La monarda, nota anche come erba bergamotto (Monarda fistulosa L.), appartiene alla grande famiglia delle Lamiaceae; si tratta di una specie erbacea perenne originaria del Nord America, dalle foglie ovato-lanceolate ed i fiori riuniti in verticilli terminali di colore lilla o violetto. Possiede proprietà antisettiche, digestive ed antispasmodiche, ma può essere impiegata anche a scopo culinario (le foglie fresche rientrano nella preparazione di insalate, frittate, macedonie, tè aromatici, ecc.). Nel mese di luglio 2009 è stata osservata in un piccolo impianto di monarda allestito nel Giardino delle Erbe “Augusto Rinaldi Ceroni” di Casola Valsenio (Ravenna; Emilia-Romagna) una malattia tipicamente riferibile alla presenza di fitoplasmi. Il 50% delle piante presenti risultava colpito e presentava sintomi di nanismo, giallume fogliare, virescenza e malformazioni dei verticilli fiorali. Campioni fogliari sintomatici ed asintomatici sono stati prelevati e sottoposti alle analisi di laboratorio per individuare ed identificare i fitoplasmi eventualmente presenti. Dopo estrazione degli acidi nucleici mediante un metodo che prevede l’uso di cloroformio e fenolo, effettuata da 1 gr. di materiale floematico, è stata applicata la tecnica PCR sul gene ribosomico 16S. Dopo una reazione diretta effettuata utilizzando i primers P1/P7 è stato necessario eseguire una riamplificazione (‘nested’ PCR) dei prodotti ottenuti mediante i primers R16F2/R2, interni ai precedenti, per poter visualizzare in gel di agarosio gli amplificati della lunghezza attesa (1.200 nucleotidi). Sono quindi state effettuate analisi del polimorfismo della lunghezza dei frammenti di restrizione (RFLP) su questi amplificati con gli enzimi TruI, TaqI e Tsp509I per 16 ore a 65°C. La comparazione dei profili di restrizione ottenuti dai campioni di monarda con quelli ottenuti dall’amplificazione di ceppi di fitoplasmi già classificati, non ha permesso di identificare i fitoplasmi presenti come ascrivibili a nessuno dei gruppi finora descritti sia dopo amplificazione reale, sia ottenuti dalla restrizione virtuale di sequenze depositate in banca-dati. Ulteriori indagini mediante il sequenziamento degli amplificati e l’uso di ulteriori enzimi di restrizione sono in corso per verificare la posizione tassonomica del nuovo fitoplasma, necessaria per poterne studiare l’epidemiologia ed in particolare per individuarne i vettori in campo. Malattie associate a fitoplasmi sono state già descritte in specie appartenenti al genere Monarda, in particolare in Canada. Qui alla fine degli anni novanta, fitoplasmi del gruppo 16SrI-B (giallume dell’astro, Aster yellows (AY) sono stati identificati in coltivazioni di M. fistulosa con sintomatologie simili a quella riscontrata in Italia. Nel nostro Paese questa rappresenta comunque la prima segnalazione di fitoplasmosi in questa specie.
A. Bertaccini, N. Contaldo, S. Ardizzi, A. Benni, M.G. Bellardi (2010). Individuazione di fitoplasmi in colture di Monarda fistulosa L..
Individuazione di fitoplasmi in colture di Monarda fistulosa L.
BERTACCINI, ASSUNTA;CONTALDO, NICOLETTA;BENNI, ALESSANDRO;BELLARDI, MARIA GRAZIA
2010
Abstract
La monarda, nota anche come erba bergamotto (Monarda fistulosa L.), appartiene alla grande famiglia delle Lamiaceae; si tratta di una specie erbacea perenne originaria del Nord America, dalle foglie ovato-lanceolate ed i fiori riuniti in verticilli terminali di colore lilla o violetto. Possiede proprietà antisettiche, digestive ed antispasmodiche, ma può essere impiegata anche a scopo culinario (le foglie fresche rientrano nella preparazione di insalate, frittate, macedonie, tè aromatici, ecc.). Nel mese di luglio 2009 è stata osservata in un piccolo impianto di monarda allestito nel Giardino delle Erbe “Augusto Rinaldi Ceroni” di Casola Valsenio (Ravenna; Emilia-Romagna) una malattia tipicamente riferibile alla presenza di fitoplasmi. Il 50% delle piante presenti risultava colpito e presentava sintomi di nanismo, giallume fogliare, virescenza e malformazioni dei verticilli fiorali. Campioni fogliari sintomatici ed asintomatici sono stati prelevati e sottoposti alle analisi di laboratorio per individuare ed identificare i fitoplasmi eventualmente presenti. Dopo estrazione degli acidi nucleici mediante un metodo che prevede l’uso di cloroformio e fenolo, effettuata da 1 gr. di materiale floematico, è stata applicata la tecnica PCR sul gene ribosomico 16S. Dopo una reazione diretta effettuata utilizzando i primers P1/P7 è stato necessario eseguire una riamplificazione (‘nested’ PCR) dei prodotti ottenuti mediante i primers R16F2/R2, interni ai precedenti, per poter visualizzare in gel di agarosio gli amplificati della lunghezza attesa (1.200 nucleotidi). Sono quindi state effettuate analisi del polimorfismo della lunghezza dei frammenti di restrizione (RFLP) su questi amplificati con gli enzimi TruI, TaqI e Tsp509I per 16 ore a 65°C. La comparazione dei profili di restrizione ottenuti dai campioni di monarda con quelli ottenuti dall’amplificazione di ceppi di fitoplasmi già classificati, non ha permesso di identificare i fitoplasmi presenti come ascrivibili a nessuno dei gruppi finora descritti sia dopo amplificazione reale, sia ottenuti dalla restrizione virtuale di sequenze depositate in banca-dati. Ulteriori indagini mediante il sequenziamento degli amplificati e l’uso di ulteriori enzimi di restrizione sono in corso per verificare la posizione tassonomica del nuovo fitoplasma, necessaria per poterne studiare l’epidemiologia ed in particolare per individuarne i vettori in campo. Malattie associate a fitoplasmi sono state già descritte in specie appartenenti al genere Monarda, in particolare in Canada. Qui alla fine degli anni novanta, fitoplasmi del gruppo 16SrI-B (giallume dell’astro, Aster yellows (AY) sono stati identificati in coltivazioni di M. fistulosa con sintomatologie simili a quella riscontrata in Italia. Nel nostro Paese questa rappresenta comunque la prima segnalazione di fitoplasmosi in questa specie.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.