Esistono parole che piu di altre contribuiscono a caratterizzare il pensiero di un autore, a svelarne le intenzioni e a seguirne le tracce nella storia delle idee. E' il caso del concetto di “nobiltà” negli scritti di Alberto Magno: nobile è l’anima, l’intelletto agente, la causa prima, ma anche l’uomo rispetto a tutti gli altri animali; nobilissima è poi la philosophia prima, ma anche la theologia, e l’attivitàcontemplativa è piùnobile di quella pratica; o ancora, nobile è l’uomo dotato di ingegno e dunque capace di distinguere il vero dal falso. Che queste e molte altre occorrenze di nobilitas o nobilis, disseminate in alcuni snodi cruciali della riflessione albertina, siano irrelate tra loro e rappresentino una semplice variazione lessicale di espressioni meno definite, quali “migliore” o “superiore”, non è sostenibile. Attraverso l’analisi lessicografica di cinque binomi concettuali (nobilis-simplex, nobilis-separatus, nobilis-agens, nobilis-homo, nobilis-scientia) il libro cerca di documentare come l’idea di nobilta, ereditata da un quadro di fonti abbastanza eterogeneo, sia un’efficace chiave speculativa per accedere ad alcuni dei problemi piùdelicati e complessi del pensiero di Alberto Magno, e per mettere in relazione tra loro opere differenti nel contenuto e distanti cronologicamente.
Colli, A. (2017). Alberto Magno e la nobiltà: genesi e forme di un concetto filosofico. ITA : ETS.
Alberto Magno e la nobiltà: genesi e forme di un concetto filosofico
Colli, Andrea
2017
Abstract
Esistono parole che piu di altre contribuiscono a caratterizzare il pensiero di un autore, a svelarne le intenzioni e a seguirne le tracce nella storia delle idee. E' il caso del concetto di “nobiltà” negli scritti di Alberto Magno: nobile è l’anima, l’intelletto agente, la causa prima, ma anche l’uomo rispetto a tutti gli altri animali; nobilissima è poi la philosophia prima, ma anche la theologia, e l’attivitàcontemplativa è piùnobile di quella pratica; o ancora, nobile è l’uomo dotato di ingegno e dunque capace di distinguere il vero dal falso. Che queste e molte altre occorrenze di nobilitas o nobilis, disseminate in alcuni snodi cruciali della riflessione albertina, siano irrelate tra loro e rappresentino una semplice variazione lessicale di espressioni meno definite, quali “migliore” o “superiore”, non è sostenibile. Attraverso l’analisi lessicografica di cinque binomi concettuali (nobilis-simplex, nobilis-separatus, nobilis-agens, nobilis-homo, nobilis-scientia) il libro cerca di documentare come l’idea di nobilta, ereditata da un quadro di fonti abbastanza eterogeneo, sia un’efficace chiave speculativa per accedere ad alcuni dei problemi piùdelicati e complessi del pensiero di Alberto Magno, e per mettere in relazione tra loro opere differenti nel contenuto e distanti cronologicamente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.