Di fronte al costante acuirsi delle difficoltà del meccanismo di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), il cui funzionamento è minacciato dal dicembre 2019 a causa della persistenza del veto statunitense alla nomina dei nuovi membri dell’Organo d’appello, l’Unione europea (UE) ha reagito con una strategia a tutto campo per preservare e rafforzare una governance degli scambi internazionali imperniata anche su un contenzioso capace di promuovere il pieno rispetto delle regole internazionali. Il presente contributo è dedicato all’analisi di tale strategia. Infatti, l’azione europea per opporsi e superare il versante del contenzioso ginevrino della crisi del multilateralismo presenta profili di particolare interesse, essendo caratterizzata da un lavoro attento e innovativo delle istituzioni dell’Unione, in particolare della Commissione, il cui tratto distintivo è il richiamo alla rule of law internazionale. Quest’ultima, come indicato anche dal Trattato di Lisbona, deve essere alla base dell’azione internazionale della UE. Le Nazioni Unite hanno definito la rule of law a livello nazionale ed internazionale come “a principle of governance in which all persons, institutions and entities, including the State itself, are accountable to laws that are publicly promulgated, equally enforced and independently adjudicated, and which are consistent with internationally recognized human rights” ; la rule of law, inoltre, richiede “measures to ensure adherence to the principles of supremacy of law, equality before the law, accountability to the law, fairness in the application of the law, separation of powers, participation in decision-making, legal certainty, avoidance of arbitrariness and procedural and legal transparency”. Pertanto, anche l’esito di una controversia tra soggetti internazionali deve essere fondato su un’applicazione delle regole oggettiva e coerente, e non, invece, determinato dalle relazioni di potere tra le parti in disputa. Occorre, quindi, che tale esito provenga da un meccanismo internazionale vincolante che assicuri equità, predictability e autorevolezza nella trattazione di una causa, nonché l’indipendenza degli esperti chiamati a giudicare. Inoltre, nel garantire il rispetto delle regole internazionali, l’Unione valorizza un altro profilo della international rule of law, quello della legittimazione dell’operato delle sue istituzioni attraverso la partecipazione della società civile all’elaborazione dell’azione europea, predisponendo procedure inclusive dei soggetti portatori di interesse e, più in generale, di associazioni e cittadini, nella definizione della trade policy europea e dei suoi strumenti, e nella loro attuazione. L’analisi del tema qui proposto verrà articolata in tre parti, corrispondenti ai tre elementi della strategia europea per garantire un contenzioso internazionale in materia di economia che sia trasparente, partecipato ed efficace. In primo luogo, ci si soffermerà sull’azione dell’Unione europea in seno all’OMC per mantenere il diritto all’appello nel sistema ginevrino di risoluzione delle controversie ; quindi, si considererà la dinamica del contenzioso degli accordi bilaterali di libero scambio dell’Unione europea ; infine, l’attenzione verrà riservata alle misure unilaterali della disciplina europea, cui ricorrere quale extrema ratio laddove i tentativi di risolvere una controversia con mezzi diplomatici, o ricorrendo a gruppi di panelists o arbitri, non producano l’auspicato risultato positivo. Seguiranno alcune prime conclusioni, ove verrà evidenziato il contributo che, anche attraverso l’approccio al contenzioso internazionale sul libero scambio, l’Unione intende dare alla realizzazione degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Parimenti, verrà sottolineata l’importanza del principio di trasparenza per il perseguimento della international rule of law nelle relazioni esterne economiche dell’Unione europea.

Unione europea e rule of law nella governance dell’economia globale: l’approccio al contenzioso per il libero scambio

Elisa Baroncini
2022

Abstract

Di fronte al costante acuirsi delle difficoltà del meccanismo di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione mondiale del commercio (OMC), il cui funzionamento è minacciato dal dicembre 2019 a causa della persistenza del veto statunitense alla nomina dei nuovi membri dell’Organo d’appello, l’Unione europea (UE) ha reagito con una strategia a tutto campo per preservare e rafforzare una governance degli scambi internazionali imperniata anche su un contenzioso capace di promuovere il pieno rispetto delle regole internazionali. Il presente contributo è dedicato all’analisi di tale strategia. Infatti, l’azione europea per opporsi e superare il versante del contenzioso ginevrino della crisi del multilateralismo presenta profili di particolare interesse, essendo caratterizzata da un lavoro attento e innovativo delle istituzioni dell’Unione, in particolare della Commissione, il cui tratto distintivo è il richiamo alla rule of law internazionale. Quest’ultima, come indicato anche dal Trattato di Lisbona, deve essere alla base dell’azione internazionale della UE. Le Nazioni Unite hanno definito la rule of law a livello nazionale ed internazionale come “a principle of governance in which all persons, institutions and entities, including the State itself, are accountable to laws that are publicly promulgated, equally enforced and independently adjudicated, and which are consistent with internationally recognized human rights” ; la rule of law, inoltre, richiede “measures to ensure adherence to the principles of supremacy of law, equality before the law, accountability to the law, fairness in the application of the law, separation of powers, participation in decision-making, legal certainty, avoidance of arbitrariness and procedural and legal transparency”. Pertanto, anche l’esito di una controversia tra soggetti internazionali deve essere fondato su un’applicazione delle regole oggettiva e coerente, e non, invece, determinato dalle relazioni di potere tra le parti in disputa. Occorre, quindi, che tale esito provenga da un meccanismo internazionale vincolante che assicuri equità, predictability e autorevolezza nella trattazione di una causa, nonché l’indipendenza degli esperti chiamati a giudicare. Inoltre, nel garantire il rispetto delle regole internazionali, l’Unione valorizza un altro profilo della international rule of law, quello della legittimazione dell’operato delle sue istituzioni attraverso la partecipazione della società civile all’elaborazione dell’azione europea, predisponendo procedure inclusive dei soggetti portatori di interesse e, più in generale, di associazioni e cittadini, nella definizione della trade policy europea e dei suoi strumenti, e nella loro attuazione. L’analisi del tema qui proposto verrà articolata in tre parti, corrispondenti ai tre elementi della strategia europea per garantire un contenzioso internazionale in materia di economia che sia trasparente, partecipato ed efficace. In primo luogo, ci si soffermerà sull’azione dell’Unione europea in seno all’OMC per mantenere il diritto all’appello nel sistema ginevrino di risoluzione delle controversie ; quindi, si considererà la dinamica del contenzioso degli accordi bilaterali di libero scambio dell’Unione europea ; infine, l’attenzione verrà riservata alle misure unilaterali della disciplina europea, cui ricorrere quale extrema ratio laddove i tentativi di risolvere una controversia con mezzi diplomatici, o ricorrendo a gruppi di panelists o arbitri, non producano l’auspicato risultato positivo. Seguiranno alcune prime conclusioni, ove verrà evidenziato il contributo che, anche attraverso l’approccio al contenzioso internazionale sul libero scambio, l’Unione intende dare alla realizzazione degli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Parimenti, verrà sottolineata l’importanza del principio di trasparenza per il perseguimento della international rule of law nelle relazioni esterne economiche dell’Unione europea.
2022
Beni e valori comuni nelle dimensioni internazionale e sovranazionale, XXV Convegno SIDI, Lecce, 24-25 settembre 2021
237
267
Elisa Baroncini
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/890305
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