Nella seconda metà del XX secolo, le sperimentazioni prima con il film e poi il video sono state condotte anche al di fuori dei consueti ambiti di pertinenza, ovvero le arti visive e il cinema sperimentale, diventando di fatto una lingua franca, una sorta di passe-partout che ha consentito agli artisti di insinuarsi nelle maglie dell’industria culturale e della società dello spettacolo, tentando di eroderne le fondamenta dall’interno. Questo fenomeno interessa tutti i Paesi occidentali, ma assume in Italia un valore pionieristico e caratteristiche peculiari. Il saggio si concentra su una concezione artistica dell’audiovisivo come strumento di indagine metalinguistica in virtù delle sue possibilità di ibridazione, intermedialità e interdisciplinarità. Ancor più che nelle arti visive e nel cinema, infatti, l’utilizzo sperimentale del film e del video in altri ambiti espressivi e canali di produzione – architettura e design, arti performative, televisione, ecc. – ha generato delle meta-immagini, ovvero contro-discorsi nei confronti di quelle strutture dominanti che sono, per loro dichiarazione e natura, solitamente finalizzate all’intrattenimento, alla promozione o all’assolvimento di una funzione.

Il video come lingua franca. Interferenze e convergenze audiovisive in Italia

Francesco Spampinato
2022

Abstract

Nella seconda metà del XX secolo, le sperimentazioni prima con il film e poi il video sono state condotte anche al di fuori dei consueti ambiti di pertinenza, ovvero le arti visive e il cinema sperimentale, diventando di fatto una lingua franca, una sorta di passe-partout che ha consentito agli artisti di insinuarsi nelle maglie dell’industria culturale e della società dello spettacolo, tentando di eroderne le fondamenta dall’interno. Questo fenomeno interessa tutti i Paesi occidentali, ma assume in Italia un valore pionieristico e caratteristiche peculiari. Il saggio si concentra su una concezione artistica dell’audiovisivo come strumento di indagine metalinguistica in virtù delle sue possibilità di ibridazione, intermedialità e interdisciplinarità. Ancor più che nelle arti visive e nel cinema, infatti, l’utilizzo sperimentale del film e del video in altri ambiti espressivi e canali di produzione – architettura e design, arti performative, televisione, ecc. – ha generato delle meta-immagini, ovvero contro-discorsi nei confronti di quelle strutture dominanti che sono, per loro dichiarazione e natura, solitamente finalizzate all’intrattenimento, alla promozione o all’assolvimento di una funzione.
2022
Videoarte in Italia. Il video rende felici
457
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Francesco Spampinato
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