Amministrazione e tempo dei risultati

Il tempo della modernità, in costante dialettica tra un'ottica di crescente accelerazione e il bisogno di recuperare spazi di lentezza e riflessione, ha un significativo impatto anche sull'apparato pubblicistico: le amministrazioni si trovano nell'evidente difficoltà di emanare atti rispettosi dell'interesse pubblico in un'epoca in cui esso è in continuo mutamento per adeguarsi alla realtà che cambia, e d'altra parte esse appaiono spesso come lente, distanti, addirittura assenti nella percezione del cittadino/utente. Molti sono i fattori che potrebbero contribuire ad un significativo incremento dell'efficienza amministrativa, e tra essi uno dei più importanti, poiché incidente sul conseguimento di buoni risultati e sulla percezione del cittadino, è senza dubbio il tempo. Un'analisi di tale tematica in ambito amministrativo impone l'approfondimento di due distinti profili: il tempo della amministrazione, che coinvolge i rapporti di questa con l'esterno, e il tempo nella amministrazione, riferito alle modalità con cui si scandisce la sua attività interna. Per quanto concerne il primo aspetto, sin dalla legge sul procedimento amministrativo si sono introdotti fattori di certezza temporale per l'azione pubblica, la quale tuttavia non sempre si ritrova poi negli aspetti di dettaglio; in merito al secondo dei due profili, non va dimenticato che anche la PA è una componente del mercato, e come tale necessita di tempi certi che scandiscano la sua attività interna proprio per soddisfare la richiesta di economicità ed efficacia che proviene dal privato, tanto nel cd. tempo del procedimento quanto nella cd. continuità dell'azione. L'amministrazione pubblica, infatti, se vuole dare di sé un'immagine durevole di efficienza, deve integrare il tempo fisico con quello avente carattere di istituzione sociale, di regolatore degli avvenimenti sociali, attraverso una efficace programmazione finalizzata alla costante massimizzazione degli interessi coinvolti.