Dilettantismo, scenografia e umorismo nell'arte fotografica di Olindo Guerrini. «Gavéu mai visto una fotografia che sbiavisse col tempo e che va via lassando apena un segno imbaosà?»

Nel gennaio del 1893, Olindo Guerrini pubblica nel periodico «la Tavola Rotonda» l’articolo Difesa dei dilettanti di fotografia – testo che qui in appendice riproponiamo ai lettori. Quelle di Guerrini sono pagine finora sfuggite alla critica, che, se da un lato hanno la forza di sviluppare la riflessione sul “dilettantismo artistico” già esposta dall’autore nel saggio Per la critica d’arte, apparso in due puntate nella «Domenica del Fracassa» il 17 e il 31 gennaio del 1886, dall’altro pongono Olindo al centro dell’ampio dibattito che sul finire dell’Ottocento prova a codificare il ruolo del «dilettante di fotografia». Il saggio cerca di inquadrare le basi essenziali della passione fotografica di Guerrini, riconoscendole in quattro attitudini che animano tutti i “generi fotografici” riconoscibili nella collezione delle lastre (dai ritratti ai paesaggi, al gioco dei travestimenti): spirito d’indagine, inclinazione umoristica, coscienza drammatica e tensione emulativa.