Il Centro di Ricerca per le Tecnologie Multimediali Applicate all'Archeologia gestisce oggi le funzioni di un Network Archeologico di Ricerca (NADIR) e della rete telematica che collega le diverse sedi dipartimentali di Bologna, Ravenna, Monterenzio e Acquaviva Picena. cui si lega l'attività ordinaria di amministrazione e tutoraggio della rete informatica, e la cui finalità ultima è la promozione della conoscenza sulle implicazioni metodologiche e procedurali che l'uso delle tecnologie dell'informazione hanno sulle consuetudini disciplinari. E' inoltre attivo nello studio e nell’organizzazione di network integrati per la ricerca, conducendo ricerche sulle tecnologie di telerilevamento dello scavo archeologico, sui sistemi di visione assistiti da elaboratore e, più in generale, sulla modellizzazione digitale dell’informazione archeologica, dall’acquisizione delle informazioni sul campo fino alla loro elaborazione, archiviazione e musealizzazione multimediale. Al fine di accentuare il carattere parallelo ed infrastrutturale del Centro rispetto alle istituzioni a cui afferisce, la struttura concettuale di TE.M.P.L.A. è di tipo simbolico, basata su tre distinti livelli, ispirati alla tripartizione dei livelli discendenti comune a tutte le tradizioni cosmologiche dell'antichità: il livello celeste, la terra di mezzo ed il livello infero (fig. 1). Il livello superiore è AEROSTAT che si occupa della ricerca di tecnologie aerostatiche per l'archeologia Il livello di mezzo è TECA, acronimo di Tecnologie per la Catalogazione Archeologica, che si occupa della progettazione di sistemi di archiviazione multimediale e del relativo software. Il livello inferiore è NADIR, acronimo di Network Archeologico di Ricerca, che si occupa della gestione logistica integrata delle tecnologie, della rete telematica e delle sedi fisiche. NADIR è dunque una idea di "rete di lavoro" il cui fine è l’organizzazione complessiva dei processi operativi della ricerca, basati sull’integrazione tra l’infrastruttura della rete telematica e l’infrastruttura delle sedi fisiche e delle aree funzionali entro cui la ricerca stessa ha luogo. Si occupa quindi della standardizzazione dei sistemi tecnologici di elaborazione, archiviazione ed edizione dei dati, dell’amministrazione della rete informatica, dell’arredo, della segnaletica, dell’organizzazione delle aree di lavoro nelle diverse sedi, della logistica e del coordinamento delle reciproche funzioni informative. Il Dipartimento, nelle sue attuali quattro sedi, dispone di circa 60 isole operative collegate in rete, dislocate in 12 aree funzionali, dedicate alla ricerca ed alla didattica di laboratorio. A queste si aggiungono le dotazioni personali degli studi dei docenti, dei ricercatori e del personale tecnico amministrativo. La verifica degli accessi secondo il livello di privilegio e alcune funzioni di controllo in remoto di comandi di sistema, quali shutdown, restart e logout, oltre che il controllo del livello di attività dei singoli computer, sono monitorati dalla centrale operativa TE.M.P.L.A. per mezzo del software proprietario NADIR. La sua architettura web software, fortemente innovativa, è basata su piccoli applicativi residenti su server che vengono condivisi da tutti i computers collegati in rete, venendo a comporre l'interfaccia grafica di ognuno. La tecnologia, progettata in linguaggio Lingo su Director MX 2004, è composta da un piccolo player (2 Mb) multipiattaforma che, una volta installato sulla macchina remota, si occupa dell'apertura via rete degli elementi dell'interfaccia grafica: questi costituiscono a loro volta singoli applicativi finalizzati a specifiche funzioni. Ogni possibile aggiornamento può quindi avvenire intervenendo unicamente sul file condiviso, la qual cosa consente una decisiva semplificazione nella gestione dell'intero sistema. Oltre al controllo in remoto dell'attività dell'intero parco macchine, il player NADIR è in grado di operare il controllo ambientale delle ...

A. Gottarelli (2009). Nadir: il Network Archeologico di Ricerca del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna. BOLOGNA : Bradypus.

