I rilievi geologici eseguiti per la realizzazione di questo foglio sono stati effettuati alla scala 1:10.000 negli anni ‘80 nell’ambito del progetto “Carta geologica dell’Appennino emiliano-romagnolo alla scala 1:10.000” della Regione Emilia-Romagna. A partire dal 1993 sono state revisionate sia le zone collinari e pedecollinari che quelle di pianura per l’allestimento alla scala 1:50.000. Il Foglio 221 “Bologna” ricade interamente nella provincia di Bologna; è all’incirca compreso tra il T. Savena ad ovest ed il T. Sillaro a est mentre il limite meridionale è circa sulla congiungente gli abitati di Pian di Macina, Varignana e Castel S. Pietro Terme. Il limite settentrionale, coincidente con il parallelo di latitudine 44° 36’, passa poco a sud di Molinella e Minerbio. La quota minima è di circa 30 metri in pianura, mentre in collina l’altezza massima è di 354 metri, nei pressi di Settefonti. Il foglio è attraversato da WNW a ESE dal margine appenninico-padano, all’incirca da S. Lazzaro di Savena a Castel S. Pietro Terme. Le colline e i primi rilievi appenninici interessano quindi solo la porzione sud-occidentale del foglio. Il foglio 221 ricade a cavallo dei fogli 87 - Bologna, 88 - Imola, 98 - Vergato e 99 - Faenza della II edizione della CARTA GEOLOGICA D’ITALIA 1:100.000. La maggior parte delle informazioni sulla stratigrafia e la struttura delle successioni appenniniche qui affioranti deriva da rilevamenti nei fogli limitrofe, dove affiorano le successioni tipo e le unità sono meglio rappresentate; inoltre, dato l’avanzato stadio di realizzazione del progetto CARG negli altri settori dell’Appennino Emiliano-Romagnolo, i dati sulle età delle successioni pre-continentali derivano per lo più dai rilevamenti e dalle analisi svolte per la realizzazione dei fogli limitrofi. Per la suddivisione dei terreni affioranti è stato seguito il criterio litostratigrafico (AZZAROLI & CITA, 1968; CNR-CCGG, 1992; SALVADOR, 1994), essenzialmente basato su criteri distinguibili sul terreno, quali caratteristiche litologiche e posizione stratigrafica.
Martelli L., Amorosi A., Severi P., Cazzoli M.A., Colalongo M.L., Vaiani S.C., et al. (2009). Note Illustrative della Carta Geologica D’Italia alla scala 1:50.000 foglio 221 Bologna. ROMA : ISPRA - Servizio Geologico d’Italia.
Note Illustrative della Carta Geologica D’Italia alla scala 1:50.000 foglio 221 Bologna
AMOROSI, ALESSANDRO;COLALONGO, MARIA LUISA;VAIANI, STEFANO CLAUDIO;FUSCO, FABIO
2009
Abstract
I rilievi geologici eseguiti per la realizzazione di questo foglio sono stati effettuati alla scala 1:10.000 negli anni ‘80 nell’ambito del progetto “Carta geologica dell’Appennino emiliano-romagnolo alla scala 1:10.000” della Regione Emilia-Romagna. A partire dal 1993 sono state revisionate sia le zone collinari e pedecollinari che quelle di pianura per l’allestimento alla scala 1:50.000. Il Foglio 221 “Bologna” ricade interamente nella provincia di Bologna; è all’incirca compreso tra il T. Savena ad ovest ed il T. Sillaro a est mentre il limite meridionale è circa sulla congiungente gli abitati di Pian di Macina, Varignana e Castel S. Pietro Terme. Il limite settentrionale, coincidente con il parallelo di latitudine 44° 36’, passa poco a sud di Molinella e Minerbio. La quota minima è di circa 30 metri in pianura, mentre in collina l’altezza massima è di 354 metri, nei pressi di Settefonti. Il foglio è attraversato da WNW a ESE dal margine appenninico-padano, all’incirca da S. Lazzaro di Savena a Castel S. Pietro Terme. Le colline e i primi rilievi appenninici interessano quindi solo la porzione sud-occidentale del foglio. Il foglio 221 ricade a cavallo dei fogli 87 - Bologna, 88 - Imola, 98 - Vergato e 99 - Faenza della II edizione della CARTA GEOLOGICA D’ITALIA 1:100.000. La maggior parte delle informazioni sulla stratigrafia e la struttura delle successioni appenniniche qui affioranti deriva da rilevamenti nei fogli limitrofe, dove affiorano le successioni tipo e le unità sono meglio rappresentate; inoltre, dato l’avanzato stadio di realizzazione del progetto CARG negli altri settori dell’Appennino Emiliano-Romagnolo, i dati sulle età delle successioni pre-continentali derivano per lo più dai rilevamenti e dalle analisi svolte per la realizzazione dei fogli limitrofi. Per la suddivisione dei terreni affioranti è stato seguito il criterio litostratigrafico (AZZAROLI & CITA, 1968; CNR-CCGG, 1992; SALVADOR, 1994), essenzialmente basato su criteri distinguibili sul terreno, quali caratteristiche litologiche e posizione stratigrafica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.