Sepoltura

La morte impone decisioni. Nella nostra società, alcune di esse non sono aggirabili. Un primo insieme riguarda le sollecitudini da riservare al cadavere. Fatte salve alcune eccezioni marginali di cui si dirà, questo primo insieme include due decisioni distinte. Bisogna disporre del cadavere, scegliendo se conservarlo intatto oppure procedere alla sua cremazione. E bisogna decidere la destinazione dei resti mortali, si tratti di una salma o di ceneri. Si tratta, in questo caso, di stabilire se procedere alla sepoltura a terra, ovvero propriamente alla inumazione, alla collocazione in uno spazio apposito a parete, ovvero la tumulazione, oppure ancora, ma nel solo caso di cremazione, alla dispersione delle ceneri o, ancora, all’affido dell’urna che le contiene in casa1. Il secondo insieme di questioni riguarda, invece, la collocazione finale dei resti mortali. Anche qui le decisioni da pren- dere sono sostanzialmente due. La prima richiede di stabilire la collocazione geografica della sepoltura. La seconda riguarda, invece, la collocazione sociale della sepoltura stessa. In questo capitolo ci occuperemo di queste decisioni. Vedremo chi le prende, quando, quali, e sulla base di quali criteri. In base agli elementi raccolti, al termine di questa analisi cercheremo di avanzare un’ipotesi su cosa significhi la sepoltura nell’Italia contemporanea.