Il volume presenta un profilo sintetico della storia di Lucca in età medievale, fornendone una interpretazione originale e colmando una lacuna nel settore degli studi sulla città. Mancava sinora un'opera complessiva che coniugasse la ricostruzione delle dinamiche storico-politiche con un'attenzione specifica alla documentazione archivistica e alle vicende storico-urbanistiche e storico-artistiche. Viene evidenziato il ruolo rilevante svolto dalla città che fu caput Tusciae dall’età longobarda sino al Duecento, gli esiti della crisi trecentesca e la lunga durata del governo repubblicano della città, a parte due parentesi signorili. Se la storiografia cittadina superstite non è anteriore al Trecento, appare particolarmente ricco il patrimonio archivistico-documentario della Chiesa di Lucca, che conserva nel suo archivio storico molte pergamene altomedievali, mentre le vicende politico-militari del Trecento hanno avuto effetti negativi sulla conservazione della documentazione comunale. Il materiale confluito nell’Archivio di Stato è stato comunque riordinato secondo criteri moderni da un archivista d’eccezione come Salvatore Bongi. Se l’architettura civile è stata profondamente trasformata in età rinascimentale e moderna, quella religiosa ha conservato tracce più evidenti del volto medievale della città. Il patrimonio monumentale cittadino ha beneficiato negli ultimi decenni di importanti scavi archeologici, che hanno portato alla luce non pochi reperti e consentito di ricostruire in modo più preciso il tracciato delle mura. Anche il patrimonio artistico è stato rivalutato dagli studiosi, che, a partire dal Ragghianti, hanno evidenziato la specificità del romanico lucchese e ricostruito le tracce della presenza a Lucca di artisti significativi, correggendo il quadro negativo suggerito dal confronto con Firenze.

R. Savigni (2022). Lucca. Spoleto : Fondazione Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo.

Lucca

R. Savigni
2022

Abstract

Il volume presenta un profilo sintetico della storia di Lucca in età medievale, fornendone una interpretazione originale e colmando una lacuna nel settore degli studi sulla città. Mancava sinora un'opera complessiva che coniugasse la ricostruzione delle dinamiche storico-politiche con un'attenzione specifica alla documentazione archivistica e alle vicende storico-urbanistiche e storico-artistiche. Viene evidenziato il ruolo rilevante svolto dalla città che fu caput Tusciae dall’età longobarda sino al Duecento, gli esiti della crisi trecentesca e la lunga durata del governo repubblicano della città, a parte due parentesi signorili. Se la storiografia cittadina superstite non è anteriore al Trecento, appare particolarmente ricco il patrimonio archivistico-documentario della Chiesa di Lucca, che conserva nel suo archivio storico molte pergamene altomedievali, mentre le vicende politico-militari del Trecento hanno avuto effetti negativi sulla conservazione della documentazione comunale. Il materiale confluito nell’Archivio di Stato è stato comunque riordinato secondo criteri moderni da un archivista d’eccezione come Salvatore Bongi. Se l’architettura civile è stata profondamente trasformata in età rinascimentale e moderna, quella religiosa ha conservato tracce più evidenti del volto medievale della città. Il patrimonio monumentale cittadino ha beneficiato negli ultimi decenni di importanti scavi archeologici, che hanno portato alla luce non pochi reperti e consentito di ricostruire in modo più preciso il tracciato delle mura. Anche il patrimonio artistico è stato rivalutato dagli studiosi, che, a partire dal Ragghianti, hanno evidenziato la specificità del romanico lucchese e ricostruito le tracce della presenza a Lucca di artisti significativi, correggendo il quadro negativo suggerito dal confronto con Firenze.
2022
288
978-88-6809-345-7
R. Savigni (2022). Lucca. Spoleto : Fondazione Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo.
R. Savigni
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