definibile come epistemologia della costruzione storica, di cui questa pubblicazione è indubbiamente espressione.
Angelo Massafra, Davide Prati (2023). Capriate e coperture lignee a Bologna tra il XVII e il XVIII secolo: metodi e strumenti digitali per la conoscenza. Monfalcone : EdicomEdizioni.
Capriate e coperture lignee a Bologna tra il XVII e il XVIII secolo: metodi e strumenti digitali per la conoscenza
Angelo Massafra;Davide Prati
2023
Abstract
Il volume si occupa delle capriate lignee costruite tra il XVII e il XVIII secolo a copertura di cinque tra i più importanti esempi di architettura ecclesiastica e teatrale della città di Bologna. Due i primari obiettivi perseguiti dallo studio. Il primo è inteso a porre in luce l’importanza assunta dai modi di costruire come luogo eletto entro cui convergono teoria e prassi, quale espressione di sintesi del sapere sulla e della costruzione storica. Il secondo, di ordine applicativo, risponde ad un interrogativo a valenza estesa. Se questa forma del sapere è per sua natura estranea ad una sua codificazione documentale, quali strumenti e metodi possono essere oggi impiegati a fondamento dell’indagine scientifica in alternativa ad una sola rappresentazione descrittiva dell’oggetto? L’indirizzo seguito dallo studio riferisce di un approccio innovativo fondato sulla mutua combinazione tra rilievo digitale e modellazione parametrica, come procedimento che consente di rendere esplicita ed oggettivabile la rilevanza assunta dalle modalità realizzative nel decretare l’effettivo comportamento dei manufatti. Nell’epoca dell’economia della conoscenza, in cui il controllo delle informazioni produce valore, questa tipologia di studi sul patrimonio costruito è espressione di un orientamento che assume in positivo l’applicazione di nuovi paradigmi interpretativi basati sull’analisi e la gestione dei dati, anche su base predittiva. Un campo di indagine definibile come epistemologia della costruzione storica, di cui questa pubblicazione è indubbiamente espressione.File | Dimensione | Formato | |
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