Premesso un excursus storico sull'evoluzione nel corso dei secoli della considerazione della finalità procreativa nella disciplina del matrimonio canonico, il contributo si sofferma in particolare sulle innovazioni che il vigente Codex Iuris Canonici, sulle orme del personalismo inaugurato dal Concilio Vaticano II, ha introdotto in materia. Attraverso l'analisi di specifici istituti canonistici, quali in particolare l'impedimento di impotenza, la copula carnale e la consumazione del matrimonio, la "scientia minima" necessaria per prestare un valido consenso nuziale e soprattutto l'esclusione della "ordinatio ad bonum prolis" quale motivo di nullità del vincolo, si traggono una serie di conclusioni circa il rapporto che nello "ius Ecclesiae" lega il matrimonio all'esercizio della sessualità ed alla generazione. Il modello matrimoniale canonico si trova oggi dinanzi alle nuove e difficili sfide poste dal progresso incontenibile delle biotecnologie applicate all'uomo. Ma i capisaldi del diritto matrimoniale canonico ed a monte dell'archetipo matrimoniale che la Chiesa vuole incardinato su un disegno divino immutabile paiono resistere alle ossessioni prometeiche della civiltà contemporanea, sempre più protesa ad accordare agli individui uno "ius ad prolem" incondizionato: diritto che assolutamente non può trovare ingresso nell'ordinamento canonico.
Boni G. (2010). Alcune considerazioni su procreazione e sessualità nel matrimonio canonico. CITTÀ DEL VATICANO : Libreria Editrice Vaticana.
Alcune considerazioni su procreazione e sessualità nel matrimonio canonico
BONI, GERALDINA
2010
Abstract
Premesso un excursus storico sull'evoluzione nel corso dei secoli della considerazione della finalità procreativa nella disciplina del matrimonio canonico, il contributo si sofferma in particolare sulle innovazioni che il vigente Codex Iuris Canonici, sulle orme del personalismo inaugurato dal Concilio Vaticano II, ha introdotto in materia. Attraverso l'analisi di specifici istituti canonistici, quali in particolare l'impedimento di impotenza, la copula carnale e la consumazione del matrimonio, la "scientia minima" necessaria per prestare un valido consenso nuziale e soprattutto l'esclusione della "ordinatio ad bonum prolis" quale motivo di nullità del vincolo, si traggono una serie di conclusioni circa il rapporto che nello "ius Ecclesiae" lega il matrimonio all'esercizio della sessualità ed alla generazione. Il modello matrimoniale canonico si trova oggi dinanzi alle nuove e difficili sfide poste dal progresso incontenibile delle biotecnologie applicate all'uomo. Ma i capisaldi del diritto matrimoniale canonico ed a monte dell'archetipo matrimoniale che la Chiesa vuole incardinato su un disegno divino immutabile paiono resistere alle ossessioni prometeiche della civiltà contemporanea, sempre più protesa ad accordare agli individui uno "ius ad prolem" incondizionato: diritto che assolutamente non può trovare ingresso nell'ordinamento canonico.File | Dimensione | Formato | |
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