Nadir: il Network Archeologico di Ricerca del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna

GOTTARELLI, ANTONIO
2009

Abstract

Il Centro di Ricerca per le Tecnologie Multimediali Applicate all'Archeologia gestisce oggi le funzioni di un Network Archeologico di Ricerca (NADIR) e della rete telematica che collega le diverse sedi dipartimentali di Bologna, Ravenna, Monterenzio e Acquaviva Picena. cui si lega l'attività ordinaria di amministrazione e tutoraggio della rete informatica, e la cui finalità ultima è la promozione della conoscenza sulle implicazioni metodologiche e procedurali che l'uso delle tecnologie dell'informazione hanno sulle consuetudini disciplinari. E' inoltre attivo nello studio e nell’organizzazione di network integrati per la ricerca, conducendo ricerche sulle tecnologie di telerilevamento dello scavo archeologico, sui sistemi di visione assistiti da elaboratore e, più in generale, sulla modellizzazione digitale dell’informazione archeologica, dall’acquisizione delle informazioni sul campo fino alla loro elaborazione, archiviazione e musealizzazione multimediale. Al fine di accentuare il carattere parallelo ed infrastrutturale del Centro rispetto alle istituzioni a cui afferisce, la struttura concettuale di TE.M.P.L.A. è di tipo simbolico, basata su tre distinti livelli, ispirati alla tripartizione dei livelli discendenti comune a tutte le tradizioni cosmologiche dell'antichità: il livello celeste, la terra di mezzo ed il livello infero (fig. 1). Il livello superiore è AEROSTAT che si occupa della ricerca di tecnologie aerostatiche per l'archeologia Il livello di mezzo è TECA, acronimo di Tecnologie per la Catalogazione Archeologica, che si occupa della progettazione di sistemi di archiviazione multimediale e del relativo software. Il livello inferiore è NADIR, acronimo di Network Archeologico di Ricerca, che si occupa della gestione logistica integrata delle tecnologie, della rete telematica e delle sedi fisiche. NADIR è dunque una idea di "rete di lavoro" il cui fine è l’organizzazione complessiva dei processi operativi della ricerca, basati sull’integrazione tra l’infrastruttura della rete telematica e l’infrastruttura delle sedi fisiche e delle aree funzionali entro cui la ricerca stessa ha luogo. Si occupa quindi della standardizzazione dei sistemi tecnologici di elaborazione, archiviazione ed edizione dei dati, dell’amministrazione della rete informatica, dell’arredo, della segnaletica, dell’organizzazione delle aree di lavoro nelle diverse sedi, della logistica e del coordinamento delle reciproche funzioni informative. Il Dipartimento, nelle sue attuali quattro sedi, dispone di circa 60 isole operative collegate in rete, dislocate in 12 aree funzionali, dedicate alla ricerca ed alla didattica di laboratorio. A queste si aggiungono le dotazioni personali degli studi dei docenti, dei ricercatori e del personale tecnico amministrativo. La verifica degli accessi secondo il livello di privilegio e alcune funzioni di controllo in remoto di comandi di sistema, quali shutdown, restart e logout, oltre che il controllo del livello di attività dei singoli computer, sono monitorati dalla centrale operativa TE.M.P.L.A. per mezzo del software proprietario NADIR. La sua architettura web software, fortemente innovativa, è basata su piccoli applicativi residenti su server che vengono condivisi da tutti i computers collegati in rete, venendo a comporre l'interfaccia grafica di ognuno. La tecnologia, progettata in linguaggio Lingo su Director MX 2004, è composta da un piccolo player (2 Mb) multipiattaforma che, una volta installato sulla macchina remota, si occupa dell'apertura via rete degli elementi dell'interfaccia grafica: questi costituiscono a loro volta singoli applicativi finalizzati a specifiche funzioni. Ogni possibile aggiornamento può quindi avvenire intervenendo unicamente sul file condiviso, la qual cosa consente una decisiva semplificazione nella gestione dell'intero sistema. Oltre al controllo in remoto dell'attività dell'intero parco macchine, il player NADIR è in grado di operare il controllo ambientale delle ...
2009
Groma2. In Profondità senza scavare. Metodologie di indagine non invasiva e diagnostica per l'archeologia
453
461
A. Gottarelli (2009). Nadir: il Network Archeologico di Ricerca del Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna. BOLOGNA : Bradypus.
A. Gottarelli
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