SCENARIO FESTIVAL 2021 4a EDIZIONE_ BOLOGNA, MANIFATTURA DELLE ARTI, 27-31 AGOSTO. Luoghi: DAMSLab | GIARDINO DEL CAVATICCIO | IL CAMEO. Contenuti: FINALE DEL PREMIO SCENARIO 2021 (corti teatrali in gara per il Premio Scenario e il Premio Scenario Periferie) | SPETTACOLI | FILM | LABORATORI | DOPOFESTIVAL. Un progetto di ASSOCIAZIONE SCENARIO con DAMSLab - Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e DAMS50, nell’ambito di BOLOGNA ESTATE (il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna-Destinazione Turistica), con il contributo di MiC, REGIONE EMILIA-ROMAGNA, COMUNE DI BOLOGNA, FONDAZIONE DEL MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA; in collaborazione con CASSERO LGBTI+ Center, GENDER BENDER, CRONOPIOS, IL CAMEO. DIREZIONE ARTISTICA CRISTINA VALENTI. Relazione conclusiva del progetto: IL FESTIVAL NEL CONTESTO DELL’EMERGENZA SANITARIA: Nel 2017 è nata l’idea di un Festival dedicato a Scenario, che potesse ospitare le finali del premio e, contemporaneamente, dare spazio a spettacoli dei vincitori delle edizioni precedenti, promuovere laboratori e incontri intorno al tema del teatro emergente. La prima, sperimentale edizione di SCENARIO FESTIVAL, rivolta all’Infanzia, si è svolta nell’estate del 2018 a Cattolica. Nel luglio 2019 il Festival si è spostato a Bologna, andando ad animare la zona della Manifattura delle Arti, nel segno della collaborazione con i diversi soggetti dell’area, primo tra i quali il DAMSLab del Dipartimento delle Arti – Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Nel 2020 il Festival è slittato da luglio a settembre a causa dell’emergenza sanitaria, articolandosi tra gli spazi del DAMSLab (Teatro, Hall, Cortile dei Camini, Auditorium), Piazzetta Pasolini e Parco del Cavaticcio. Nel 2021 questa organizzazione è stata confermata, mantenendo la collocazione a fine estate e l’allestimento di un palco con platea per 200 persone per gli spettacoli serali al Parco del Cavaticcio. Tutte le attività si sono svolte nel rispetto del Protocollo Regionale per le attività di spettacolo, prevedendo controllo dei green pass, igienizzazione costante degli spazi, corretto uso delle mascherine, distanziamento tra le sedute del pubblico, attivazione dello streaming presso l’Auditorium del DAMSLab per tutte le finali del premio, in considerazione della riduzione di posti in teatro. Il Festival si è articolato nei seguenti appuntamenti: FINALI DEL PREMIO SCENARIO 2021: Nucleo centrale del Festival, venerdì 27 e sabato 28 agosto, presso DAMSLab/Teatro e DAMSLab/Auditorium (in streaming), è stato la Finale del Premio Scenario dedicato ai nuovi linguaggi per la ricerca e del Premio Scenario Periferie che rinnova lo storico impegno di Scenario dedicato all’interazione con i territori del sociale, rivolgendosi ai giovani artisti attivi in contesti periferici e in progetti di meticciato e dialogo fra culture. Il Premio si rivolge ad artisti al di sotto dei 35 anni, con lo scopo di incentivare nuove idee, progetti e visioni di teatro per la ricerca e l’inclusione sociale. Artisti che, provenienti da tutto il territorio nazionale, hanno presentato alla Giuria e al pubblico i 10 corti teatrali di venti minuti (selezionati su 173 progetti pervenuti) a conclusione di un articolato percorso di selezione: una finestra di eccezionale valore sul panorama teatrale emergente. I progetti finalisti del Premio Scenario – “Biancaneve e i sette nazi” di FanniBanni's (Modena), “Tonno e Carciofini - Una storia wrestling” di Impegnöso/Röhl/Sësti (Foligno, Pg), “Le Etiopiche” di Mattia Cason (Belluno), “Materiali per la morte della zia” di Brìbude Teatro (Varese), “Still Alive” di Caterina Marino (Roma), "Surrealismo capitalista" di Baladam B-side (Modena) – e i finalisti del Premio Scenario Periferie – “Boiler Room - Generazione Y” di Ksenija Martinovic (Udine), “Il Canto del Bidone” di Generazione Eskere (La Spezia), “Soggetti fragili” di Andrea Lucchetta (Napoli), “Topi” di Usine Baug (Bresso, Milano) – sono stati valutati da una Giuria presieduta da Carlo Mangolini (Direttore artistico Estate Teatrale Veronese, Responsabile Formazione e Nuovi Linguaggi Teatro Stabile Veneto) e composta da Fabio Biondi (Direttore artistico L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino Centro di Residenza Emilia-Romagna), Cristiana Minasi (attrice, regista e pedagoga di scena, vincitrice del Premio Scenario per Ustica 2011) e dai soci dell’Associazione Scenario Cristina Valenti (Presidente e Direttore artistico Associazione Scenario, professore associato di Discipline dello spettacolo presso l’Università di Bologna) e Stefano Cipiciani (Vicepresidente Associazione Scenario, presidente di Fontemaggiore). Al termine della Finale, La Giuria del Premio Scenario ha assegnato i due Premi Scenario e Scenario periferie di 8000 euro ciascuno a: "TOPI" di Usine Baug (Bresso, Mi) vincitore del Premio Scenario Periferie 2021. Motivazione della Giuria: “Vent’anni. Dopo il G8 di Genova. Per chi c’era e soprattutto per chi non c’era. Per una generazione che nel 2001 aveva 12 anni e non poteva andare a Genova.
