Il conte Ugolino e l’invettiva a Pisa. Dante precursore della responsabilità di proteggere?

In the 33rd Canto of the Inferno, Dante meets Count Ugolino, imprisoned and left to die together with his children and nephews for having betrayed his city. The Poet accuses the city of Pisa of having unjustly condemned the young and blameless relatives of the Count, thus invoking punishment from neighbouring cities. This passage recalls the responsibility to protect, an international Law doctrine according to which each State has the responsibility to safeguard its own population from the most serious violations of human rights. If the State fails to meet this obligation, the international community can intervene to assist the population victim of such atrocities, including through the use of military force authorized by the UN Security Council. The contribution focuses on the evolution of the concept of the responsibility to protect and the major critical issues raised by it, as well as on the armed intervention in Libya in 2011, i.e. the only military action so far authorized by the Security Council based on this doctrine.

Nel XXXIII canto dell’Inferno, Dante incontra il conte Ugolino, imprigionato e lasciato morire assieme ai propri figli e nipoti per aver tradito la propria città. Il Poeta accusa Pisa di aver ingiustamente condannato i giovani e incolpevoli consanguinei del conte, invocando la punizione da parte delle città vicine. Questo passaggio richiama la responsabilità di proteggere, una dottrina che configura in capo a ciascuno Stato la responsabilità di tutelare la propria popolazione dalle più gravi violazioni dei diritti umani. Qualora lo Stato non riesca ad adempiere tale obbligo, la Comunità internazionale può intervenire in soccorso della popolazione vittima di tali atrocità, anche mediante l’uso della forza militare autorizzato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il contributo si concentra, oltreché sull’evoluzione del concetto di responsabilità di proteggere e sulle maggiori criticità sollevate da esso, sull’intervento armato in Libia nel 2011, unica azione militare finora autorizzata dal Consiglio di sicurezza sulla base di tale dottrina.