Il Foglio 239 “Faenza” ricade prevalentemente in provincia di Ravenna (circa il 70% del territorio), mentre la porzione nord occidentale appartiene alla provicia di Bologna, e quella sud orientale alla provincia di Forlì-Cesena. A partire da ovest è attraversato dal fiume Santerno, dal torrente Senio, dal fiume Lamone e dal Torrente Marzeno; il fiume Montone entra per poco più di un chilometro all’estremità sud orientale del Foglio in questione. Esso si sviluppa dalla quota di 9 metri s.l.m. al limite nord-orientale fino ai 533 metri di Monte Giornetto, che si trova all’incirca al limite opposto, quello sud-occidentale. I rilievi geologici sono stati svolti alla scala 1:10.000 a partire dagli anni '80 nell’ambito del progetto “Carta geologica dell’Appennino emiliano-romagnolo alla scala 1:10.000” della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Università degli studi di Bologna. Dal 1992 per consentire una migliore omogeneità a scala regionale sono state revisionate ampie zone del foglio 239. Per il rilevamento, la rappresentazione e la descrizione delle unità marine affioranti nel presente foglio è stato seguito il principio litostratigrafico seguendo le indicazioni riportate nella Guida al rilevamento per la Carta Geologica d’Italia 1:50.000 (CNR-CCGG, 1992) e nella “International stratigraphic guide” (SALVADOR, 1994). In particolare, le formazioni torbiditiche sono state suddivise in sottounità in base al rapporto arenaria-pelite e alla posizione stratigrafica (si veda anche BENINI et alii, 1990 e ANTOLINI & CREMONINI, 1990). Per quel che riguarda invece le modalità di rilevamento e rappresentazione cartografica delle unità quaternarie continentali si sono seguiti invece i criteri delle unità stratigrafiche a limiti in conformi (CNR-CCGG, 1992). Le età delle unità cartografate si basano su oltre 200 analisi micropaleontologiche e biostratigrafiche relative alle associazioni a foraminiferi eseguite dal Dott. Stefano Claudio Vaiani del Dipartimento Scienze della Terra e Geologico Ambientali dell’Università di Bologna. Ulteriori dati micropaleontologici sono stati forniti dalla Prof.ssa Maria Luisa Colalongo (Dipartimento Scienze della Terra e Geologico Ambientali dell’Università di Bologna), limitatamente alle unità del margine appenninico padano e del sottosuolo, e dalla Dott.ssa Anna Maria Borsetti (Istituto per la Geologia Marina, CNR di Bologna) per alcuni settori di affioramento delle Argille Azzurre. Per le poche unità non interessate dall’analisi biostratigrafica, o che non hanno dato risultati significativi, si è fatto riferimento alla letteratura, alla posizione nella successione stratigrafica e ad alcuni dati di stratigrafia isotopica dello stronzio.
Benini A., Martelli L., Amorosi A., Martini A., Severi P., Cazzoli M.A., et al. (2009). Note Illustrative della Carta Geologica D’Italia alla scala 1:50.000 foglio 239 Faenza. ROMA : ISPRA - Servizio Geologico d’Italia.
Note Illustrative della Carta Geologica D’Italia alla scala 1:50.000 foglio 239 Faenza
AMOROSI, ALESSANDRO;VAIANI, STEFANO CLAUDIO
2009
Abstract
Il Foglio 239 “Faenza” ricade prevalentemente in provincia di Ravenna (circa il 70% del territorio), mentre la porzione nord occidentale appartiene alla provicia di Bologna, e quella sud orientale alla provincia di Forlì-Cesena. A partire da ovest è attraversato dal fiume Santerno, dal torrente Senio, dal fiume Lamone e dal Torrente Marzeno; il fiume Montone entra per poco più di un chilometro all’estremità sud orientale del Foglio in questione. Esso si sviluppa dalla quota di 9 metri s.l.m. al limite nord-orientale fino ai 533 metri di Monte Giornetto, che si trova all’incirca al limite opposto, quello sud-occidentale. I rilievi geologici sono stati svolti alla scala 1:10.000 a partire dagli anni '80 nell’ambito del progetto “Carta geologica dell’Appennino emiliano-romagnolo alla scala 1:10.000” della Regione Emilia-Romagna in collaborazione con l’Università degli studi di Bologna. Dal 1992 per consentire una migliore omogeneità a scala regionale sono state revisionate ampie zone del foglio 239. Per il rilevamento, la rappresentazione e la descrizione delle unità marine affioranti nel presente foglio è stato seguito il principio litostratigrafico seguendo le indicazioni riportate nella Guida al rilevamento per la Carta Geologica d’Italia 1:50.000 (CNR-CCGG, 1992) e nella “International stratigraphic guide” (SALVADOR, 1994). In particolare, le formazioni torbiditiche sono state suddivise in sottounità in base al rapporto arenaria-pelite e alla posizione stratigrafica (si veda anche BENINI et alii, 1990 e ANTOLINI & CREMONINI, 1990). Per quel che riguarda invece le modalità di rilevamento e rappresentazione cartografica delle unità quaternarie continentali si sono seguiti invece i criteri delle unità stratigrafiche a limiti in conformi (CNR-CCGG, 1992). Le età delle unità cartografate si basano su oltre 200 analisi micropaleontologiche e biostratigrafiche relative alle associazioni a foraminiferi eseguite dal Dott. Stefano Claudio Vaiani del Dipartimento Scienze della Terra e Geologico Ambientali dell’Università di Bologna. Ulteriori dati micropaleontologici sono stati forniti dalla Prof.ssa Maria Luisa Colalongo (Dipartimento Scienze della Terra e Geologico Ambientali dell’Università di Bologna), limitatamente alle unità del margine appenninico padano e del sottosuolo, e dalla Dott.ssa Anna Maria Borsetti (Istituto per la Geologia Marina, CNR di Bologna) per alcuni settori di affioramento delle Argille Azzurre. Per le poche unità non interessate dall’analisi biostratigrafica, o che non hanno dato risultati significativi, si è fatto riferimento alla letteratura, alla posizione nella successione stratigrafica e ad alcuni dati di stratigrafia isotopica dello stronzio.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.