Il presente progetto si proponeva come obiettivi principali la definizione di linee guida per l’analisi sperimentale dei metalli definiti nella Direttiva 107/2004 (recepita con D.Lgs 152/2007) ‐ arsenico, cadmio, nichel ‐ integrati dal piombo (normato dal DM 60/2002) e la costituzione di un database informativo/composizionale del PM10 in Emilia Romagna con riferimento ai metalli sopra citati e alla composizione ionica di una stazione costiera (Rimini). Le attività intraprese hanno consentito di mettere a punto la metodica di campionamento ed analisi dei metalli in accordo alle specifiche dettate dalla normativa e di acquisire una serie storica della durata di un intero anno (1/4/2008 – 31/3/2009) relativa alle zone rappresentative delle tre aree meteoclimatiche caratteristiche della regione: costa (Rimini), centro (Ferrara), ovest (Parma), oltre all’area metropolitana di Bologna. All’interno di ciascuna zona è stata identificata una postazione di misura del tipo “fondo urbano” ad eccezione di Ferrara, dove, per differenziare, è stata scelta una stazione da traffico. A Rimini è stata effettuata anche la misura di un ampio spettro di specie ioniche in un periodo invernale e in uno primaverile. Gli esiti delle prove di confronto effettuate sulle tre tecniche analitiche ICP‐MS, XRF e PIXE hanno indicato che la tecnica più sensibile risulta essere, come atteso, l’ICP‐MS (che è anche la tecnica indicata nella metodica prevista dalla normativa) che ha consentito di rilevare agevolmente le basse concentrazioni trovate in regione. Anche l’XRF, nella particolare configurazione commerciale utilizzata dai laboratori che hanno collaborato a questa ricerca, ha dato valori di Pb e Ni molto ben correlati alla tecnica di riferimento. La PIXE presenta invece limiti di rilevabilità che sono alti rispetto alle concentrazioni medie rilevate in regione. Dall’analisi dei dati è emerso che in tutte le quattro zone tutti i metalli hanno fatto registrare medie annuali inferiori alla Soglia di Valutazione Inferiore (SVI) prevista dalla normativa, sia per le stazioni di fondo che per la stazione da traffico. Pertanto si registra una situazione media regionale in cui le misure continuative non sono strettamente necessarie, ma è sufficiente l’utilizzo di tecniche di modellizzazione o di stima obiettiva.
A.Aldrovandi, M.Ascanelli, D.Ceccato, F.Ferrari, V.Gianelle, P.Leuci, et al. (2009). Relazione conclusiva progetto Speciazione PM10 ai sensi della Direttiva 107/ 2004 (progetto Polvere 3). BOLOGNA : Regione Emilia Romagna.
Relazione conclusiva progetto Speciazione PM10 ai sensi della Direttiva 107/ 2004 (progetto Polvere 3)
SANDRINI, SILVIA;TOSITTI, LAURA;
2009
Abstract
Il presente progetto si proponeva come obiettivi principali la definizione di linee guida per l’analisi sperimentale dei metalli definiti nella Direttiva 107/2004 (recepita con D.Lgs 152/2007) ‐ arsenico, cadmio, nichel ‐ integrati dal piombo (normato dal DM 60/2002) e la costituzione di un database informativo/composizionale del PM10 in Emilia Romagna con riferimento ai metalli sopra citati e alla composizione ionica di una stazione costiera (Rimini). Le attività intraprese hanno consentito di mettere a punto la metodica di campionamento ed analisi dei metalli in accordo alle specifiche dettate dalla normativa e di acquisire una serie storica della durata di un intero anno (1/4/2008 – 31/3/2009) relativa alle zone rappresentative delle tre aree meteoclimatiche caratteristiche della regione: costa (Rimini), centro (Ferrara), ovest (Parma), oltre all’area metropolitana di Bologna. All’interno di ciascuna zona è stata identificata una postazione di misura del tipo “fondo urbano” ad eccezione di Ferrara, dove, per differenziare, è stata scelta una stazione da traffico. A Rimini è stata effettuata anche la misura di un ampio spettro di specie ioniche in un periodo invernale e in uno primaverile. Gli esiti delle prove di confronto effettuate sulle tre tecniche analitiche ICP‐MS, XRF e PIXE hanno indicato che la tecnica più sensibile risulta essere, come atteso, l’ICP‐MS (che è anche la tecnica indicata nella metodica prevista dalla normativa) che ha consentito di rilevare agevolmente le basse concentrazioni trovate in regione. Anche l’XRF, nella particolare configurazione commerciale utilizzata dai laboratori che hanno collaborato a questa ricerca, ha dato valori di Pb e Ni molto ben correlati alla tecnica di riferimento. La PIXE presenta invece limiti di rilevabilità che sono alti rispetto alle concentrazioni medie rilevate in regione. Dall’analisi dei dati è emerso che in tutte le quattro zone tutti i metalli hanno fatto registrare medie annuali inferiori alla Soglia di Valutazione Inferiore (SVI) prevista dalla normativa, sia per le stazioni di fondo che per la stazione da traffico. Pertanto si registra una situazione media regionale in cui le misure continuative non sono strettamente necessarie, ma è sufficiente l’utilizzo di tecniche di modellizzazione o di stima obiettiva.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.