Il capitolo si concentra sul rapporto che una selezionata rappresentanza novecentesca della teologia cristiana ha intrattenuto con l’oggetto culturale “mito”, nella misura in cui la riflessione e la decisione sulla natura del mito risultano rileanti per l’autorappresentazione dello specifico teologico: l’oggettivazione del mito come gesto di autoposizionamento riflessivo in rapporto a esso. L’analisi si focalizza su tre differenti prospettive di “teologia della mitologia”: quelle di Erik Peterson, di Rudolf Bultmann e di Wolfhart Pannenberg. Non tanto per la pregnanza o per l’influenza della loro riflessione, ma perché l’esibizione paradigmatica di queste tre posizioni novecentesche consente la comprensione di forme più generali di pensabilità teologico-cristiana del rapporto tra mito e kerygma.
E. Urciuoli (2015). Noi teologi, loro mitologi? Mito e kerygma per il biblista cristiano. Roma : Carocci.
Noi teologi, loro mitologi? Mito e kerygma per il biblista cristiano
E. Urciuoli
2015
Abstract
Il capitolo si concentra sul rapporto che una selezionata rappresentanza novecentesca della teologia cristiana ha intrattenuto con l’oggetto culturale “mito”, nella misura in cui la riflessione e la decisione sulla natura del mito risultano rileanti per l’autorappresentazione dello specifico teologico: l’oggettivazione del mito come gesto di autoposizionamento riflessivo in rapporto a esso. L’analisi si focalizza su tre differenti prospettive di “teologia della mitologia”: quelle di Erik Peterson, di Rudolf Bultmann e di Wolfhart Pannenberg. Non tanto per la pregnanza o per l’influenza della loro riflessione, ma perché l’esibizione paradigmatica di queste tre posizioni novecentesche consente la comprensione di forme più generali di pensabilità teologico-cristiana del rapporto tra mito e kerygma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.