Topi crea un dispositivo teatrale che unisce un doppio livello di composizione drammaturgica: l’indagine storica e documentaristica con la ricerca di una scrittura scenica che riesce a coniugare il privato e il pubblico, la realtà dei fatti e la manipolazione delle informazioni.
Nessun disarmante parallelo fra accadimenti e finzione, a favore di una ricostruzione teatrale, autoriale di una grande ferita del nostro tempo che lo spettacolo fa riesplodere nella sua tragica potenza narrativa, personale e collettiva.
Dentro e fuori il teatro, nella piazza della nostra memoria, gli spettatori si ritrovano davanti alla vicenda umana di un interno con vista sul mare che sconfina dentro l’ipocrisia politica di chi ancora si nasconde dall’assunzione di responsabilità. La coesistenza di diversi linguaggi teatrali, compresa l’artigianalità dei servi di scena, ci permette di apprezzare la verità del teatro che interagisce e agisce con la verità dei fatti”. "LE ETIOPICHE" di Mattia Cason (Belluno) vincitore del Premio Scenario 2021. Motivazione della Giuria: “Storia e mito, plurilinguismo e multidisciplinarietà, complessità concettuale e artigianato teatrale che ricollocano nel passato tematiche del presente. Le Etiopiche rilegge l’epica di Alessandro Magno alla luce della contemporaneità, aprendo una riflessione sull’Europa di oggi, in una prospettiva che contempla l’accoglienza come opportunità piuttosto che come limite.
È così che il suono di parole sconosciute ci mette di fronte all’ignoto, all’altro da noi, muovendo curiosità e interesse. La scena viene abitata da molteplici linguaggi espressivi: il teatro, che transita attraverso figure provenienti da epoche differenti, alla ricerca dei fondamenti su cui si fonda l’Europa del passato, quella degli Stati nazionali, si alterna al video, usato come una finestra sul mondo, capace di proiettare sullo schermo una geografia multiforme, fatta di paesaggi, di volti e di azioni. E infine la danza, che diventa elemento scenico comune e condiviso, capace di comunicare al di là delle barriere linguistiche. È così che prende forma l’idea di un’Europa del futuro, di matrice afroasiatica, aperta a una nuova socialità, più umana e più etica”. La Giuria ha assegnato inoltre due segnalazioni speciali di 1000 euro ciascuna a: "SURREALISMO CAPITALISTA" di Baladan B-side (Mirandola, Mo) Motivazione della Giuria: “Una scena spoglia, presidiata da due attori e un’attrice che interrogano la contemporaneità in un dialogo frontale con il pubblico, simulando situazioni tipo della normale disumanizzazione e monetizzazione dei rapporti sociali. Una sorta di vademecum offerto in modo apparentemente scanzonato a chi potrebbe “soffrire di capitalismo” senza esserne consapevole, con la complicità della comunicazione pubblica imperante. Un disegno drammaturgico che procede per quadri e usa l’arma dell’umorismo per depotenziare la pervasività dei modelli socio-economici capaci di condizionare le nostre vite.
Surrealismo capitalista usa un impianto antirecitativo in grado di infrangere i canoni del teatro drammatico per sviluppare quadri che si succedono vorticosamente autogenerandosi per suggestioni e slittamenti semantici, aprendosi contemporaneamente ai tempi morti della sospensione e dell’interrogazione”. "STILL ALIVE" di Caterina Marino (Roma) Motivazione della Giuria: “Composizione delicata e preziosa che fa dell’ironia il grimaldello di un racconto di debolezza personale e collettivo insieme.
In un bilanciamento minimalista che ci pone di fronte al tema del peso del mondo, si racconta la funzione prima e originaria del teatro, specchio e strumento per superare la fatica e il baratro dell’esistere. Il video, nel suo sapiente utilizzo, insieme alla presenza della performer e del suo “aiuto” tecnico, divengono unico corpo scenico, in un’invasione di campo che tutti ci sovrasta e che tutti irrimediabilmente ci coinvolge. Caterina Marino ha il coraggio e la simpatia di guardarsi dentro per invitarci a guardare lo spettacolo del mondo, per non rimanere sola e non lasciare fuori nessuno”. I quattro progetti vincitori e segnalati vanno a costituire la "Generazione Scenario 2021". La Giuria ha inoltre assegnato due Menzioni speciali ai progetti (in ordine di presentazione alla finale): "TONNO E CARCIOFINI – UNA STORIA WRESTLING" di Impegnöso / Röhl / Sësti (Foligno, Pg) Motivazione della Giuria: “Stretti stretti da un vitale rapporto di amicizia che li accompagna nel gioco del teatro e del wrestling, i tre protagonisti si spingono oltre il rapido dialogo fra finzione e realtà per approdare a interrogativi ben più saldi e teatralmente compiuti. Una drammaturgia che lascia intravedere nuovi sviluppi e inedite potenzialità già in nuce”. "BOILER ROOM – GENERAZIONE Y" di Ksenija Martinović (Udine) Motivazione della Giuria: “Quale potrebbe essere il punto di rottura della musica in una determinata zona di confine, di guerra, di solitudine, di resistenza?
