La regione dell’Indo-pacifico è attraversata da dinamiche di sicurezza in continua evoluzione, che includono le crescenti minacce alla salute pubblica, come la pandemia da Covid-19, e l’acutizzarsi di fenomeni meteorologici estremi. Tuttavia, la proliferazione di armi di distruzione di massa, le controversie territoriali e marittime e il declino demografico sono i principali fattori che influenzano i dibattiti sulle spese militari e sulla modernizzazione della difesa nazionale e delle forze armate. La penisola coreana, lo stretto di Taiwan e il Mar cinese meridionale costituiscono i principali focolai di tensione nella regione. La concentrazione di risorse militari a scopo di deterrenza in spazi geograficamente limitati aumenta il rischio di escalation innescata da errori sia tecnici sia relativi all’interpretazione delle intenzioni della controparte; un epilogo a cui nei mesi scorsi ci si è avvicinati più volte nella penisola coreana. Ma il dato più rilevante resta quello che le autrici definiscono la “dimensione sistemica” dell’insicurezza regionale, vale a dire il ruolo che le potenze mondiali – Cina e Stati Uniti – svolgono nel processo di militarizzazione nell’area. Questa dinamica, alimentata dalla crescente presenza degli Stati Uniti nella regione e dall’altrettanto crescente attivismo militare della Cina, è stata aggravata negli ultimi anni dalla rarefazione degli incontri diplomatici tra le parti.

Una nuova militarizzazione dell’Asia orientale

Francesca Frassineti
Co-primo
;
2023

Abstract

La regione dell’Indo-pacifico è attraversata da dinamiche di sicurezza in continua evoluzione, che includono le crescenti minacce alla salute pubblica, come la pandemia da Covid-19, e l’acutizzarsi di fenomeni meteorologici estremi. Tuttavia, la proliferazione di armi di distruzione di massa, le controversie territoriali e marittime e il declino demografico sono i principali fattori che influenzano i dibattiti sulle spese militari e sulla modernizzazione della difesa nazionale e delle forze armate. La penisola coreana, lo stretto di Taiwan e il Mar cinese meridionale costituiscono i principali focolai di tensione nella regione. La concentrazione di risorse militari a scopo di deterrenza in spazi geograficamente limitati aumenta il rischio di escalation innescata da errori sia tecnici sia relativi all’interpretazione delle intenzioni della controparte; un epilogo a cui nei mesi scorsi ci si è avvicinati più volte nella penisola coreana. Ma il dato più rilevante resta quello che le autrici definiscono la “dimensione sistemica” dell’insicurezza regionale, vale a dire il ruolo che le potenze mondiali – Cina e Stati Uniti – svolgono nel processo di militarizzazione nell’area. Questa dinamica, alimentata dalla crescente presenza degli Stati Uniti nella regione e dall’altrettanto crescente attivismo militare della Cina, è stata aggravata negli ultimi anni dalla rarefazione degli incontri diplomatici tra le parti.
2023
Rapporto ISPI 2023 - Ritorno al futuro
169
182
Francesca Frassineti; Giulia Sciorati
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