Il contributo di Lorenzo Chiarofonte intitolato “Spiriti, suoni e attivismo digitale-mediatico in Birmania (Myanmar): un’investigazione etnografica online” indaga la complessa relazione tra spiriti, rituali e credenze religiose, suoni e canzoni nelle proteste in Birmania. La sua analisi prende le mosse dal colpo di stato avvenuto nel febbraio 2021, in seguito al quale la Birmania ha rapidamente visto un’escalation di violenze e arresti perpetrati dal Consiglio di Amministrazione di Stato (State Administration Council, SAC). In opposizione ai militari, gran parte della società civile si è riversata nelle strade e un movimento di disobbedienza civile è rapidamente cresciuto. Video e notizie relativi alla “Rivoluzione Birmana di Primavera” (Nwe Oo Taw Hlan Yay) hanno iniziato presto a circolare sui social media, testimoniando l’impiego da parte dei manifestanti di suoni e canzoni di protesta, credenze religiose e rituali in spregio ai militari. Analizzando le forme di attivismo virtuale messe in atto dai manifestanti, l’autore esplora le molte strategie sonore e rituali impiegate nelle fasi iniziali delle proteste birmane (febbraio-aprile 2021) e come queste contribuiscano alla creazione di un “paesaggio sonoro della paura”. A partire da una pratica etnografica digitale, e attraverso conversazioni online con artisti birmani e praticanti religiosi, il contributo analizza l’intrecciarsi di forme di dissenso sonoro e rituale durante la Rivoluzione di Primavera e considera la risonanza mediatica che queste hanno avuto, a livello transnazionale, in particolare attraverso i social media.
Chiarofonte L (2023). Spiriti, suoni e attivismo digitale-mediatico in Birmania (Myanmar): un’investigazione etnografica online. Udine : Nota.
Spiriti, suoni e attivismo digitale-mediatico in Birmania (Myanmar): un’investigazione etnografica online
Chiarofonte L
2023
Abstract
Il contributo di Lorenzo Chiarofonte intitolato “Spiriti, suoni e attivismo digitale-mediatico in Birmania (Myanmar): un’investigazione etnografica online” indaga la complessa relazione tra spiriti, rituali e credenze religiose, suoni e canzoni nelle proteste in Birmania. La sua analisi prende le mosse dal colpo di stato avvenuto nel febbraio 2021, in seguito al quale la Birmania ha rapidamente visto un’escalation di violenze e arresti perpetrati dal Consiglio di Amministrazione di Stato (State Administration Council, SAC). In opposizione ai militari, gran parte della società civile si è riversata nelle strade e un movimento di disobbedienza civile è rapidamente cresciuto. Video e notizie relativi alla “Rivoluzione Birmana di Primavera” (Nwe Oo Taw Hlan Yay) hanno iniziato presto a circolare sui social media, testimoniando l’impiego da parte dei manifestanti di suoni e canzoni di protesta, credenze religiose e rituali in spregio ai militari. Analizzando le forme di attivismo virtuale messe in atto dai manifestanti, l’autore esplora le molte strategie sonore e rituali impiegate nelle fasi iniziali delle proteste birmane (febbraio-aprile 2021) e come queste contribuiscano alla creazione di un “paesaggio sonoro della paura”. A partire da una pratica etnografica digitale, e attraverso conversazioni online con artisti birmani e praticanti religiosi, il contributo analizza l’intrecciarsi di forme di dissenso sonoro e rituale durante la Rivoluzione di Primavera e considera la risonanza mediatica che queste hanno avuto, a livello transnazionale, in particolare attraverso i social media.File | Dimensione | Formato | |
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