La rassegna teatrale IL NUOVO TEATRO E LA MEMORIA, promossa dall'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, con la direzione artistica di Cristina Valenti, si è svolta presso il GIARDINO DELLA MEMORIA, adiacente al Museo per la Memoria di Ustica, dal 27 giugno all'8 agosto 2009. Il percorso ha avuto inizio il 27 giugno, “anniversario di Ustica”, con una significativa apertura sui più giovani, i quattro finalisti del Premio Scenario per Ustica, a rappresentare insieme il futuro del teatro e il presente dell’impegno civile, in questo caso concentrato sui temi della Resistenza, delle morti bianche, delle periferie metropolitane e delle malattie “invisibili”. Quindi il viaggio generazionale è ripartito da Randisi e Vetrano che – pensando all’ultimo volo del DC9 – hanno creato un ponte ideale con la Sicilia di Pirandello riletta attraverso l’approccio originalissimo di testi non solo teatrali. Il terzo appuntamento ha visto come protagonista il linguaggio performativo del Teatrino Clandestino che ha proposto un emozionante lavoro originale, frutto dell’incontro fra l’attrice e regista Fiorenza Menni e Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica. Infine, le narrazioni di Mario Perrotta e di Ascanio Celestini, rispettivamente sull’Italia degli emigrati e la memoria delle Fosse ardeatine, hanno chiuso il percorso all’insegna di un successo straordinario, calorosamente dimostrato da un pubblico vastissimo, partecipe e commosso. La rassegna “il Nuovo teatro e la memoria” ha riqualificato lo spazio antistante il Museo per la memoria di Ustica non rispondendo semplicemente a un obiettivo di “animazione” o intrattenimento estivo, ma dialogando con l’importante segno artistico che Christian Boltanski ha impresso al progetto museale che raccoglie il relitto del DC9 Itavia. Considerati singolarmente, i lavori presentati hanno mostrato i differenti modi in cui le diverse generazioni del Nuovo teatro sono in grado di interpretare i temi legati alla memoria costruendo un tessuto di partecipazione attiva fra palcoscenico e platea. A dimostrazione di quest’ultimo punto, la partecipazione crescente degli spettatori che, dal 27 giugno all’8 agosto, hanno raggiunto le 3.500 presenze. Una fiducia crescente accordata alla programmazione, frutto di un “passaparola” al quale ha certamente contribuito, oltre al valore dei singoli artisti, la qualità complessiva della proposta, riconosciuta nei suoi caratteri di pluralità e coralità: di voci, temi e modi espressivi. I dati sull’afflusso del pubblico sono assai eloquenti al proposito. Ciò che i puri valori numerici non permettono di comprendere è la composizione del pubblico, che ha raccolto una forte presenza di spettatori radicati nel quartiere a base famigliare, con amplissimo ventaglio di età (dai bambini agli anziani), insieme a spettatori più “specializzati” (critici, intellettuali, studenti e appassionati del teatro di ricerca). La rassegna ha avuto il sostegno della Regione Emilia-Romagna, dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Bologna e del Comune di Bologna; con il patrocinio del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna, mambo, be' bolognaestate09, Quartiere Navile, e con la collaborazione dell'Associazione Scenario.
C. Valenti (2009). IL NOVO TEATRO E LA MEMORIA.
IL NOVO TEATRO E LA MEMORIA
VALENTI, CRISTINA
2009
Abstract
La rassegna teatrale IL NUOVO TEATRO E LA MEMORIA, promossa dall'Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica, con la direzione artistica di Cristina Valenti, si è svolta presso il GIARDINO DELLA MEMORIA, adiacente al Museo per la Memoria di Ustica, dal 27 giugno all'8 agosto 2009. Il percorso ha avuto inizio il 27 giugno, “anniversario di Ustica”, con una significativa apertura sui più giovani, i quattro finalisti del Premio Scenario per Ustica, a rappresentare insieme il futuro del teatro e il presente dell’impegno civile, in questo caso concentrato sui temi della Resistenza, delle morti bianche, delle periferie metropolitane e delle malattie “invisibili”. Quindi il viaggio generazionale è ripartito da Randisi e Vetrano che – pensando all’ultimo volo del DC9 – hanno creato un ponte ideale con la Sicilia di Pirandello riletta attraverso l’approccio originalissimo di testi non solo teatrali. Il terzo appuntamento ha visto come protagonista il linguaggio performativo del Teatrino Clandestino che ha proposto un emozionante lavoro originale, frutto dell’incontro fra l’attrice e regista Fiorenza Menni e Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime della Strage di Ustica. Infine, le narrazioni di Mario Perrotta e di Ascanio Celestini, rispettivamente sull’Italia degli emigrati e la memoria delle Fosse ardeatine, hanno chiuso il percorso all’insegna di un successo straordinario, calorosamente dimostrato da un pubblico vastissimo, partecipe e commosso. La rassegna “il Nuovo teatro e la memoria” ha riqualificato lo spazio antistante il Museo per la memoria di Ustica non rispondendo semplicemente a un obiettivo di “animazione” o intrattenimento estivo, ma dialogando con l’importante segno artistico che Christian Boltanski ha impresso al progetto museale che raccoglie il relitto del DC9 Itavia. Considerati singolarmente, i lavori presentati hanno mostrato i differenti modi in cui le diverse generazioni del Nuovo teatro sono in grado di interpretare i temi legati alla memoria costruendo un tessuto di partecipazione attiva fra palcoscenico e platea. A dimostrazione di quest’ultimo punto, la partecipazione crescente degli spettatori che, dal 27 giugno all’8 agosto, hanno raggiunto le 3.500 presenze. Una fiducia crescente accordata alla programmazione, frutto di un “passaparola” al quale ha certamente contribuito, oltre al valore dei singoli artisti, la qualità complessiva della proposta, riconosciuta nei suoi caratteri di pluralità e coralità: di voci, temi e modi espressivi. I dati sull’afflusso del pubblico sono assai eloquenti al proposito. Ciò che i puri valori numerici non permettono di comprendere è la composizione del pubblico, che ha raccolto una forte presenza di spettatori radicati nel quartiere a base famigliare, con amplissimo ventaglio di età (dai bambini agli anziani), insieme a spettatori più “specializzati” (critici, intellettuali, studenti e appassionati del teatro di ricerca). La rassegna ha avuto il sostegno della Regione Emilia-Romagna, dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna, della Provincia di Bologna e del Comune di Bologna; con il patrocinio del Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna, mambo, be' bolognaestate09, Quartiere Navile, e con la collaborazione dell'Associazione Scenario.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.