Questo saggio cerca di ricostruire una figura sconosciuta, e per molti versi ancora sfuggente, della storia dell’arte: Ferdinando Berti, pittore fiammingo proveniente da Bruxelles, stabilitosi verso il 1610 a Porretta Terme sull’Appennino bolognese. Attraverso il reperimento di alcuni documenti inediti nell’Archivio parrocchiale di Porretta e nell’Archivio di Stato di Bologna, si è cercato di precisare alcuni punti della sua misteriosa biografia, dall’arrivo a Porretta al matrimonio, alla nascita del figlio omonimo, alla morte avvenuta prima del 1633. Si è poi tentato di inquadrare il pittore all’interno del contesto artistico bolognese di inizio Seicento, attraverso un’analisi stilistica della sua unica opera nota, la Madonna del Ponte di Porretta, e un confronto con opere di un altro celebre pittore fiammingo trapiantato a Bologna, Denys Calvaert, e della sua scuola. Questa è stata anche l’occasione per indagare nuovamente la presenza di artisti della cerchia di Calvaert nell’Appennino bolognese, tra i quali si segnala Gabriele Ferrantini detto dagli Occhiali, attivo tra Capugnano e Gaggio Montano in date molto vicine a quelle dell’attività di Berti.
Francesco Zagnoni (2022). «Ferdinando Berti buon pittore Fiamengo». Qualche novità sull’autore della Madonna del Ponte. Porretta Terme : Gruppo di Studi Alta Valle del Reno APS, Comune di Alto Reno Terme, Terme di Porretta - Gruppo Monti Salute Più.
«Ferdinando Berti buon pittore Fiamengo». Qualche novità sull’autore della Madonna del Ponte
Francesco Zagnoni
2022
Abstract
Questo saggio cerca di ricostruire una figura sconosciuta, e per molti versi ancora sfuggente, della storia dell’arte: Ferdinando Berti, pittore fiammingo proveniente da Bruxelles, stabilitosi verso il 1610 a Porretta Terme sull’Appennino bolognese. Attraverso il reperimento di alcuni documenti inediti nell’Archivio parrocchiale di Porretta e nell’Archivio di Stato di Bologna, si è cercato di precisare alcuni punti della sua misteriosa biografia, dall’arrivo a Porretta al matrimonio, alla nascita del figlio omonimo, alla morte avvenuta prima del 1633. Si è poi tentato di inquadrare il pittore all’interno del contesto artistico bolognese di inizio Seicento, attraverso un’analisi stilistica della sua unica opera nota, la Madonna del Ponte di Porretta, e un confronto con opere di un altro celebre pittore fiammingo trapiantato a Bologna, Denys Calvaert, e della sua scuola. Questa è stata anche l’occasione per indagare nuovamente la presenza di artisti della cerchia di Calvaert nell’Appennino bolognese, tra i quali si segnala Gabriele Ferrantini detto dagli Occhiali, attivo tra Capugnano e Gaggio Montano in date molto vicine a quelle dell’attività di Berti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.