Il presente volume, pur collocandosi nell'alveo degli studi della Pedagogia della devianza, non è un manuale di Pedagogia della devianza. Piuttosto, intende contribuire agli studi in questo ambito di ricerca fornendo alcuni spunti, spero, originali e, soprattutto, ambisce a collocarsi come ponte tra teoria pedagogica e pratica educativa. Questa premessa è d'obbligo perché numerose sono state le pubblicazioni che si sono susseguite in questi ultimi decenni su queste tematiche che hanno definito il perimetro di riferimento. Infatti, l’approccio pedagogico ha affiancato quello delle scienze sociali allo studio della devianza e molti ricercatori si sono misurati con questo terreno producendo ricerche di grande interesse e una letteratura ormai sostanziosa, grazie alle quali si è andati via via costituendo una prospettiva di studio specifica e una descrizione accurata degli ambiti di intervento. Quello che più raramente si è osservato è il tentativo di consolidare un campo epistemologico specifico nel quale la pedagogia possa dare un contributo trasformativo rispetto alle pratiche nei contesti della marginalità e della devianza, andando oltre la fenomenologia. Per fare questo passo nella direzione di dispiegare il potenziale pedagogico fino al piano generativo, è utile aggiungere una proposta che configuri un ventaglio di strumenti interpretativi, progettuali e metodologici coerente (senza cedere alle lusinghe di accondiscendere altre logiche disciplinari), che tenga conto delle evoluzioni del pensiero situato in questi contesti degli ultimi decenni e che, soprattutto, consenta di dare consistenza alla volontà di considerare gli elementi di criticità e di discriminazione dei soggetti marginali o devianti come opportunità per valorizzare la differenza, percepita come risorse e non più come ostacolo all’inclusione.
alessandro tolomelli (2022). Il valore pedagogico della divergenza. Milano : Guerini e associati.
Il valore pedagogico della divergenza
alessandro tolomelli
2022
Abstract
Il presente volume, pur collocandosi nell'alveo degli studi della Pedagogia della devianza, non è un manuale di Pedagogia della devianza. Piuttosto, intende contribuire agli studi in questo ambito di ricerca fornendo alcuni spunti, spero, originali e, soprattutto, ambisce a collocarsi come ponte tra teoria pedagogica e pratica educativa. Questa premessa è d'obbligo perché numerose sono state le pubblicazioni che si sono susseguite in questi ultimi decenni su queste tematiche che hanno definito il perimetro di riferimento. Infatti, l’approccio pedagogico ha affiancato quello delle scienze sociali allo studio della devianza e molti ricercatori si sono misurati con questo terreno producendo ricerche di grande interesse e una letteratura ormai sostanziosa, grazie alle quali si è andati via via costituendo una prospettiva di studio specifica e una descrizione accurata degli ambiti di intervento. Quello che più raramente si è osservato è il tentativo di consolidare un campo epistemologico specifico nel quale la pedagogia possa dare un contributo trasformativo rispetto alle pratiche nei contesti della marginalità e della devianza, andando oltre la fenomenologia. Per fare questo passo nella direzione di dispiegare il potenziale pedagogico fino al piano generativo, è utile aggiungere una proposta che configuri un ventaglio di strumenti interpretativi, progettuali e metodologici coerente (senza cedere alle lusinghe di accondiscendere altre logiche disciplinari), che tenga conto delle evoluzioni del pensiero situato in questi contesti degli ultimi decenni e che, soprattutto, consenta di dare consistenza alla volontà di considerare gli elementi di criticità e di discriminazione dei soggetti marginali o devianti come opportunità per valorizzare la differenza, percepita come risorse e non più come ostacolo all’inclusione.File | Dimensione | Formato | |
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