Boiler Room si dispone in questa concertazione di interrogativi che scavalcano il teatro, in cerca di altri immaginari per favorire il riconoscimento culturale, la cittadinanza e le fragilità delle nuove generazioni”. E’ stata Cristiana Minasi, attrice e regista siciliana della compagnia Carullo-Minasi, vincitrice del Premio Scenario per Ustica 2011 con il celebrato spettacolo “Due passi sono”, domenica 29 agosto (ore 18) presso il DAMSLab, ad accogliere il pubblico e gli artisti, in attesa della cerimonia di Premiazione, con una sua presa di parola, un “TALK” (15’), dichiarazione di poetica per i giovani artisti che concludono il percorso del Premio (https://youtu.be/a-GR_lzqDPU). Dopo la Proclamazione dei vincitori (https://youtu.be/lnacmiG6K1c) le quattro compagnie della Generazione Scenario 2021 hanno replicato, alle ore 21, sul palco del Giardino del Cavaticcio. Gli spettacoli compiuti dei vincitori debutteranno nel mese di marzo 2022 a livello nazionale nell’ambito di un’iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Scenario presso Fondazione Teatro Bellini di Napoli – Teatro di Rilevante Interesse Culturale. Prima del debutto sono ospitati dal Teatro Due Mondi di Faenza e da L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino per Residenze artistiche retribuite, per la produzione degli spettacoli, nel quadro Progetto Residenze per Artisti nei territori, siglato dall'intesa fra Governo, Regioni e Province autonome. GLI SPETTACOLI: Accanto ai finalisti del Premio Scenario 2021, il Festival ha ospitato sul palco all’aperto del Giardino del Cavaticcio alcuni spettacoli di artisti emersi da oltre trent’anni di storia del Premio: Babilonia Teatri, Marco D’Agostin, Caroline Baglioni/Michelangelo Bellani, collettivo lunAzione. Ad aprire il Festival venerdì 27 agosto Babilonia Teatri, compagnia vincitrice del Premio Scenario 2007, con “Calcinculo” di e con Enrico Castellani e Valeria Raimondi. Uno spettacolo in forma di musical che fotografa il nostro oggi con le sue perversioni, la sua incapacità di immaginare un futuro, di sognarlo, di tendere verso un ideale, di credere. Con uno sguardo tagliente, dolente e ironico, Babilonia Teatri racconta il mondo che ci circonda, in cui realtà e finzione si sovrappongono. Sabato 28 agosto Marco D’Agostin, tra i più significativi e apprezzati danzatori e coreografi dell’ultima generazione, artista segnalato del Premio Scenario 2011 con lo spettacolo “Spic&Span”, ha presentato “Avalanche” qui in scena insieme a Teresa Silva. Nello spettacolo i due esseri umani, osservati da un occhio ciclopico come antiche polveri conservate in un blocco di ghiaccio, sono Atlanti che camminano all’alba di un nuovo pianeta, dopo essersi caricati sulle spalle la loro millenaria tristezza. La danza si pone in una costante tensione verso l’infinito dell’enumerazione, alla ricerca accanita di un esito, di una risoluzione, interrogando la questione del limite e dunque, in ultima istanza, della fine. Lo spettacolo è stato presentato in collaborazione con ERT / Teatro Nazionale - Personale di Marco D’Agostin (21-26 settembre 2021) e si è inserito nel focus dedicato a Marco D’Agostin realizzato in collaborazione con DAMS50, l’ampia programmazione che festeggia i 50 anni del Dams, presso il quale ha compiuto il suo percorso di studi lo stesso Marco D’Agostin. Tale focus ha compreso anche il film “I giorni della vendemmia”, preceduto da un incontro del ciclo “Chi è passato dal Dams”, e il laboratorio “Souvenir” con esito pubblico finale. Spettacolo vincitore del Premio Scenario Periferie 2019 e, successivamente di numerosi altri premi, è “Il Colloquio” di collettivo lunAzione, andato in scena lunedì 30 agosto, progetto e regia Eduardo Di Pietro, con Renato Bisogni, Alessandro Errico, Marco Montecatino. Prendendo ispirazione dal sistema di ammissione ai colloqui periodici con i detenuti presso il carcere napoletano di Poggioreale, lo spettacolo vede in scena tre donne, tra tanti altri in coda, che attendono stancamente l’inizio degli incontri con i detenuti e che, in maniera differente, desiderano l’accesso al luogo che per ognuna custodisce un legame. A concludere il Festival, martedì 31 agosto, Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani, vincitori con il toccante spettacolo “Gianni” del Premio Scenario per Ustica 2015, hanno presentato “Mio padre non è ancora nato”, la storia di un uomo di sessant’anni che ha avuto un’amnesia temporanea. È la voce della figlia a comporre il dialogo, a prefigurare il ricordo di un vissuto o l’illusione che un giorno tutto possa accadere davvero. In mezzo sette anni di distanza e un’epoca del rancore. Una storia che riflette sul perdono e in cui perdonare significa perdonare qualcun altro, ma soprattutto perdonare se stessi. Una giovane donna e una storia da incidere nella memoria o ri-creare nell’immaginazione. FILM: Non solo teatro ma anche cinema con la proiezione di due film presso il DAMSLab/Auditorium. Recentemente insignito da 4 premi Nastri d’Argento (per miglior film, migliore montaggio, migliore regia, migliore sonoro in presa diretta), è “Le sorelle Macaluso”, un film di Emma Dante (Italia 2020, durata 1h34’), presentato venerdì 27 agosto (ore 19) preceduto da un videomessaggio della regista siciliana vincitrice del Premio Scenario 2001 con l’indimenticabile spettacolo “mPalermu” che ha contribuito a farla conoscere. L’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle (Maria, Pinuccia, Lia, Katia, Antonella) nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo, dove vivono da sole. La storia di cinque donne, di una famiglia, di chi va via, di chi resta e di chi resiste. Diviso in tre capitoli, ognuno dei quali corrisponde a un’età delle cinque sorelle interpretate da dodici attrici, Le sorelle Macaluso è un film sul tempo, sulla memoria, sulla vecchiaia come traguardo incredibile della vita. Lunedì 30 agosto (ore 19), nell’ambito di DAMS50, “I giorni della vendemmia”, un film di Marco Righi (Italia 2010, durata 80’), con Marco D’Agostin, Lavinia Longhi, Gian Marco Taviani. Opera prima realizzata dal giovane regista reggiano Marco Righi, selezionato in numerosi festival internazionali, aggiudicandosi diversi premi, il film, girato interamente nelle campagne reggiane, restituisce l’atmosfera di una terra e di un’epoca con rimandi a Pier Vittorio Tondelli. Nel settembre 1984, ancora torrido di quella provincia rurale emiliana più intrisa di cattolicesimo e socialismo nostrano, Elia vive con i genitori: William, con una forte inclinazione ideologica al marxismo, e Maddalena, fervente cattolica, insieme alla anziana nonna, Maria. Il tempo è quello del raccolto e, ad aiutare nel vigneto adiacente casa, dalla città, arriva Emilia, la nipote ormai grande di una coppia di compaesani. Il film è stato preceduto, alle ore 18.30 al DAMSLab e in diretta streaming, da un incontro-intervista con Marco D’Agostin, in dialogo con Giacomo Manzoli e Cristina Valenti, per il ciclo “Chi è passato dal Dams” (https://www.youtube.com/watch?v=CpS0Ld9VcM4&list=PLmkJt8ya3NOSeUAr4C2bQBT_DQb1QT5KA). LABORATORI: Nel programma di appuntamenti si inseriscono i laboratori che hanno avuto luogo negli spazi del DAMSLab. Riservato agli studenti iscritti all’Università di Bologna, con partecipazione gratuita, è stato il laboratorio “Osservatorio Critico sul Premio Scenario”, laboratorio condotto da Fabio Acca svoltosi dal 26 al 29 agosto. Nel corso di 4 appuntamenti intensivi, i partecipanti sono stati accompagnati in una analisi delle 10 creazioni finaliste al Premio Scenario 2021, con l'intento di ragionare in maniera condivisa sugli aspetti più rilevanti della scena contemporanea italiana, a partire dai temi e dalle proposte degli artisti in concorso. Attraverso un lavoro di gruppo, ciascuno studente ha potuto elaborare una propria visione critica come esito di una organica negoziazione, ed essere al contempo protagonista di un esercizio di valutazione il cui esito è stato presentato pubblicamente alla fine del laboratorio, contestualmente alla proclamazione ufficiale dei vincitori del premio. Dal 27 al 29 agosto si è svolto il “Tavolo Critico sul Premio Scenario”, Cantiere di lavoro coordinato da Stefano Casi, studioso, giornalista e operatore teatrale, con la cura di Raffaella Ilari, esperta di comunicazione e curatrice di progetti. Vi hanno partecipato Angela Albanese (docente di Letterature comparate all’Università di Modena e Reggio Emilia e studiosa di teatro), Claudia Cannella (direttrice di “Hystrio”, trimestrale di teatro e spettacolo), Filippo Milani (ricercatore di Letteratura Italiana all’Università di Bologna e drammaturgo), Silvia Napoli (analista della cultura e curatrice di percorsi di studio e divulgazione sulle questioni di genere). Un confronto stimolante sulla natura del processo creativo in corso dei progetti finalisti di Scenario, con punti di vista in grado di osservare, ascoltare e restituire pensieri e intuizioni, e che, mettendo in gioco i modelli tradizionali della critica, sperimenta altre modalità di visione, analisi, descrizione e interpretazione. Dal 29 al 31 agosto, nell’ambito di DAMS50, si è svolto “Souvenir”, laboratorio condotto da Marco D’Agostin, riservato agli under 35. Il laboratorio, con partecipazione gratuita, si è occupato di considerare la memoria come funzione performativa. Attraverso una serie di pratiche che hanno coinvolto il corpo, il pensiero e la voce, sono stati osservati i ricordi come possibile motore di movimento, come itinerari che dettano un preciso stare sulla scena, come serbatoio creativo per aprire immaginari. Marco D’Agostin si è mosso tra i due punti cardinali che orientano da anni la sua ricerca: lo sguardo e l’invisibile. Il laboratorio si è concluso con un esito finale pubblico il 31 agosto (ore 19.30) nello spazio del DAMSLab/Teatro. APERITIVI/DOPOFESTIVAL: Dal 27 al 31 agosto, dalle 18 alle 21, presso Il Cameo si svolti gli aperitivi e, al termine degli spettacoli, il consueto Dopofestival. Il 27 alle 18 in Piazzetta Pasolini si è svolto il brindisi di inaugurazione del Festival. PROMOZIONE e DOCUMENTAZIONE: Per la diffusione dell’iniziativa sono state stampate 500 locandine e 2500 pieghevoli, distribuiti nel territorio. Ampio spazio è stato dato al Festival sul sito internet di Scenario e sui Social, anche con annunci promozionali su FB. Il Festival ha avuto ampia risonanza sulla stampa locale e nazionale e su riviste specializzate. La rassegna stampa è presente nella PRESS AREA del sito di Scenario: https://www.associazionescenario.it/rassegna-stampa/. Il Festival è stato documentato con servizi fotografici e video. Una scelta delle fotografie è visibile sul sito di Scenario (https://www.associazionescenario.it/scenario-gallery/). Sono stati prodotti inoltre due video realizzati dal film maker Federico Tovani. Il Festival è stato accompagnato quotidianamente da aggiornamenti sui social dell’Associazione.

Cristina Valenti (2021). Scenario Festival 2021.

