Per buona parte del Novecento il tema dell’educazione religiosa è stato di fatto cancellato da prospettive ideologiche e scientiste, in buona parte espresse dal paradigma della “secolarizzazione”, che ha determinato una visione riduzionista dell’esperienza religiosa. Il positivismo scientista ed evoluzionista, che ha accompagnato il sorgere e il consolidarsi delle scienze umane contemporanee, ha determinato un clima sostanzialmente svalutante della dimensione religiosa, rappresentata come residuo arcaico nel processo della modernità. Per il verso opposto, occorre anche notare come, specularmente al processo suddetto, buona parte del pensiero “religioso” si sia attardato in un arroccamento nostalgico di una forma mitizzata di cristianità, e/o in una ortodossia definita in termini sistematico-deduttivi astratti, spesso disancorati dalla concretezza esistenziale del nostro tempo. Il pensiero religiosamente fondato si è collocato per lo più sulla difensiva, rispetto ai cambiamenti socioculturali. Queste due polarità non esauriscono il un più ampio ventaglio di posizioni esistenti sul tema religioso, ma, a mio parere, avendo catalizzato la scena pubblica e culturale della modernità in termini conflittuali, costituiscono le posizioni tuttora più diffuse. Nel corso della lunga storia del principio di laicità nell’occidente cristiano vi sono state ricorrenti ed opposte “chiamate alle armi”, per esempio i conflitti per il controllo dell’istruzione e delle scuole. In questa chiave potremmo oggi osservare un riallineamento della conflittualità laicista-clericale attorno ai temi del multiculturalismo e del pluralismo religioso
M.Caputo (2021). Educazione religiosa e paradigmi pedagogici. Lecce - Rovato (BS) : Pensa Multimedia Editore.
Educazione religiosa e paradigmi pedagogici
M. Caputo
2021
Abstract
Per buona parte del Novecento il tema dell’educazione religiosa è stato di fatto cancellato da prospettive ideologiche e scientiste, in buona parte espresse dal paradigma della “secolarizzazione”, che ha determinato una visione riduzionista dell’esperienza religiosa. Il positivismo scientista ed evoluzionista, che ha accompagnato il sorgere e il consolidarsi delle scienze umane contemporanee, ha determinato un clima sostanzialmente svalutante della dimensione religiosa, rappresentata come residuo arcaico nel processo della modernità. Per il verso opposto, occorre anche notare come, specularmente al processo suddetto, buona parte del pensiero “religioso” si sia attardato in un arroccamento nostalgico di una forma mitizzata di cristianità, e/o in una ortodossia definita in termini sistematico-deduttivi astratti, spesso disancorati dalla concretezza esistenziale del nostro tempo. Il pensiero religiosamente fondato si è collocato per lo più sulla difensiva, rispetto ai cambiamenti socioculturali. Queste due polarità non esauriscono il un più ampio ventaglio di posizioni esistenti sul tema religioso, ma, a mio parere, avendo catalizzato la scena pubblica e culturale della modernità in termini conflittuali, costituiscono le posizioni tuttora più diffuse. Nel corso della lunga storia del principio di laicità nell’occidente cristiano vi sono state ricorrenti ed opposte “chiamate alle armi”, per esempio i conflitti per il controllo dell’istruzione e delle scuole. In questa chiave potremmo oggi osservare un riallineamento della conflittualità laicista-clericale attorno ai temi del multiculturalismo e del pluralismo religiosoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.