Andata in onda per la prima volta nel 2007 e diventata presto una serie di culto, Boris viene vista e rivista ancora oggi da un pubblico giovane sempre più ampio, un esempio di quanto la comicità possa unire e creare comunità. Ambientata in un set televisivo romano, racconta un microcosmo popolato da ruffiani, imbroglioni e narcisisti che non riusciamo a odiare, grande metafora di un Paese che non cambia mai. Boris mescola assieme satira amara, farsa e parodia: accoglie le lezioni della situation comedy americana e le adatta a maschere e sensibilità comiche “molto italiane”, producendo un cocktail dal gusto agrodolce e familiare. Matteo Marinello propone un’analisi di questa serie diventata ormai classica, una tragicommedia che riflette sull’industria televisiva, sull’immaginario nazionale e su noi stessi.
Matteo Marinello (2022). Backstage all’Italiana. Televisione, comicità e immaginario nazionale in "Boris", la serie. Formigine : Edizioni Estemporanee.
Backstage all’Italiana. Televisione, comicità e immaginario nazionale in "Boris", la serie
Matteo Marinello
2022
Abstract
Andata in onda per la prima volta nel 2007 e diventata presto una serie di culto, Boris viene vista e rivista ancora oggi da un pubblico giovane sempre più ampio, un esempio di quanto la comicità possa unire e creare comunità. Ambientata in un set televisivo romano, racconta un microcosmo popolato da ruffiani, imbroglioni e narcisisti che non riusciamo a odiare, grande metafora di un Paese che non cambia mai. Boris mescola assieme satira amara, farsa e parodia: accoglie le lezioni della situation comedy americana e le adatta a maschere e sensibilità comiche “molto italiane”, producendo un cocktail dal gusto agrodolce e familiare. Matteo Marinello propone un’analisi di questa serie diventata ormai classica, una tragicommedia che riflette sull’industria televisiva, sull’immaginario nazionale e su noi stessi.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.