L’autore analizza il caso OPAL relativo all’utilizzazione del gasdotto Nord Stream 1 e le pronunce dei giudici comunitari sul rispetto del principio di solidarietà energetica da parte della Commissione. Compara, poi, l’importanza del risultato raggiunto da dette pronunce con riferimento all’obiettivo di subordinare deroghe all’accesso di terzi a nuove strutture alla condizione che queste aumentino la concorrenza e rinvigoriscano la sicurezza degli approvvigionamenti. Approfondisce, inoltre, l’intervento della Russia in Ucraina, le reazioni politiche dell’Unione e l’incidenza da esse avute sull’esercizio dei poteri della Commissione e delle autorità di regolamentazione dell’energia nazionali e la corsa ad un’intensificazione della collaborazione con Paesi diversi dalla Russia. Conclude esaminando l’obbligo dell’Unione e dei suoi Stati membri di continuare a gestire la politica energetica anche nei rapporti con Stati terzi in sintonia con il principio di attiva solidarietà stabilito dal Tribunale e dalla Corte.
Pieralberto Mengozzi (2022). La politica energetica della Commissione alla luce della pronuncia OPAL della Corte di giustizia del 15 luglio 2021 e della rottura dei rapporti tra l’Unione e la Russia, 30 marzo 2022. Napoli : Editoriale scientifica.
La politica energetica della Commissione alla luce della pronuncia OPAL della Corte di giustizia del 15 luglio 2021 e della rottura dei rapporti tra l’Unione e la Russia, 30 marzo 2022
Pieralberto Mengozzi
2022
Abstract
L’autore analizza il caso OPAL relativo all’utilizzazione del gasdotto Nord Stream 1 e le pronunce dei giudici comunitari sul rispetto del principio di solidarietà energetica da parte della Commissione. Compara, poi, l’importanza del risultato raggiunto da dette pronunce con riferimento all’obiettivo di subordinare deroghe all’accesso di terzi a nuove strutture alla condizione che queste aumentino la concorrenza e rinvigoriscano la sicurezza degli approvvigionamenti. Approfondisce, inoltre, l’intervento della Russia in Ucraina, le reazioni politiche dell’Unione e l’incidenza da esse avute sull’esercizio dei poteri della Commissione e delle autorità di regolamentazione dell’energia nazionali e la corsa ad un’intensificazione della collaborazione con Paesi diversi dalla Russia. Conclude esaminando l’obbligo dell’Unione e dei suoi Stati membri di continuare a gestire la politica energetica anche nei rapporti con Stati terzi in sintonia con il principio di attiva solidarietà stabilito dal Tribunale e dalla Corte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.