Il volume riunisce la maggior parte degli interventi di artisti e studiosi del III Convegno EASTAP (European Association for the Study of Theatre and Performance), che avrebbe dovuto tenersi a Bologna dal 27 febbraio al 1 marzo 2020, calendarizzato tra gli eventi di VIE Festival 2020 e le attività del Dipartimento delle Arti/DAMSLab. Quando tutto era ormai pronto, il Convegno, l’ultima parte del Festival e il programma DAMSLab sono stati improvvisamente annullati a causa delle prime restrizioni legate alla pandemia. In seguito a quei repentini e inattesi eventi, è nata l’esigenza da più parti avvertita di lasciare memoria del progetto. Si è deciso così di proporre una pubblicazione che, pur differenziandosi sensibilmente dalla struttura originaria pensata per il Convegno, a esso si richiamasse esplicitamente e direttamente, restando eccezionale e significativa testimonianza dello stato degli studi sul teatro e la performance nell’era pre-Covid. Il piano del Convegno prevedeva due macrosettori che riguardavano, l’uno, le pratiche e le teorie relative alla composizione dei testi; l’altro, le pratiche e le teorie relative alla composizione di eventi performativi riferibili alle modalità della scrittura scenica. Il volume riprende questa polarità inquadrandola in una diversa ripartizione delle relazioni, che esplicita – grazie ai raggruppamenti e ai loro titoli – sia le relazioni fra testo e testo che quelle fra settore e settore. Alla performance e alla testualità postdrammatica sono dedicati i capitoli più consistenti: Questioning performance: theories and practices (17 relazioni) e Creating text for the stage: theories and practices (21 relazioni). Gli altri capitoli si vengono quindi a posizionare nel campo di forze descritto da questi raggruppamenti principali. Perfomer’s body: the dancer, the actor (6 relazioni) e Creating for other spaces: landscape, sound, multimedia (7 relazioni) si inquadrano idealmente nella polarità della performace, dove evidenziare la centralità del corpo e le dinamiche relazionali attivate dagli spazi, dai suoni e dalle nuove tecnologie. Collective creations and community plays (7 relazioni) si orienta invece fra performance e nuova testualità.
Guccini, G., Longhi, C., Vianello, D. (2021). Creating for the Stage and Other Spaces: Questioning Practices and Theories. Bologna : AlmaDL University of Bologna Digital Library.
Creating for the Stage and Other Spaces: Questioning Practices and Theories
Guccini, Gerardo;Longhi, Claudio;
2021
Abstract
Il volume riunisce la maggior parte degli interventi di artisti e studiosi del III Convegno EASTAP (European Association for the Study of Theatre and Performance), che avrebbe dovuto tenersi a Bologna dal 27 febbraio al 1 marzo 2020, calendarizzato tra gli eventi di VIE Festival 2020 e le attività del Dipartimento delle Arti/DAMSLab. Quando tutto era ormai pronto, il Convegno, l’ultima parte del Festival e il programma DAMSLab sono stati improvvisamente annullati a causa delle prime restrizioni legate alla pandemia. In seguito a quei repentini e inattesi eventi, è nata l’esigenza da più parti avvertita di lasciare memoria del progetto. Si è deciso così di proporre una pubblicazione che, pur differenziandosi sensibilmente dalla struttura originaria pensata per il Convegno, a esso si richiamasse esplicitamente e direttamente, restando eccezionale e significativa testimonianza dello stato degli studi sul teatro e la performance nell’era pre-Covid. Il piano del Convegno prevedeva due macrosettori che riguardavano, l’uno, le pratiche e le teorie relative alla composizione dei testi; l’altro, le pratiche e le teorie relative alla composizione di eventi performativi riferibili alle modalità della scrittura scenica. Il volume riprende questa polarità inquadrandola in una diversa ripartizione delle relazioni, che esplicita – grazie ai raggruppamenti e ai loro titoli – sia le relazioni fra testo e testo che quelle fra settore e settore. Alla performance e alla testualità postdrammatica sono dedicati i capitoli più consistenti: Questioning performance: theories and practices (17 relazioni) e Creating text for the stage: theories and practices (21 relazioni). Gli altri capitoli si vengono quindi a posizionare nel campo di forze descritto da questi raggruppamenti principali. Perfomer’s body: the dancer, the actor (6 relazioni) e Creating for other spaces: landscape, sound, multimedia (7 relazioni) si inquadrano idealmente nella polarità della performace, dove evidenziare la centralità del corpo e le dinamiche relazionali attivate dagli spazi, dai suoni e dalle nuove tecnologie. Collective creations and community plays (7 relazioni) si orienta invece fra performance e nuova testualità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.