Scenario Festival 2021

Cristina Valenti
2021

Abstract

SCENARIO FESTIVAL 2021 4a EDIZIONE_ BOLOGNA, MANIFATTURA DELLE ARTI, 27-31 AGOSTO. Luoghi: DAMSLab | GIARDINO DEL CAVATICCIO | IL CAMEO. Contenuti: FINALE DEL PREMIO SCENARIO 2021 (corti teatrali in gara per il Premio Scenario e il Premio Scenario Periferie) | SPETTACOLI | FILM | LABORATORI | DOPOFESTIVAL. Un progetto di ASSOCIAZIONE SCENARIO con DAMSLab - Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna e DAMS50, nell’ambito di BOLOGNA ESTATE (il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna-Destinazione Turistica), con il contributo di MiC, REGIONE EMILIA-ROMAGNA, COMUNE DI BOLOGNA, FONDAZIONE DEL MONTE DI BOLOGNA E RAVENNA; in collaborazione con CASSERO LGBTI+ Center, GENDER BENDER, CRONOPIOS, IL CAMEO. DIREZIONE ARTISTICA CRISTINA VALENTI. Relazione conclusiva del progetto: IL FESTIVAL NEL CONTESTO DELL’EMERGENZA SANITARIA: Nel 2017 è nata l’idea di un Festival dedicato a Scenario, che potesse ospitare le finali del premio e, contemporaneamente, dare spazio a spettacoli dei vincitori delle edizioni precedenti, promuovere laboratori e incontri intorno al tema del teatro emergente. La prima, sperimentale edizione di SCENARIO FESTIVAL, rivolta all’Infanzia, si è svolta nell’estate del 2018 a Cattolica. Nel luglio 2019 il Festival si è spostato a Bologna, andando ad animare la zona della Manifattura delle Arti, nel segno della collaborazione con i diversi soggetti dell’area, primo tra i quali il DAMSLab del Dipartimento delle Arti – Alma Mater Studiorum Università di Bologna. Nel 2020 il Festival è slittato da luglio a settembre a causa dell’emergenza sanitaria, articolandosi tra gli spazi del DAMSLab (Teatro, Hall, Cortile dei Camini, Auditorium), Piazzetta Pasolini e Parco del Cavaticcio. Nel 2021 questa organizzazione è stata confermata, mantenendo la collocazione a fine estate e l’allestimento di un palco con platea per 200 persone per gli spettacoli serali al Parco del Cavaticcio. Tutte le attività si sono svolte nel rispetto del Protocollo Regionale per le attività di spettacolo, prevedendo controllo dei green pass, igienizzazione costante degli spazi, corretto uso delle mascherine, distanziamento tra le sedute del pubblico, attivazione dello streaming presso l’Auditorium del DAMSLab per tutte le finali del premio, in considerazione della riduzione di posti in teatro. Il Festival si è articolato nei seguenti appuntamenti: FINALI DEL PREMIO SCENARIO 2021: Nucleo centrale del Festival, venerdì 27 e sabato 28 agosto, presso DAMSLab/Teatro e DAMSLab/Auditorium (in streaming), è stato la Finale del Premio Scenario dedicato ai nuovi linguaggi per la ricerca e del Premio Scenario Periferie che rinnova lo storico impegno di Scenario dedicato all’interazione con i territori del sociale, rivolgendosi ai giovani artisti attivi in contesti periferici e in progetti di meticciato e dialogo fra culture. Il Premio si rivolge ad artisti al di sotto dei 35 anni, con lo scopo di incentivare nuove idee, progetti e visioni di teatro per la ricerca e l’inclusione sociale. Artisti che, provenienti da tutto il territorio nazionale, hanno presentato alla Giuria e al pubblico i 10 corti teatrali di venti minuti (selezionati su 173 progetti pervenuti) a conclusione di un articolato percorso di selezione: una finestra di eccezionale valore sul panorama teatrale emergente. I progetti finalisti del Premio Scenario – “Biancaneve e i sette nazi” di FanniBanni's (Modena), “Tonno e Carciofini - Una storia wrestling” di Impegnöso/Röhl/Sësti (Foligno, Pg), “Le Etiopiche” di Mattia Cason (Belluno), “Materiali per la morte della zia” di Brìbude Teatro (Varese), “Still Alive” di Caterina Marino (Roma), "Surrealismo capitalista" di Baladam B-side (Modena) – e i finalisti del Premio Scenario Periferie – “Boiler Room - Generazione Y” di Ksenija Martinovic (Udine), “Il Canto del Bidone” di Generazione Eskere (La Spezia), “Soggetti fragili” di Andrea Lucchetta (Napoli), “Topi” di Usine Baug (Bresso, Milano) – sono stati valutati da una Giuria presieduta da Carlo Mangolini (Direttore artistico Estate Teatrale Veronese, Responsabile Formazione e Nuovi Linguaggi Teatro Stabile Veneto) e composta da Fabio Biondi (Direttore artistico L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino Centro di Residenza Emilia-Romagna), Cristiana Minasi (attrice, regista e pedagoga di scena, vincitrice del Premio Scenario per Ustica 2011) e dai soci dell’Associazione Scenario Cristina Valenti (Presidente e Direttore artistico Associazione Scenario, professore associato di Discipline dello spettacolo presso l’Università di Bologna) e Stefano Cipiciani (Vicepresidente Associazione Scenario, presidente di Fontemaggiore). Al termine della Finale, La Giuria del Premio Scenario ha assegnato i due Premi Scenario e Scenario periferie di 8000 euro ciascuno a: "TOPI" di Usine Baug (Bresso, Mi) vincitore del Premio Scenario Periferie 2021. Motivazione della Giuria: “Vent’anni. Dopo il G8 di Genova. Per chi c’era e soprattutto per chi non c’era. Per una generazione che nel 2001 aveva 12 anni e non poteva andare a Genova.
