Tempo di lavoro e controllo datoriale nel contesto italiano

Following the European Court of Justice’s judgment in Federación de Servicios de Comisiones Obreras v. Deutsche Bank SAE, an important aspect of the Italian law on working hours seems not to be compliant with the European directive 2003/88/EC. In order to ensure effective protection of workers, the law should prescribe to employers the use of an instrument that enables the objective and documented determination of working time and periods of break. For this purpose, in the future, blockchain technologies could be used. The Italian legal system, on the contrary, has always addressed this issue from the perspective of the employers’ power of control, i.e. with regard to the legal restrictions to which this power of the employer is subject for the purposes of the necessary respect for the dignity of the people at work.

Un importante profilo della disciplina italiana in materia di orario di lavoro appare non conforme alla direttiva europea n. 2003/88/CE a seguito della sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea, pronunciata nella causa Federación de Servicios de Comisiones Obreras c. Deutsche Bank SAE. Per garantire una tutela effettiva al lavoratore, il legislatore deve infatti imporre al datore una misurazione oggettiva e documentata dell’orario e delle pause. In una prospettiva più a lungo termine, a tal fine si potrebbe fare ricorso alla tecnologia blockchain. L’ordinamento italiano, al contrario, ha sempre affrontato la questione dalla prospettiva del potere di controllo datoriale, ossia per quanto riguarda le limitazioni legali alle quali questo potere datoriale è sottoposto ai fini del necessario rispetto della dignità delle persone che lavorano.