L’articolo discute, in una prospettiva diacronica, l’evoluzione dell’attività estrattiva del gesso nell’odierno territorio comunale di Borgo Tossignano tra XIX e XX secolo. In tale fase, la traiettoria del locale comparto di escavazione e di lavorazione della selenite vide una progressiva ascesa del settore, favorita dal progresso tecnologico, per poi giungere al declino e a una totale dismissione negli anni Ottanta del Novecento, in corrispondenza di nuove politiche regionali che miravano a concentrare gli scavi nelle evaporiti in un unico luogo in Emilia-Romagna, individuato in Monte Tondo (Riolo Terme, Ravenna). L’estrazione del gesso, da un lato, ha qui giocato un importante ruolo nel modellare il paesaggio dei gessi; dall’altro, esso ebbe significativi riflessi in chiave economica, sociale e identitaria per le comunità locali: una situazione che, nella Vena del Gesso romagnola, trova il suo confronto più stringente con i Gessi di Brisighella. Oggi, a decenni di distanza dalla chiusura degli ultimi fronti attivi, quel che resta di tali siti assume un nuovo valore come patrimonio in chiave di archeologia industriale, e meriterebbe un pieno recupero. Rapidi cenni sono infine dedicati alle attività estrattive storiche dei gessi alabastrini in comune di Fontanelice e Casalfiumanese.
Stefano Piastra (2022). Cave e fornaci da gesso a Tossignano e a Borgo Tossignano (XIX-XX secolo). S. Lazzaro di Savena : FSRER Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia Romagna.
Cave e fornaci da gesso a Tossignano e a Borgo Tossignano (XIX-XX secolo)
Stefano Piastra
2022
Abstract
L’articolo discute, in una prospettiva diacronica, l’evoluzione dell’attività estrattiva del gesso nell’odierno territorio comunale di Borgo Tossignano tra XIX e XX secolo. In tale fase, la traiettoria del locale comparto di escavazione e di lavorazione della selenite vide una progressiva ascesa del settore, favorita dal progresso tecnologico, per poi giungere al declino e a una totale dismissione negli anni Ottanta del Novecento, in corrispondenza di nuove politiche regionali che miravano a concentrare gli scavi nelle evaporiti in un unico luogo in Emilia-Romagna, individuato in Monte Tondo (Riolo Terme, Ravenna). L’estrazione del gesso, da un lato, ha qui giocato un importante ruolo nel modellare il paesaggio dei gessi; dall’altro, esso ebbe significativi riflessi in chiave economica, sociale e identitaria per le comunità locali: una situazione che, nella Vena del Gesso romagnola, trova il suo confronto più stringente con i Gessi di Brisighella. Oggi, a decenni di distanza dalla chiusura degli ultimi fronti attivi, quel che resta di tali siti assume un nuovo valore come patrimonio in chiave di archeologia industriale, e meriterebbe un pieno recupero. Rapidi cenni sono infine dedicati alle attività estrattive storiche dei gessi alabastrini in comune di Fontanelice e Casalfiumanese.File | Dimensione | Formato | |
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