L’intervento è volto a presentare alcuni aspetti del patrimonio linguistico della Romagna. In particolare viene preso in considerazione il contributo culturale delle popolazioni migrate nel territorio in età preistorica e protostorica. Le lingue parlate dalle popolazioni preistoriche non hanno lasciato testimonianze dirette, ma si possono identificare proprio ricostruendo il loro contributo al patrimonio linguistico e in particolare esaminando quegli aspetti linguistici che si sono mantenuti più stabili nel corso dei secoli e dei millenni fino a giungere a noi senza sostituzioni e con scarse mutazioni. I toponimi sono in generale molto stabili e quindi analizzando le distribuzioni spaziali e temporali dei nomi geografici è possibile identificare i popoli che li hanno creati o fatto creare, la lingua che questi parlavano e le loro migrazioni. Identificare ciò che ha prodotto una determinata distribuzione di dati è noto in fisica, nelle scienze matematiche e in quelle tecnologiche come problema inverso. In generale un problema inverso consiste nell’identificare una causa noti i suoi effetti, ovvero un sistema noto il suo comportamento. Il problema diretto consiste invece nel determinare gli effetti di una causa nota, ovvero il comportamento di un sistema noto. La soluzione di un problema inverso si può ottenere formulando una teoria basata su alcune ipotesi. La teoria è corretta se è coerente, ovvero se le ipotesi non sono contrastanti, e se è compatibile con i dati a disposizione; è valida se riesce a spiegare, interpretare o mettere in relazione gli uni con gli altri i fenomeni che l’hanno ispirata. I processi di propagazione di una cultura si possono inoltre assimilare a processi diffusivi e convettivi. Nei processi diffusivi l’entità che si propaga viene trasferita mediante movimenti o scontri di agenti di piccole dimensioni. Nei processi convettivi l’entità viene trasportata invece da agenti di grandi dimensioni. Una cultura si propaga in maniera diffusiva quando viene portata da individui di una società ad individui di un’altra, mediante per esempio contatti commerciali. Si propaga invece in maniera convettiva quando un popolo migra, portando con sé il proprio modo di parlare, pensare, produrre e vivere. Nell’intervento si mostra quindi un esempio di teoria formulata per ricostruire le migrazioni delle popolazioni che giunsero in Romagna in età preistorica e quelle dei loro discendenti protostorici. Vengono distinte le società che vivevano principalmente di agricoltura e di allevamento di animali piccoli o poco numerosi da quelle che si dedicavano prevalentemente all’allevamento di grandi mandrie, al commercio, all’artigianato o alla metallurgia. Vengono distinti gli scambi culturali tra i diversi popoli e vengono discusse alcune peculiarità delle lingue da essi parlate, mettendo in evidenza il ruolo svolto nel contesto plurilingue dalle lingue di frontiera.
Giampietro Fabbri (2022). MIGRAZIONI E LINGUE IN ROMAGNA: I metodi della fisica nell’analisi del patrimonio etnolinguistico.
MIGRAZIONI E LINGUE IN ROMAGNA: I metodi della fisica nell’analisi del patrimonio etnolinguistico
Giampietro Fabbri
2022
Abstract
L’intervento è volto a presentare alcuni aspetti del patrimonio linguistico della Romagna. In particolare viene preso in considerazione il contributo culturale delle popolazioni migrate nel territorio in età preistorica e protostorica. Le lingue parlate dalle popolazioni preistoriche non hanno lasciato testimonianze dirette, ma si possono identificare proprio ricostruendo il loro contributo al patrimonio linguistico e in particolare esaminando quegli aspetti linguistici che si sono mantenuti più stabili nel corso dei secoli e dei millenni fino a giungere a noi senza sostituzioni e con scarse mutazioni. I toponimi sono in generale molto stabili e quindi analizzando le distribuzioni spaziali e temporali dei nomi geografici è possibile identificare i popoli che li hanno creati o fatto creare, la lingua che questi parlavano e le loro migrazioni. Identificare ciò che ha prodotto una determinata distribuzione di dati è noto in fisica, nelle scienze matematiche e in quelle tecnologiche come problema inverso. In generale un problema inverso consiste nell’identificare una causa noti i suoi effetti, ovvero un sistema noto il suo comportamento. Il problema diretto consiste invece nel determinare gli effetti di una causa nota, ovvero il comportamento di un sistema noto. La soluzione di un problema inverso si può ottenere formulando una teoria basata su alcune ipotesi. La teoria è corretta se è coerente, ovvero se le ipotesi non sono contrastanti, e se è compatibile con i dati a disposizione; è valida se riesce a spiegare, interpretare o mettere in relazione gli uni con gli altri i fenomeni che l’hanno ispirata. I processi di propagazione di una cultura si possono inoltre assimilare a processi diffusivi e convettivi. Nei processi diffusivi l’entità che si propaga viene trasferita mediante movimenti o scontri di agenti di piccole dimensioni. Nei processi convettivi l’entità viene trasportata invece da agenti di grandi dimensioni. Una cultura si propaga in maniera diffusiva quando viene portata da individui di una società ad individui di un’altra, mediante per esempio contatti commerciali. Si propaga invece in maniera convettiva quando un popolo migra, portando con sé il proprio modo di parlare, pensare, produrre e vivere. Nell’intervento si mostra quindi un esempio di teoria formulata per ricostruire le migrazioni delle popolazioni che giunsero in Romagna in età preistorica e quelle dei loro discendenti protostorici. Vengono distinte le società che vivevano principalmente di agricoltura e di allevamento di animali piccoli o poco numerosi da quelle che si dedicavano prevalentemente all’allevamento di grandi mandrie, al commercio, all’artigianato o alla metallurgia. Vengono distinti gli scambi culturali tra i diversi popoli e vengono discusse alcune peculiarità delle lingue da essi parlate, mettendo in evidenza il ruolo svolto nel contesto plurilingue dalle lingue di frontiera.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.