Topi crea un dispositivo teatrale che unisce un doppio livello di composizione drammaturgica: l’indagine storica e documentaristica con la ricerca di una scrittura scenica che riesce a coniugare il privato e il pubblico, la realtà dei fatti e la manipolazione delle informazioni.
Nessun disarmante parallelo fra accadimenti e finzione, a favore di una ricostruzione teatrale, autoriale di una grande ferita del nostro tempo che lo spettacolo fa riesplodere nella sua tragica potenza narrativa, personale e collettiva.
Dentro e fuori il teatro, nella piazza della nostra memoria, gli spettatori si ritrovano davanti alla vicenda umana di un interno con vista sul mare che sconfina dentro l’ipocrisia politica di chi ancora si nasconde dall’assunzione di responsabilità. La coesistenza di diversi linguaggi teatrali, compresa l’artigianalità dei servi di scena, ci permette di apprezzare la verità del teatro che interagisce e agisce con la verità dei fatti”. "LE ETIOPICHE" di Mattia Cason (Belluno) vincitore del Premio Scenario 2021. Motivazione della Giuria: “Storia e mito, plurilinguismo e multidisciplinarietà, complessità concettuale e artigianato teatrale che ricollocano nel passato tematiche del presente. Le Etiopiche rilegge l’epica di Alessandro Magno alla luce della contemporaneità, aprendo una riflessione sull’Europa di oggi, in una prospettiva che contempla l’accoglienza come opportunità piuttosto che come limite.
È così che il suono di parole sconosciute ci mette di fronte all’ignoto, all’altro da noi, muovendo curiosità e interesse. La scena viene abitata da molteplici linguaggi espressivi: il teatro, che transita attraverso figure provenienti da epoche differenti, alla ricerca dei fondamenti su cui si fonda l’Europa del passato, quella degli Stati nazionali, si alterna al video, usato come una finestra sul mondo, capace di proiettare sullo schermo una geografia multiforme, fatta di paesaggi, di volti e di azioni. E infine la danza, che diventa elemento scenico comune e condiviso, capace di comunicare al di là delle barriere linguistiche. È così che prende forma l’idea di un’Europa del futuro, di matrice afroasiatica, aperta a una nuova socialità, più umana e più etica”. La Giuria ha assegnato inoltre due segnalazioni speciali di 1000 euro ciascuna a: "SURREALISMO CAPITALISTA" di Baladan B-side (Mirandola, Mo) Motivazione della Giuria: “Una scena spoglia, presidiata da due attori e un’attrice che interrogano la contemporaneità in un dialogo frontale con il pubblico, simulando situazioni tipo della normale disumanizzazione e monetizzazione dei rapporti sociali. Una sorta di vademecum offerto in modo apparentemente scanzonato a chi potrebbe “soffrire di capitalismo” senza esserne consapevole, con la complicità della comunicazione pubblica imperante. Un disegno drammaturgico che procede per quadri e usa l’arma dell’umorismo per depotenziare la pervasività dei modelli socio-economici capaci di condizionare le nostre vite.
Surrealismo capitalista usa un impianto antirecitativo in grado di infrangere i canoni del teatro drammatico per sviluppare quadri che si succedono vorticosamente autogenerandosi per suggestioni e slittamenti semantici, aprendosi contemporaneamente ai tempi morti della sospensione e dell’interrogazione”. "STILL ALIVE" di Caterina Marino (Roma) Motivazione della Giuria: “Composizione delicata e preziosa che fa dell’ironia il grimaldello di un racconto di debolezza personale e collettivo insieme.
In un bilanciamento minimalista che ci pone di fronte al tema del peso del mondo, si racconta la funzione prima e originaria del teatro, specchio e strumento per superare la fatica e il baratro dell’esistere. Il video, nel suo sapiente utilizzo, insieme alla presenza della performer e del suo “aiuto” tecnico, divengono unico corpo scenico, in un’invasione di campo che tutti ci sovrasta e che tutti irrimediabilmente ci coinvolge. Caterina Marino ha il coraggio e la simpatia di guardarsi dentro per invitarci a guardare lo spettacolo del mondo, per non rimanere sola e non lasciare fuori nessuno”. I quattro progetti vincitori e segnalati vanno a costituire la "Generazione Scenario 2021". La Giuria ha inoltre assegnato due Menzioni speciali ai progetti (in ordine di presentazione alla finale): "TONNO E CARCIOFINI – UNA STORIA WRESTLING" di Impegnöso / Röhl / Sësti (Foligno, Pg) Motivazione della Giuria: “Stretti stretti da un vitale rapporto di amicizia che li accompagna nel gioco del teatro e del wrestling, i tre protagonisti si spingono oltre il rapido dialogo fra finzione e realtà per approdare a interrogativi ben più saldi e teatralmente compiuti. Una drammaturgia che lascia intravedere nuovi sviluppi e inedite potenzialità già in nuce”. "BOILER ROOM – GENERAZIONE Y" di Ksenija Martinović (Udine) Motivazione della Giuria: “Quale potrebbe essere il punto di rottura della musica in una determinata zona di confine, di guerra, di solitudine, di resistenza?
