Gli ambiti di ricerca, in corso di svolgimento, riguardano eminente-mente il patrimonio edilizio storico dell’Appennino bolognese, di cui si è rilevata, nel corso di un trentennio, una grande fragilità sotto il profilo degli interventi edilizi finalizzati al recupero funzionale degli edifici. Da rilevamenti svolti direttamente in loco e verifiche condotte su un grande numero di progetti presentati agli Uffici Tecnici comu-nali, si sono evinte consistenti alterazioni nell’identità tipologica del costruito, a causa della scarsa, o nulla, conoscenza delle tecniche costruttive storiche, dei processi evolutivi dell’edificato, dei criteri di compatibilità nell’applicazione di nuove tecnologie finalizzate al ri-spetto dei sempre più emergenti e ridondanti dettati normativi. In particolare, i punti considerati nella ricerca, riguardano: 1. limiti conoscitivi sullo stato fisico degli edifici in relazione all’inter-vento antisismico 2. recupero energetico e compatibilità tipologica 1. Nell’ambito degli interventi edilizi sull’edilizia storica propria del contesto territoriale montano della Provincia di Bologna, finalizzati al recupero funzionale sia per gli edifici in origine destinati a residenza, sia per quelli definiti annessi rustici ora recuperabili con destinazione residenziale, incombe un dettato normativo disomogeneo, dovuto al settore di competenza del testo di legge. Questi settori sono la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Am-bientali, che agisce normativamente in sequenza ad un Decreto di tutela sull’immobile, o l’Uffico Tecnico comunale, attraverso l’appli-cazione del Piano Regolatore Generale, ora PSC1. Due strumenti normativi, due diverse situazioni per l’intervento: se l’edificio è tutelato da Decreto ministeriale, - e quindi destinato al restauro conservativo - non vi è l’obbligo di un adeguamento antisi-smico; se l’edificio è classificato quale immobile di valore storico da P.R.G. - e quindi destinato al restauro conservativo - al contrario, de-corre l’obbligo di adeguamento: quindi, per due edifici del tutto simili, formalmente e strutturalmente, due condizioni progettuali diverse. Nel secondo caso, ben più rilevante quantitativamente del primo, è quindi indispensabile comprendere nel modo più approfondito possi-bile, quali siano le condizioni strutturali del fabbricato, molto spesso non evidenziate da un rilievo anche accurato, ma solitamente con-dotto sulla base di una definizione planivolumetrica del fabbricato. 2. Le attuali normative sul contenimento e recupero energetico sono state redatte al di fuori di una conoscenza tecnica e tipologi-ca dell’edilizia storica di base; ne consegue spesso, una stridente conflittualità tra ciò che deve essere ottemperato a norma di legge e ciò che è effettivamente realizzabile, nei limiti di un’accettabile credibilità di salvaguardia ambientale e tipologica, nel recupero e adeguamento funzionale degli organismi edilizi e architettonici. Si tratta, pertanto, di perseguire una sperimentazione progettuale fi-nalizzata all’introduzione di nuovi sistemi tecnici per un possibile adeguamento normativo, senza alterazione dei caratteri significativi dell’edificato.

Conoscenza tecnica e intervento edilizio. Conoscere prima di fare / V. Degli Esposti. - STAMPA. - (2009), pp. 11-23.

Conoscenza tecnica e intervento edilizio. Conoscere prima di fare.

DEGLI ESPOSTI, VITTORIO
2009

Abstract

Gli ambiti di ricerca, in corso di svolgimento, riguardano eminente-mente il patrimonio edilizio storico dell’Appennino bolognese, di cui si è rilevata, nel corso di un trentennio, una grande fragilità sotto il profilo degli interventi edilizi finalizzati al recupero funzionale degli edifici. Da rilevamenti svolti direttamente in loco e verifiche condotte su un grande numero di progetti presentati agli Uffici Tecnici comu-nali, si sono evinte consistenti alterazioni nell’identità tipologica del costruito, a causa della scarsa, o nulla, conoscenza delle tecniche costruttive storiche, dei processi evolutivi dell’edificato, dei criteri di compatibilità nell’applicazione di nuove tecnologie finalizzate al ri-spetto dei sempre più emergenti e ridondanti dettati normativi. In particolare, i punti considerati nella ricerca, riguardano: 1. limiti conoscitivi sullo stato fisico degli edifici in relazione all’inter-vento antisismico 2. recupero energetico e compatibilità tipologica 1. Nell’ambito degli interventi edilizi sull’edilizia storica propria del contesto territoriale montano della Provincia di Bologna, finalizzati al recupero funzionale sia per gli edifici in origine destinati a residenza, sia per quelli definiti annessi rustici ora recuperabili con destinazione residenziale, incombe un dettato normativo disomogeneo, dovuto al settore di competenza del testo di legge. Questi settori sono la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Am-bientali, che agisce normativamente in sequenza ad un Decreto di tutela sull’immobile, o l’Uffico Tecnico comunale, attraverso l’appli-cazione del Piano Regolatore Generale, ora PSC1. Due strumenti normativi, due diverse situazioni per l’intervento: se l’edificio è tutelato da Decreto ministeriale, - e quindi destinato al restauro conservativo - non vi è l’obbligo di un adeguamento antisi-smico; se l’edificio è classificato quale immobile di valore storico da P.R.G. - e quindi destinato al restauro conservativo - al contrario, de-corre l’obbligo di adeguamento: quindi, per due edifici del tutto simili, formalmente e strutturalmente, due condizioni progettuali diverse. Nel secondo caso, ben più rilevante quantitativamente del primo, è quindi indispensabile comprendere nel modo più approfondito possi-bile, quali siano le condizioni strutturali del fabbricato, molto spesso non evidenziate da un rilievo anche accurato, ma solitamente con-dotto sulla base di una definizione planivolumetrica del fabbricato. 2. Le attuali normative sul contenimento e recupero energetico sono state redatte al di fuori di una conoscenza tecnica e tipologi-ca dell’edilizia storica di base; ne consegue spesso, una stridente conflittualità tra ciò che deve essere ottemperato a norma di legge e ciò che è effettivamente realizzabile, nei limiti di un’accettabile credibilità di salvaguardia ambientale e tipologica, nel recupero e adeguamento funzionale degli organismi edilizi e architettonici. Si tratta, pertanto, di perseguire una sperimentazione progettuale fi-nalizzata all’introduzione di nuovi sistemi tecnici per un possibile adeguamento normativo, senza alterazione dei caratteri significativi dell’edificato.
2009
Materiali e procedimenti innovativi per la sostenibilità edilizia
11
23
Conoscenza tecnica e intervento edilizio. Conoscere prima di fare / V. Degli Esposti. - STAMPA. - (2009), pp. 11-23.
V. Degli Esposti
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