Una rapida osservazione delle occorrenze del termine ‘Lucrezia Borgia’, restituite da un qualunque motore di ricerca Web, rivela la molteplicità delle potenziali lenti di osservazione di una delle figure femminili comunemente definite fra le più controverse del Rinascimento italiano. Lucrezia, diremo, è naturaliter ipermediale, proprio perché le attestazioni che riguardano il contesto, o come vedremo oltre, i contesti, attraverso cui esplorare il profilo della Borgia sono trasversali, multisfaccettati e polidimensionali. Anche limitando la query, su un motore di ricerca come Google, al solo concetto di ‘lettere’, associato a quello di ‘Lucrezia Borgia’, risulta una varietà di interconnessioni latenti che spaziano attraversano media, supporti e tipologie diversi ed eterogenei: fonti primarie archivistiche, bibliografiche e museali assieme a fonti secondarie e fonti storico-artistiche, sono le più attestate. Ma i risultati della ricerca fanno emergere anche alcuni topoi della sua identità: la tradizione, che si muove fra mito e la storia, assieme allo stretto tessuto di relazioni familiari e personali. Senza dimenticare l’intertestualità che si deduce dall’analisi della cultura di massa associata al suo nome (teatro, cinema, letteratura, televisione, fumetti, videogiochi, musica). Immaginare allora un sistema ipermediale che, attraverso le tracce che Lucrezia ha lasciato - e che i suoi interpreti, commentatori, esegeti hanno prodotto -, è da un lato affascinante per la varietà e quantità di testimonianze, e complesso dall’altro, per l’esigenza di doversi confrontare con la formalizzazione di autorevolezza e affidabilità delle fonti che, così numerose, popolano il Web. Oggi ci muoviamo nel cosiddetto Web Semantico, altrimenti detto Web 3.0 – e di cui diremo oltre – e non possiamo quindi non pensare alla dimensione ‘semantica’ che l’ipermedialità ci chiede di prevedere nel dare espressività al tessuto di relazioni fra i dati che riguardano l’identità di Lucrezia. Per arrivare a formulare una proposta di modello di ipermedialità semantica, dovremo allora percorrere la storia del Web, dalle origini del ragionamento associativo alle nuove, odierne, frontiere.

F. Tomasi (2022). Lucrezia sul web: tracce di un’ipermedialità semantica. Roma : Bulzoni editore.

Lucrezia sul web: tracce di un’ipermedialità semantica

F. Tomasi
2022

Abstract

Una rapida osservazione delle occorrenze del termine ‘Lucrezia Borgia’, restituite da un qualunque motore di ricerca Web, rivela la molteplicità delle potenziali lenti di osservazione di una delle figure femminili comunemente definite fra le più controverse del Rinascimento italiano. Lucrezia, diremo, è naturaliter ipermediale, proprio perché le attestazioni che riguardano il contesto, o come vedremo oltre, i contesti, attraverso cui esplorare il profilo della Borgia sono trasversali, multisfaccettati e polidimensionali. Anche limitando la query, su un motore di ricerca come Google, al solo concetto di ‘lettere’, associato a quello di ‘Lucrezia Borgia’, risulta una varietà di interconnessioni latenti che spaziano attraversano media, supporti e tipologie diversi ed eterogenei: fonti primarie archivistiche, bibliografiche e museali assieme a fonti secondarie e fonti storico-artistiche, sono le più attestate. Ma i risultati della ricerca fanno emergere anche alcuni topoi della sua identità: la tradizione, che si muove fra mito e la storia, assieme allo stretto tessuto di relazioni familiari e personali. Senza dimenticare l’intertestualità che si deduce dall’analisi della cultura di massa associata al suo nome (teatro, cinema, letteratura, televisione, fumetti, videogiochi, musica). Immaginare allora un sistema ipermediale che, attraverso le tracce che Lucrezia ha lasciato - e che i suoi interpreti, commentatori, esegeti hanno prodotto -, è da un lato affascinante per la varietà e quantità di testimonianze, e complesso dall’altro, per l’esigenza di doversi confrontare con la formalizzazione di autorevolezza e affidabilità delle fonti che, così numerose, popolano il Web. Oggi ci muoviamo nel cosiddetto Web Semantico, altrimenti detto Web 3.0 – e di cui diremo oltre – e non possiamo quindi non pensare alla dimensione ‘semantica’ che l’ipermedialità ci chiede di prevedere nel dare espressività al tessuto di relazioni fra i dati che riguardano l’identità di Lucrezia. Per arrivare a formulare una proposta di modello di ipermedialità semantica, dovremo allora percorrere la storia del Web, dalle origini del ragionamento associativo alle nuove, odierne, frontiere.
2022
Volti e voci di e per Lucrezia
143
157
F. Tomasi (2022). Lucrezia sul web: tracce di un’ipermedialità semantica. Roma : Bulzoni editore.
F. Tomasi
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