Boiler Room si dispone in questa concertazione di interrogativi che scavalcano il teatro, in cerca di altri immaginari per favorire il riconoscimento culturale, la cittadinanza e le fragilità delle nuove generazioni”. E’ stata Cristiana Minasi, attrice e regista siciliana della compagnia Carullo-Minasi, vincitrice del Premio Scenario per Ustica 2011 con il celebrato spettacolo “Due passi sono”, domenica 29 agosto (ore 18) presso il DAMSLab, ad accogliere il pubblico e gli artisti, in attesa della cerimonia di Premiazione, con una sua presa di parola, un “TALK” (15’), dichiarazione di poetica per i giovani artisti che concludono il percorso del Premio (https://youtu.be/a-GR_lzqDPU). Dopo la Proclamazione dei vincitori (https://youtu.be/lnacmiG6K1c) le quattro compagnie della Generazione Scenario 2021 hanno replicato, alle ore 21, sul palco del Giardino del Cavaticcio. Gli spettacoli compiuti dei vincitori debutteranno nel mese di marzo 2022 a livello nazionale nell’ambito di un’iniziativa promossa e organizzata dall’Associazione Scenario presso Fondazione Teatro Bellini di Napoli – Teatro di Rilevante Interesse Culturale. Prima del debutto sono ospitati dal Teatro Due Mondi di Faenza e da L’arboreto - Teatro Dimora di Mondaino per Residenze artistiche retribuite, per la produzione degli spettacoli, nel quadro Progetto Residenze per Artisti nei territori, siglato dall'intesa fra Governo, Regioni e Province autonome. GLI SPETTACOLI: Accanto ai finalisti del Premio Scenario 2021, il Festival ha ospitato sul palco all’aperto del Giardino del Cavaticcio alcuni spettacoli di artisti emersi da oltre trent’anni di storia del Premio: Babilonia Teatri, Marco D’Agostin, Caroline Baglioni/Michelangelo Bellani, collettivo lunAzione. Ad aprire il Festival venerdì 27 agosto Babilonia Teatri, compagnia vincitrice del Premio Scenario 2007, con “Calcinculo” di e con Enrico Castellani e Valeria Raimondi. Uno spettacolo in forma di musical che fotografa il nostro oggi con le sue perversioni, la sua incapacità di immaginare un futuro, di sognarlo, di tendere verso un ideale, di credere. Con uno sguardo tagliente, dolente e ironico, Babilonia Teatri racconta il mondo che ci circonda, in cui realtà e finzione si sovrappongono. Sabato 28 agosto Marco D’Agostin, tra i più significativi e apprezzati danzatori e coreografi dell’ultima generazione, artista segnalato del Premio Scenario 2011 con lo spettacolo “Spic&Span”, ha presentato “Avalanche” qui in scena insieme a Teresa Silva. Nello spettacolo i due esseri umani, osservati da un occhio ciclopico come antiche polveri conservate in un blocco di ghiaccio, sono Atlanti che camminano all’alba di un nuovo pianeta, dopo essersi caricati sulle spalle la loro millenaria tristezza. La danza si pone in una costante tensione verso l’infinito dell’enumerazione, alla ricerca accanita di un esito, di una risoluzione, interrogando la questione del limite e dunque, in ultima istanza, della fine. Lo spettacolo è stato presentato in collaborazione con ERT / Teatro Nazionale - Personale di Marco D’Agostin (21-26 settembre 2021) e si è inserito nel focus dedicato a Marco D’Agostin realizzato in collaborazione con DAMS50, l’ampia programmazione che festeggia i 50 anni del Dams, presso il quale ha compiuto il suo percorso di studi lo stesso Marco D’Agostin. Tale focus ha compreso anche il film “I giorni della vendemmia”, preceduto da un incontro del ciclo “Chi è passato dal Dams”, e il laboratorio “Souvenir” con esito pubblico finale. Spettacolo vincitore del Premio Scenario Periferie 2019 e, successivamente di numerosi altri premi, è “Il Colloquio” di collettivo lunAzione, andato in scena lunedì 30 agosto, progetto e regia Eduardo Di Pietro, con Renato Bisogni, Alessandro Errico, Marco Montecatino. Prendendo ispirazione dal sistema di ammissione ai colloqui periodici con i detenuti presso il carcere napoletano di Poggioreale, lo spettacolo vede in scena tre donne, tra tanti altri in coda, che attendono stancamente l’inizio degli incontri con i detenuti e che, in maniera differente, desiderano l’accesso al luogo che per ognuna custodisce un legame. A concludere il Festival, martedì 31 agosto, Caroline Baglioni e Michelangelo Bellani, vincitori con il toccante spettacolo “Gianni” del Premio Scenario per Ustica 2015, hanno presentato “Mio padre non è ancora nato”, la storia di un uomo di sessant’anni che ha avuto un’amnesia temporanea. È la voce della figlia a comporre il dialogo, a prefigurare il ricordo di un vissuto o l’illusione che un giorno tutto possa accadere davvero. In mezzo sette anni di distanza e un’epoca del rancore. Una storia che riflette sul perdono e in cui perdonare significa perdonare qualcun altro, ma soprattutto perdonare se stessi. Una giovane donna e una storia da incidere nella memoria o ri-creare nell’immaginazione. FILM: Non solo teatro ma anche cinema con la proiezione di due film presso il DAMSLab/Auditorium. Recentemente insignito da 4 premi Nastri d’Argento (per miglior film, migliore montaggio, migliore regia, migliore sonoro in presa diretta), è “Le sorelle Macaluso”, un film di Emma Dante (Italia 2020, durata 1h34’), presentato venerdì 27 agosto (ore 19) preceduto da un videomessaggio della regista siciliana vincitrice del Premio Scenario 2001 con l’indimenticabile spettacolo “mPalermu” che ha contribuito a farla conoscere. L’infanzia, l’età adulta e la vecchiaia di cinque sorelle (Maria, Pinuccia, Lia, Katia, Antonella) nate e cresciute in un appartamento all’ultimo piano di una palazzina nella periferia di Palermo, dove