Pittura (parietale) in contesto: i cantieri di lavoro nel mondo romano

Over the past fifty years, a contextual approach, taking account of all aspects of the surviving material evidence and its complex relationships, has gradually become the norm not only in archaeology but also in the study of ancient painting. Today context is understood as a multilayered concept that includes physical and tangible elements as well as intangible ones, such as visual, functional, semantic, cultural, social, and historical contexts. The most recent advance is to regard it as the outcome of fluid processes of entanglement in which people and objects interact on a par, with specific human and material agency. The reality we perceive is also made up of things, which have their own life, that can be independent of human agency. This paper focuses on the making process (the “worksite”).

Nell’ultimo mezzo secolo la ricerca archeologia ha vissuto la progressiva affermazione di un approccio contestuale, che ha interessato anche lo studio della pittura antica, parietale e non solo. Il risultato è stato una proliferazione dei contesti, che vanno dagli spazi fisici (fatti di architetture, decorazioni strutturali e oggetti) alle realtà immateriali (funzionale e semantica, culturale e sociale, economica e storica), La conquista più recente consiste nel considerare il contesto di processi fluidi di interazione in cui persone e cose hanno un ruolo di pari importanza, esercitando la loro specifica agency. Fra i molti contesti possibili, questo contributo prende in esame quello in cui la materiality è più presente, il cantiere di lavoro, attraverso due casi: il cantiere rifatto, nel primo; il cantiere parlante, nel secondo