Qualità dell’Abitare e Qualità della Vita Gli uomini sapiens e neanderthalensis erano certamente molto più evoluti dal punto di vista culturale di quanto ci può fare percepire il nostro semplificato ed approssimativo immaginario storico. A dimostrazione di ciò, tra le altre cose, il fatto che abbiano sentito il bisogno, in un periodo nel quale trovare da sfamarsi era certamente l’attività più importante, di “affrescare” le pareti delle loro grotte, le loro case, le case della comunità, con immagini e rappresentazioni della loro vita quotidiana. Lo hanno fatto utilizzando un grande numero di pigmenti minerali (ematite, goethite, manganese, ferro), dipingendo in situazioni disagevoli alla luce di piccoli fuochi che producevano fastidiosi fumi di combustione. E pensiamo a quanto patrimonio culturale materiale ed immateriale abbiamo perso per via del deterioramento, quasi sempre totale, di oggetti “artistici” realizzati con materiali deperibili quali legni, pelli e polveri. Per non parlare delle tradizioni, lingue e comunicazioni orali. Che questa attività fosse provocata da volontà apotropaiche, da impulsi religiosi o da motivazioni artistiche poco importa. Quello che è importante è che già quarantamila anni fa l’uomo aveva già introdotto nella sua vita quotidiana quella dimensione del simbolico che è ancora così importante anche oggi, in una società intrisa sia di conoscenze scientifiche di tipo galileiano, sia di interiorità e misticità di tipo irrazionale. Il tema dell’abitare è da sempre uno degli argomenti di studio più affascinanti ed indagati della storia dell’uomo. Lo è stato, dal punto di vista progettuale, per gli architetti e i costruttori di ogni epoca e di ogni luogo. Lo è stato, dal punto di vista etico e da quello filosofico, anche per gli artisti, gli storici, gli scienziati, gli psicologi e gli scrittori. Mai come in questi ultimi tempi, però, il problema casa è stato così presente nella mente dei cittadini. Sì, quasi solo dei cittadini perché gli abitanti, coloro che abitano, extraurbani hanno risentito molto meno delle restrizioni, vitali e psicologiche, derivate dai lunghi e ripetuti periodi di lockdown dovuti alla pandemia Covid-19.

La Casa Perfetta

Alessandro Marata
2021

Abstract

Qualità dell’Abitare e Qualità della Vita Gli uomini sapiens e neanderthalensis erano certamente molto più evoluti dal punto di vista culturale di quanto ci può fare percepire il nostro semplificato ed approssimativo immaginario storico. A dimostrazione di ciò, tra le altre cose, il fatto che abbiano sentito il bisogno, in un periodo nel quale trovare da sfamarsi era certamente l’attività più importante, di “affrescare” le pareti delle loro grotte, le loro case, le case della comunità, con immagini e rappresentazioni della loro vita quotidiana. Lo hanno fatto utilizzando un grande numero di pigmenti minerali (ematite, goethite, manganese, ferro), dipingendo in situazioni disagevoli alla luce di piccoli fuochi che producevano fastidiosi fumi di combustione. E pensiamo a quanto patrimonio culturale materiale ed immateriale abbiamo perso per via del deterioramento, quasi sempre totale, di oggetti “artistici” realizzati con materiali deperibili quali legni, pelli e polveri. Per non parlare delle tradizioni, lingue e comunicazioni orali. Che questa attività fosse provocata da volontà apotropaiche, da impulsi religiosi o da motivazioni artistiche poco importa. Quello che è importante è che già quarantamila anni fa l’uomo aveva già introdotto nella sua vita quotidiana quella dimensione del simbolico che è ancora così importante anche oggi, in una società intrisa sia di conoscenze scientifiche di tipo galileiano, sia di interiorità e misticità di tipo irrazionale. Il tema dell’abitare è da sempre uno degli argomenti di studio più affascinanti ed indagati della storia dell’uomo. Lo è stato, dal punto di vista progettuale, per gli architetti e i costruttori di ogni epoca e di ogni luogo. Lo è stato, dal punto di vista etico e da quello filosofico, anche per gli artisti, gli storici, gli scienziati, gli psicologi e gli scrittori. Mai come in questi ultimi tempi, però, il problema casa è stato così presente nella mente dei cittadini. Sì, quasi solo dei cittadini perché gli abitanti, coloro che abitano, extraurbani hanno risentito molto meno delle restrizioni, vitali e psicologiche, derivate dai lunghi e ripetuti periodi di lockdown dovuti alla pandemia Covid-19.
2021
Città futura. Progetti di rinnovamento urbano
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Alessandro Marata
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