vivono da sole. La storia di cinque donne, di una famiglia, di chi va via, di chi resta e di chi resiste. Diviso in tre capitoli, ognuno dei quali corrisponde a un’età delle cinque sorelle interpretate da dodici attrici, Le sorelle Macaluso è un film sul tempo, sulla memoria, sulla vecchiaia come traguardo incredibile della vita. Lunedì 30 agosto (ore 19), nell’ambito di DAMS50, “I giorni della vendemmia”, un film di Marco Righi (Italia 2010, durata 80’), con Marco D’Agostin, Lavinia Longhi, Gian Marco Taviani. Opera prima realizzata dal giovane regista reggiano Marco Righi, selezionato in numerosi festival internazionali, aggiudicandosi diversi premi, il film, girato interamente nelle campagne reggiane, restituisce l’atmosfera di una terra e di un’epoca con rimandi a Pier Vittorio Tondelli. Nel settembre 1984, ancora torrido di quella provincia rurale emiliana più intrisa di cattolicesimo e socialismo nostrano, Elia vive con i genitori: William, con una forte inclinazione ideologica al marxismo, e Maddalena, fervente cattolica, insieme alla anziana nonna, Maria. Il tempo è quello del raccolto e, ad aiutare nel vigneto adiacente casa, dalla città, arriva Emilia, la nipote ormai grande di una coppia di compaesani. Il film è stato preceduto, alle ore 18.30 al DAMSLab e in diretta streaming, da un incontro-intervista con Marco D’Agostin, in dialogo con Giacomo Manzoli e Cristina Valenti, per il ciclo “Chi è passato dal Dams” (https://www.youtube.com/watch?v=CpS0Ld9VcM4&list=PLmkJt8ya3NOSeUAr4C2bQBT_DQb1QT5KA). LABORATORI: Nel programma di appuntamenti si inseriscono i laboratori che hanno avuto luogo negli spazi del DAMSLab. Riservato agli studenti iscritti all’Università di Bologna, con partecipazione gratuita, è stato il laboratorio “Osservatorio Critico sul Premio Scenario”, laboratorio condotto da Fabio Acca svoltosi dal 26 al 29 agosto. Nel corso di 4 appuntamenti intensivi, i partecipanti sono stati accompagnati in una analisi delle 10 creazioni finaliste al Premio Scenario 2021, con l'intento di ragionare in maniera condivisa sugli aspetti più rilevanti della scena contemporanea italiana, a partire dai temi e dalle proposte degli artisti in concorso. Attraverso un lavoro di gruppo, ciascuno studente ha potuto elaborare una propria visione critica come esito di una organica negoziazione, ed essere al contempo protagonista di un esercizio di valutazione il cui esito è stato presentato pubblicamente alla fine del laboratorio, contestualmente alla proclamazione ufficiale dei vincitori del premio. Dal 27 al 29 agosto si è svolto il “Tavolo Critico sul Premio Scenario”, Cantiere di lavoro coordinato da Stefano Casi, studioso, giornalista e operatore teatrale, con la cura di Raffaella Ilari, esperta di comunicazione e curatrice di progetti. Vi hanno partecipato Angela Albanese (docente di Letterature comparate all’Università di Modena e Reggio Emilia e studiosa di teatro), Claudia Cannella (direttrice di “Hystrio”, trimestrale di teatro e spettacolo), Filippo Milani (ricercatore di Letteratura Italiana all’Università di Bologna e drammaturgo), Silvia Napoli (analista della cultura e curatrice di percorsi di studio e divulgazione sulle questioni di genere). Un confronto stimolante sulla natura del processo creativo in corso dei progetti finalisti di Scenario, con punti di vista in grado di osservare, ascoltare e restituire pensieri e intuizioni, e che, mettendo in gioco i modelli tradizionali della critica, sperimenta altre modalità di visione, analisi, descrizione e interpretazione. Dal 29 al 31 agosto, nell’ambito di DAMS50, si è svolto “Souvenir”, laboratorio condotto da Marco D’Agostin, riservato agli under 35. Il laboratorio, con partecipazione gratuita, si è occupato di considerare la memoria come funzione performativa. Attraverso una serie di pratiche che hanno coinvolto il corpo, il pensiero e la voce, sono stati osservati i ricordi come possibile motore di movimento, come itinerari che dettano un preciso stare sulla scena, come serbatoio creativo per aprire immaginari. Marco D’Agostin si è mosso tra i due punti cardinali che orientano da anni la sua ricerca: lo sguardo e l’invisibile. Il laboratorio si è concluso con un esito finale pubblico il 31 agosto (ore 19.30) nello spazio del DAMSLab/Teatro. APERITIVI/DOPOFESTIVAL: Dal 27 al 31 agosto, dalle 18 alle 21, presso Il Cameo si svolti gli aperitivi e, al termine degli spettacoli, il consueto Dopofestival. Il 27 alle 18 in Piazzetta Pasolini si è svolto il brindisi di inaugurazione del Festival. PROMOZIONE e DOCUMENTAZIONE: Per la diffusione dell’iniziativa sono state stampate 500 locandine e 2500 pieghevoli, distribuiti nel territorio. Ampio spazio è stato dato al Festival sul sito internet di Scenario e sui Social, anche con annunci promozionali su FB. Il Festival ha avuto ampia risonanza sulla stampa locale e nazionale e su riviste specializzate. La rassegna stampa è presente nella PRESS AREA del sito di Scenario: https://www.associazionescenario.it/rassegna-stampa/. Il Festival è stato documentato con servizi fotografici e video. Una scelta delle fotografie è visibile sul sito di Scenario (https://www.associazionescenario.it/scenario-gallery/). Sono stati prodotti inoltre due video realizzati dal film maker Federico Tovani. Il Festival è stato accompagnato quotidianamente da aggiornamenti sui social dell’Associazione.
2021
Cristina Valenti (2021). Scenario Festival 2021.
Cristina Valenti
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/874032
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