La trattazione riguarda i benefattori, i donatori che hanno deciso a Bologna di contribuire al bene comune non tramite le tradizionali istituzioni caritatevoli, quali ospedali, conventi e monasteri, ma anche attraverso l’investimento dei loro beni nel proprio governo e nella pubblica amministrazione. Si tratta dei lasciti dei privati destinati alla realizzazione delle opere pubbliche e alla costruzione civile, quali i ponti, le mura e le vie della città. Gli esempi di questa pratica risalgono già ai primissimi anni del Duecento. I testamenti custoditi nel fondo del Demaniale, conservato presso l’Archivio di Stato di Bologna, offrono testimonianze datate già dal 1204. Tali testimonianze vengono studiate con lo scopo di riflettere sui seguenti interrogativi: quali erano le motivazioni dei privati ad investire nelle cause pubbliche, non inserite nel quadro tradizionale delle donazione ‘pro anima’? Come veniva la pratica percepita sia dai privati sia dalle autorità pubblica? Quali erano i meccanismi che la consentivano? Quali erano i soggetti che di solito ad essa facevano ricorso? E tante altre. Le fonti della trattazioni sono, innanzitutto, i testamenti presenti nel fondo del Demaniale, che attestano le donazioni dei privati alle iniziative dell’amministrazione cittadina. Si fa poi ricorso agli atti dei consigli cittadini, conosciuti come le Riformagioni e Provvigioni a Bologna, nei quali è possibile ottenere il punto di vista del comune ricettore di queste donazioni. In alcuni di questi atti le autorità cittadine, in momenti di particolare difficoltà finanziaria, richiedevano alla popolazione proprio questo “ricordarsi della cittadinanza” nel momento di andare all’al di là. Le riformagioni riportano anche casi in cui gli eredi si dirigevano al comune per contestare i testamenti dei loro parenti appena deceduti, e molti degli argomenti registrati in questa sede si rivelano interessanti per la comprensione delle motivazioni che portano i cittadini a fare dei lasciti alla pubblica amministrazione.
Edward Loss (2021). Benefattori dall’aldilà: i lasciti per i lavori edilizi di pubblica utilità a Bologna (secoli XIII e XIV). Bologna : Il Mulino.
Benefattori dall’aldilà: i lasciti per i lavori edilizi di pubblica utilità a Bologna (secoli XIII e XIV)
Edward Loss
Primo
2021
Abstract
La trattazione riguarda i benefattori, i donatori che hanno deciso a Bologna di contribuire al bene comune non tramite le tradizionali istituzioni caritatevoli, quali ospedali, conventi e monasteri, ma anche attraverso l’investimento dei loro beni nel proprio governo e nella pubblica amministrazione. Si tratta dei lasciti dei privati destinati alla realizzazione delle opere pubbliche e alla costruzione civile, quali i ponti, le mura e le vie della città. Gli esempi di questa pratica risalgono già ai primissimi anni del Duecento. I testamenti custoditi nel fondo del Demaniale, conservato presso l’Archivio di Stato di Bologna, offrono testimonianze datate già dal 1204. Tali testimonianze vengono studiate con lo scopo di riflettere sui seguenti interrogativi: quali erano le motivazioni dei privati ad investire nelle cause pubbliche, non inserite nel quadro tradizionale delle donazione ‘pro anima’? Come veniva la pratica percepita sia dai privati sia dalle autorità pubblica? Quali erano i meccanismi che la consentivano? Quali erano i soggetti che di solito ad essa facevano ricorso? E tante altre. Le fonti della trattazioni sono, innanzitutto, i testamenti presenti nel fondo del Demaniale, che attestano le donazioni dei privati alle iniziative dell’amministrazione cittadina. Si fa poi ricorso agli atti dei consigli cittadini, conosciuti come le Riformagioni e Provvigioni a Bologna, nei quali è possibile ottenere il punto di vista del comune ricettore di queste donazioni. In alcuni di questi atti le autorità cittadine, in momenti di particolare difficoltà finanziaria, richiedevano alla popolazione proprio questo “ricordarsi della cittadinanza” nel momento di andare all’al di là. Le riformagioni riportano anche casi in cui gli eredi si dirigevano al comune per contestare i testamenti dei loro parenti appena deceduti, e molti degli argomenti registrati in questa sede si rivelano interessanti per la comprensione delle motivazioni che portano i cittadini a fare dei lasciti alla pubblica amministrazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.