La pedagogia delle famiglie si occupa da tempo delle cosiddette “famiglie plurali”, ma l’interesse per quelle omogenitoriali (omoparentali o omoaffettive) ea richiesta di formazione e informazione su questo tema è stata crescente da parte di molte agenzie educative e soggetti pubblici e privati. da una lato c’è la necessità di colmare un “gap di conoscenza” per prepararsi concettualmente e concretamente all’accoglienza di bambini provenienti da queste tipologie familiari; dall’altro lato è un evento dal forte potenziale euristico perché induce inevitabilmente a sciogliere i nodi epistemologici, ossia a svelare gli “occhiali” con cui si osservano e si valutano le realtà famigliari. Accogliere figli di nuclei omoparentali nei nidi d’infanzia e nelle scuole costringe a verificare la reale capacità d’integrazione e a far emergere se e come gli educatori pongano, consapevolmente o meno, un limite all’accettazione delle diversità e/o esprimano tendenze omofobiche. E’ una situazione dal forte valore rivelatore, che non lascia spazio ad atteggiamenti “di facciata” e a discorsi retorici sull’integrazione.
Alessandra Gigli (2016). L’accoglienza delle famiglie omoaffettive nei servizi educativi e scolastici in Italia: una questione pedagogica.. ROMA : PM edizioni.
L’accoglienza delle famiglie omoaffettive nei servizi educativi e scolastici in Italia: una questione pedagogica.
Alessandra Gigli
2016
Abstract
La pedagogia delle famiglie si occupa da tempo delle cosiddette “famiglie plurali”, ma l’interesse per quelle omogenitoriali (omoparentali o omoaffettive) ea richiesta di formazione e informazione su questo tema è stata crescente da parte di molte agenzie educative e soggetti pubblici e privati. da una lato c’è la necessità di colmare un “gap di conoscenza” per prepararsi concettualmente e concretamente all’accoglienza di bambini provenienti da queste tipologie familiari; dall’altro lato è un evento dal forte potenziale euristico perché induce inevitabilmente a sciogliere i nodi epistemologici, ossia a svelare gli “occhiali” con cui si osservano e si valutano le realtà famigliari. Accogliere figli di nuclei omoparentali nei nidi d’infanzia e nelle scuole costringe a verificare la reale capacità d’integrazione e a far emergere se e come gli educatori pongano, consapevolmente o meno, un limite all’accettazione delle diversità e/o esprimano tendenze omofobiche. E’ una situazione dal forte valore rivelatore, che non lascia spazio ad atteggiamenti “di facciata” e a discorsi retorici sull’integrazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.