Negli ultimi decenni la mucosa nasale è diventata un sito di enorme interesse per la somministrazione sistemica non invasiva di farmaci con scarsa biodisponibilità orale. Infatti l’elevata area superficiale, l’endotelio poroso e l’elevato afflusso di sangue alla mucosa assicurano un rapido assorbimento dei farmaci evitando il metabolismo di primo passaggio epatico. Uno dei maggiori problemi connesso alla somministrazione nasale di farmaci è il meccanismo della clearance mucociliare che è in grado di rimuovere rapidamente le forme di dosaggio non mucoadesive dal sito di assorbimento. Per ovviare a tale inconveniente generalmente si fa uso di polimeri mucoadesivi. Generalmente, farmaci lipofili e molecole a basso peso molecolare, possono oltrepassare la mucosa nasale attraverso la via transcellulare, sfruttando il gradiente di concentrazione, o attraverso la via paracellulare, mediante le giunzioni strette tra le cellule dell’epitelio. Negli ultimi anni, inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che la regione olfattoria può essere coinvolta nel passaggio diretto del farmaco dalla mucosa nasale al sistema nervoso centrale. Molecole polari e con elevato peso molecolare invece sono scarsamente assorbite attraverso le membrane mucose e questo fattore può determinare una diminuzione della loro biodisponibilità quando somministrate per via intranasale. Per migliorare l’assorbimento nasale di tali sostanze sono stati ampiamente studiati piccoli promotori di assorbimento in grado di aprire in modo transiente le tight junctions fra le cellule epiteliali. Il chitosano sta assumendo sempre più importanza in campo medico e farmaceutico grazie alle sue note proprietà mucoadesive e di enhancer. Quando il chitosano è reticolato o complessato con molecole di carica opposta origina un network tridimensionale in grado di rigonfiare e modulare il rilascio del principio attivo. Recentemente la nostra ricerca si è rivolta allo studio di complessi polielettrolitici a base di chitosano per la veicolazione nasale di farmaci. Sono stati formulati e studiati piccoli inserti nasali di forma conica che, rispetto alle formulazioni convenzionali possono garantire un dosaggio di farmaco più accurato e preciso. Per la realizzazione degli inserti nasali sono stati selezionati complessi polielettrolitici chitosano/pectina o chitosano/acido ialuronico in grado di fornire idrogeli con differenti proprietà di rilascio in funzione delle condizioni preparative. Gli inserti sono stati ottenuti mediante liofilizzazione di miscele costituite dal complesso chitosano/polianione, da mannitolo e dal farmaco. Quali farmaci modello sono stati selezionati la clorpromazina cloridrato per il complesso chitosano/pectina e la vancomicina cloridrato e l’insulina per il complesso chitosano/acido ialuronico. Per la caratterizzazione dei complessi sono stati registrati spettri FT-IR e termogrammi TGA. Le caratteristiche morfologiche degli inserti state determinate mediante microscopia a scansione elettronica (SEM). Le proprietà mucoadesive sono state valutate misurando la forza di adesione tra i diversi complessi e una membrana biologica quale mucosa nasale di pecora. Infine, studi in vitro ed ex vivo sono stati effettuati per valutare la capacità d’idratazione degli inserti, il rilascio e la permeazione del farmaco attraverso la mucosa nasale.

Complessi polielettrolitici a base di chitosano per la veicolazione nasale di farmaci

LUPPI, BARBARA
2010

Abstract

Negli ultimi decenni la mucosa nasale è diventata un sito di enorme interesse per la somministrazione sistemica non invasiva di farmaci con scarsa biodisponibilità orale. Infatti l’elevata area superficiale, l’endotelio poroso e l’elevato afflusso di sangue alla mucosa assicurano un rapido assorbimento dei farmaci evitando il metabolismo di primo passaggio epatico. Uno dei maggiori problemi connesso alla somministrazione nasale di farmaci è il meccanismo della clearance mucociliare che è in grado di rimuovere rapidamente le forme di dosaggio non mucoadesive dal sito di assorbimento. Per ovviare a tale inconveniente generalmente si fa uso di polimeri mucoadesivi. Generalmente, farmaci lipofili e molecole a basso peso molecolare, possono oltrepassare la mucosa nasale attraverso la via transcellulare, sfruttando il gradiente di concentrazione, o attraverso la via paracellulare, mediante le giunzioni strette tra le cellule dell’epitelio. Negli ultimi anni, inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che la regione olfattoria può essere coinvolta nel passaggio diretto del farmaco dalla mucosa nasale al sistema nervoso centrale. Molecole polari e con elevato peso molecolare invece sono scarsamente assorbite attraverso le membrane mucose e questo fattore può determinare una diminuzione della loro biodisponibilità quando somministrate per via intranasale. Per migliorare l’assorbimento nasale di tali sostanze sono stati ampiamente studiati piccoli promotori di assorbimento in grado di aprire in modo transiente le tight junctions fra le cellule epiteliali. Il chitosano sta assumendo sempre più importanza in campo medico e farmaceutico grazie alle sue note proprietà mucoadesive e di enhancer. Quando il chitosano è reticolato o complessato con molecole di carica opposta origina un network tridimensionale in grado di rigonfiare e modulare il rilascio del principio attivo. Recentemente la nostra ricerca si è rivolta allo studio di complessi polielettrolitici a base di chitosano per la veicolazione nasale di farmaci. Sono stati formulati e studiati piccoli inserti nasali di forma conica che, rispetto alle formulazioni convenzionali possono garantire un dosaggio di farmaco più accurato e preciso. Per la realizzazione degli inserti nasali sono stati selezionati complessi polielettrolitici chitosano/pectina o chitosano/acido ialuronico in grado di fornire idrogeli con differenti proprietà di rilascio in funzione delle condizioni preparative. Gli inserti sono stati ottenuti mediante liofilizzazione di miscele costituite dal complesso chitosano/polianione, da mannitolo e dal farmaco. Quali farmaci modello sono stati selezionati la clorpromazina cloridrato per il complesso chitosano/pectina e la vancomicina cloridrato e l’insulina per il complesso chitosano/acido ialuronico. Per la caratterizzazione dei complessi sono stati registrati spettri FT-IR e termogrammi TGA. Le caratteristiche morfologiche degli inserti state determinate mediante microscopia a scansione elettronica (SEM). Le proprietà mucoadesive sono state valutate misurando la forza di adesione tra i diversi complessi e una membrana biologica quale mucosa nasale di pecora. Infine, studi in vitro ed ex vivo sono stati effettuati per valutare la capacità d’idratazione degli inserti, il rilascio e la permeazione del farmaco attraverso la mucosa nasale.
2010
50° Simposio AFI
106
107
B. Luppi
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