Tra gli anni Quaranta e i Cinquanta la giovane democrazia repubblicana muove i propri incerti passi nel contesto di una difficile situazione economica e di una sempre più aspra contrapposizione di schieramenti interni ed internazionali. Le relazioni tra lavoratori e imprenditori, tra sindacato e governo, costituiscono un terreno su cui ricostruire e misurare le caratteristiche e le modalità del processo di democratizzazione della società e dello Stato dell'Italia postfascista. I lavoratori italiani, e in particolare la classe operaia di fabbrica, avevano garantito un contributo determinante alla crisi di regime del fascismo, e tra il 1943 e il 1945 avevano nutrito speranze di rinnovamento della società italiana. Negli anni della Costituente avevano riaffermato con forza la volontà di vedere riconosciuti i propri diritti di cittadinanza politica e sociale, avevano rivendicato con decisione la propria legittimazione a partecipare alle scelte di governo della società, alla costruzione di una democrazia non solo formale, ma pienamente realizzata in campo politico e sociale. Nel giro di pochi anni queste aspirazioni si scontrano con una diversa concezione di democrazia, dalle ascendenze politiche e culturali lontane. Riemergono alla fine degli anni Quaranta i tratti di una visione gerarchica dei rapporti di lavoro e venata di sfumature neocorporative sul piano politico-istituzionale, che nega la piena legittimità del conflitto sociale e delle istanze di democratizzazione provenienti dal movimento operaio. Nella prima metà degli anni Cinquanta ciò condurrà ad un aspro conflitto, con costi sociali e umani gravosi: migliaia di licenziamenti, scontri nelle piazze con vittime, indurimento delle condizioni di vita e lavoro. D'altro canto, ciò spingerà alla formulazione di ipotesi di "democrazia protetta" e a ventilare la possibilità di una limitazione dei diritti politici e sindacali sanciti nella Costituzione. Il volume, restituendo queste vicende alla loro complessità storica, garantisce materiali e riflessioni che riconducono gli anni Cinquanta alla storia del paese.

BALDISSARA, L. (2006). Democrazia e conflitto. Il sindacato e il consolidamento della democrazia negli anni Cinquanta (Italia, Emilia-Romagna). Milano : FrancoAngeli.

Democrazia e conflitto. Il sindacato e il consolidamento della democrazia negli anni Cinquanta (Italia, Emilia-Romagna)

BALDISSARA, LUCA
2006

Abstract

Tra gli anni Quaranta e i Cinquanta la giovane democrazia repubblicana muove i propri incerti passi nel contesto di una difficile situazione economica e di una sempre più aspra contrapposizione di schieramenti interni ed internazionali. Le relazioni tra lavoratori e imprenditori, tra sindacato e governo, costituiscono un terreno su cui ricostruire e misurare le caratteristiche e le modalità del processo di democratizzazione della società e dello Stato dell'Italia postfascista. I lavoratori italiani, e in particolare la classe operaia di fabbrica, avevano garantito un contributo determinante alla crisi di regime del fascismo, e tra il 1943 e il 1945 avevano nutrito speranze di rinnovamento della società italiana. Negli anni della Costituente avevano riaffermato con forza la volontà di vedere riconosciuti i propri diritti di cittadinanza politica e sociale, avevano rivendicato con decisione la propria legittimazione a partecipare alle scelte di governo della società, alla costruzione di una democrazia non solo formale, ma pienamente realizzata in campo politico e sociale. Nel giro di pochi anni queste aspirazioni si scontrano con una diversa concezione di democrazia, dalle ascendenze politiche e culturali lontane. Riemergono alla fine degli anni Quaranta i tratti di una visione gerarchica dei rapporti di lavoro e venata di sfumature neocorporative sul piano politico-istituzionale, che nega la piena legittimità del conflitto sociale e delle istanze di democratizzazione provenienti dal movimento operaio. Nella prima metà degli anni Cinquanta ciò condurrà ad un aspro conflitto, con costi sociali e umani gravosi: migliaia di licenziamenti, scontri nelle piazze con vittime, indurimento delle condizioni di vita e lavoro. D'altro canto, ciò spingerà alla formulazione di ipotesi di "democrazia protetta" e a ventilare la possibilità di una limitazione dei diritti politici e sindacali sanciti nella Costituzione. Il volume, restituendo queste vicende alla loro complessità storica, garantisce materiali e riflessioni che riconducono gli anni Cinquanta alla storia del paese.
2006
352
9788846472632
BALDISSARA, L. (2006). Democrazia e conflitto. Il sindacato e il consolidamento della democrazia negli anni Cinquanta (Italia, Emilia-Romagna). Milano : FrancoAngeli.
BALDISSARA, LUCA
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