In questi ultimi anni che hanno visto moltiplicarsi a dismisura gli studi che riguardano il rapporto tra musica (intesa come una serie di attività da esplicare) e cervello (inteso come una serie di aree che rispondono a quelle attività) c’è da chiedersi se vi sia ancora spazio per parlare di “mente musicale” oltre che di “cervello musicale”. Nonostante le ricerche sulla mente musicale si siano sviluppate negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso in concomitanza con la nascita della psicologia cognitiva e della psicolinguistica, non hanno per questo perso di attualità e non necessariamente devono essere viste in contrapposizione con gli sviluppi delle neuroscienze. Infatti alla base della “mente musicale” esiste un sistema di regole e relazioni che ha un equivalente a livello del rapporto delle cellule nervose tra loro interfacciate (le cosiddette “reti neurali”) che fanno parte a pieno titolo sia della mente sia delle ricerche nell’ambito delle neuroscienze. Questo sistema di interconnessioni ha indubbiamente un suo percorso di sviluppo e di crescita. Il contributo che viene qui presentato ha a che vedere con queste cose piuttosto che prediligere un’ottica meramente localizzatrice (quale parte del cervello viene attivata) o quantitativa (il numero di neuroni presenti in una determinata area cerebrale). Si cercherà di vedere come e quando le regole che caratterizzano mente musicale si formano e si organizzano, le loro funzioni e differenziazioni sia in termini di competenze che di variazioni socioculturali.
Roberto Caterina (2022). Crescere con la musica: ipotesi a confronto sugli albori della mente musicale. Roma : Carocci.
Crescere con la musica: ipotesi a confronto sugli albori della mente musicale
Roberto Caterina
2022
Abstract
In questi ultimi anni che hanno visto moltiplicarsi a dismisura gli studi che riguardano il rapporto tra musica (intesa come una serie di attività da esplicare) e cervello (inteso come una serie di aree che rispondono a quelle attività) c’è da chiedersi se vi sia ancora spazio per parlare di “mente musicale” oltre che di “cervello musicale”. Nonostante le ricerche sulla mente musicale si siano sviluppate negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso in concomitanza con la nascita della psicologia cognitiva e della psicolinguistica, non hanno per questo perso di attualità e non necessariamente devono essere viste in contrapposizione con gli sviluppi delle neuroscienze. Infatti alla base della “mente musicale” esiste un sistema di regole e relazioni che ha un equivalente a livello del rapporto delle cellule nervose tra loro interfacciate (le cosiddette “reti neurali”) che fanno parte a pieno titolo sia della mente sia delle ricerche nell’ambito delle neuroscienze. Questo sistema di interconnessioni ha indubbiamente un suo percorso di sviluppo e di crescita. Il contributo che viene qui presentato ha a che vedere con queste cose piuttosto che prediligere un’ottica meramente localizzatrice (quale parte del cervello viene attivata) o quantitativa (il numero di neuroni presenti in una determinata area cerebrale). Si cercherà di vedere come e quando le regole che caratterizzano mente musicale si formano e si organizzano, le loro funzioni e differenziazioni sia in termini di competenze che di variazioni socioculturali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.