Nel 1998 Micron Technology, multinazionale statunitense, acquisisce da Texas Instruments l’intera Divisione Memorie localizzata in Italia e cioè la produzione e la commercializzazione di dispositivi microelettronici per uso industriale. Micron vuole crescere in un territorio che cresce. A più di dieci anni da quell’inizio alcune domande sono diventate drammaticamente pressanti; come favorire il diffondersi nel territorio di una cultura dell’innovazione? cosa ci insegna la crisi che ha travolto i mercati a livello globale? è ancora attuale il paradigma che ha guidato finora lo sviluppo? quali strumenti privilegiare per ripartire? A partire dall’esperienza di una grande impresa, le risposte siamo andati a cercarle nella prospettiva dell’economia della conoscenza, convinti che (per dirla con le stesse parole usate da Rullani in questo testo) per innovare bisogna usare efficacemente le conoscenze disponibili. Al tempo stesso sono le reti formali ed informali, oltre alle tecnologie ad esse collegate, che consentono la valorizzazione della conoscenza e la trattengono come capitale sociale. Reti di persone interessate a conoscere e creare valore per sé e per tutti, reti di imprese per far fronte alle sfide della competitività, reti di infrastrutture per comunicare di più e meglio, reti di istituzioni pubbliche per sviluppare le città di domani e poi reti di comunità.
Cappiello G., Galbiati S. (2010). Rinforzare la rete. Imprese e istituzioni nel tempo dell'innovazione e della discontinuità. BOLOGNA : Il Mulino.
Rinforzare la rete. Imprese e istituzioni nel tempo dell'innovazione e della discontinuità
CAPPIELLO, GIUSEPPE;
2010
Abstract
Nel 1998 Micron Technology, multinazionale statunitense, acquisisce da Texas Instruments l’intera Divisione Memorie localizzata in Italia e cioè la produzione e la commercializzazione di dispositivi microelettronici per uso industriale. Micron vuole crescere in un territorio che cresce. A più di dieci anni da quell’inizio alcune domande sono diventate drammaticamente pressanti; come favorire il diffondersi nel territorio di una cultura dell’innovazione? cosa ci insegna la crisi che ha travolto i mercati a livello globale? è ancora attuale il paradigma che ha guidato finora lo sviluppo? quali strumenti privilegiare per ripartire? A partire dall’esperienza di una grande impresa, le risposte siamo andati a cercarle nella prospettiva dell’economia della conoscenza, convinti che (per dirla con le stesse parole usate da Rullani in questo testo) per innovare bisogna usare efficacemente le conoscenze disponibili. Al tempo stesso sono le reti formali ed informali, oltre alle tecnologie ad esse collegate, che consentono la valorizzazione della conoscenza e la trattengono come capitale sociale. Reti di persone interessate a conoscere e creare valore per sé e per tutti, reti di imprese per far fronte alle sfide della competitività, reti di infrastrutture per comunicare di più e meglio, reti di istituzioni pubbliche per sviluppare le città di domani e poi reti di comunità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.