Il contributo ripercorre lo sviluppo delle politiche di sicurezza urbana in Italia con particolare riferimento alla fase più recente, caratterizzata dalla predisposizione di nuovi dispositivi simil-penali, o di prevenzione coercitiva , nel quadro di una svolta rispetto alle originarie intenzioni preventive, e che si orienta alla punitività anche verso fenomeni che non provocano danni sociali evidenti, ma arrecano disturbo e “fastidio”. A partire da questo contesto, il contributo analizza poi il caso delle persone senza fissa dimora, che da tempo sono uno degli obiettivi delle politiche di sicurezza urbana e, in particolare, delle due misure che vengono discusse nel testo - ordini di allontanamento e divieti di accesso - definite come misure di “messa al bando” . Il lavoro ha l'obiettivo di comprendere quale sia l’effettiva applicazione di questi dispositivi, quali conseguenze provochino sulla vita delle persone che le subiscono e su quale sia, in definitiva, il contributo che queste misure portano alla tutela della sicurezza urbana e alla diminuzione del sentimento di insicurezza. Il lavoro si basa su una varietà di fonti di informazione che comprendono dati quantitativi del Ministero dell’interno, altri dati raccolti in alcune città italiane, analisi della stampa e di documenti istituzionali e interviste a testimoni privilegiati (organizzazioni di volontariato, polizia municipale, operatori di strada).
Rossella Selmini, Stefania Crocitti (2022). La povertà tra messa al bando e criminalizzazione. Riflessioni sulle nuove politiche di sicurezza e le persone senza fissa dimora.. Bologna : Bologna University Press.
La povertà tra messa al bando e criminalizzazione. Riflessioni sulle nuove politiche di sicurezza e le persone senza fissa dimora.
Rossella SelminiPrimo
;Stefania CrocittiSecondo
2022
Abstract
Il contributo ripercorre lo sviluppo delle politiche di sicurezza urbana in Italia con particolare riferimento alla fase più recente, caratterizzata dalla predisposizione di nuovi dispositivi simil-penali, o di prevenzione coercitiva , nel quadro di una svolta rispetto alle originarie intenzioni preventive, e che si orienta alla punitività anche verso fenomeni che non provocano danni sociali evidenti, ma arrecano disturbo e “fastidio”. A partire da questo contesto, il contributo analizza poi il caso delle persone senza fissa dimora, che da tempo sono uno degli obiettivi delle politiche di sicurezza urbana e, in particolare, delle due misure che vengono discusse nel testo - ordini di allontanamento e divieti di accesso - definite come misure di “messa al bando” . Il lavoro ha l'obiettivo di comprendere quale sia l’effettiva applicazione di questi dispositivi, quali conseguenze provochino sulla vita delle persone che le subiscono e su quale sia, in definitiva, il contributo che queste misure portano alla tutela della sicurezza urbana e alla diminuzione del sentimento di insicurezza. Il lavoro si basa su una varietà di fonti di informazione che comprendono dati quantitativi del Ministero dell’interno, altri dati raccolti in alcune città italiane, analisi della stampa e di documenti istituzionali e interviste a testimoni privilegiati (organizzazioni di volontariato, polizia municipale, operatori di strada).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.