La vita e l’opera di Raffaello, assunte nel loro complesso, costituirono ben presto un paradigma col quale declinare altre personalità di artisti. Se per il Parmigianino l’accostamento proposto dai contemporanei si basava sulle spiccate doti manifestate in tenera età, per Taddeo Zuccari un tale riconoscimento si rapportò alla morte precoce – a 37 anni, come l’Urbinate - oltre che sulla coincidenza tra la data di nascita e quella di morte. Per Annibale Carracci, che come Taddeo venne sepolto nel Pantheon accanto a Raffaello, Bellori puntava invece sulla capacità di costruire una scuola. A Bologna, l’appellativo “divino” attribuito a Guido Reni sottintende un’identificazione con Raffaello che si misura più sullo stile e sull’effettiva ammirazione del pittore per il suo modello, che non sulle vicende biografiche.
Benati, D. (2021). Alle origini di un canone: i “nuovi” Raffaello. Bologna : Bononia University Press.
Alle origini di un canone: i “nuovi” Raffaello
Daniele Benati
2021
Abstract
La vita e l’opera di Raffaello, assunte nel loro complesso, costituirono ben presto un paradigma col quale declinare altre personalità di artisti. Se per il Parmigianino l’accostamento proposto dai contemporanei si basava sulle spiccate doti manifestate in tenera età, per Taddeo Zuccari un tale riconoscimento si rapportò alla morte precoce – a 37 anni, come l’Urbinate - oltre che sulla coincidenza tra la data di nascita e quella di morte. Per Annibale Carracci, che come Taddeo venne sepolto nel Pantheon accanto a Raffaello, Bellori puntava invece sulla capacità di costruire una scuola. A Bologna, l’appellativo “divino” attribuito a Guido Reni sottintende un’identificazione con Raffaello che si misura più sullo stile e sull’effettiva ammirazione del pittore per il suo modello, che non sulle vicende biografiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.