Gli scenari attuali, caratterizzati da una crescente complessità, richiedono ricerche e progettualità capaci di cogliere le esigenze dei contesti educativi e scolastici nell’intento di delineare prospettive in grado di rispondere anche a situazioni inattese o di emergenza, come quella che stiamo attualmente sfidando a seguito del Covid-19. Emergenza che ha stravolto la quotidianità di ciascuno all’improvviso, trovandosi a dover affrontare una situazione di confinamento per quasi tre mesi con la vita professionale e familiare da riorganizzare in un quadro di preoccupazione sanitaria, economica e sociale senza precedenti. Un virus che, irrompendo laddove tutto era programmato e prevedibile, ci ha ricordato la possibilità dell’imprevisto. In tale scenario da un lato abbiamo i servizi prescolari che si sono visti spiazzati e nella condizione di dover pensare, in tempi rapidissimi, a nuovi modi per portare avanti il progetto educativo e didattico, per raggiungere i bambini e le bambine e coinvolgere i genitori attraverso modalità a distanza . Dall’altra riva del fiume, le famiglie che si sono trovate nell’arduo compito di conciliare i tempi di lavoro con quelli di cura dei figli, con nidi e scuole dell’infanzia aperte solo virtualmente e dovendo gestire molteplici difficoltà anche di natura economica.
INFANZIE, FAMIGLIE, PERSONALE DEI SERVIZI ZERO-SEI AL TEMPO DEL COVID-19. QUALE CO-EDUCAZIONE POSSIBILE?
ANNA PILERIPrimo
2021
Abstract
Gli scenari attuali, caratterizzati da una crescente complessità, richiedono ricerche e progettualità capaci di cogliere le esigenze dei contesti educativi e scolastici nell’intento di delineare prospettive in grado di rispondere anche a situazioni inattese o di emergenza, come quella che stiamo attualmente sfidando a seguito del Covid-19. Emergenza che ha stravolto la quotidianità di ciascuno all’improvviso, trovandosi a dover affrontare una situazione di confinamento per quasi tre mesi con la vita professionale e familiare da riorganizzare in un quadro di preoccupazione sanitaria, economica e sociale senza precedenti. Un virus che, irrompendo laddove tutto era programmato e prevedibile, ci ha ricordato la possibilità dell’imprevisto. In tale scenario da un lato abbiamo i servizi prescolari che si sono visti spiazzati e nella condizione di dover pensare, in tempi rapidissimi, a nuovi modi per portare avanti il progetto educativo e didattico, per raggiungere i bambini e le bambine e coinvolgere i genitori attraverso modalità a distanza . Dall’altra riva del fiume, le famiglie che si sono trovate nell’arduo compito di conciliare i tempi di lavoro con quelli di cura dei figli, con nidi e scuole dell’infanzia aperte solo virtualmente e dovendo gestire molteplici difficoltà anche di natura economica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.