Il volume propone una reinterpretazione dell'opera di Giovanni Pascoli attraverso l'idea del nulla, ovvero del sentimento della labilità e dell'annullamento che domina la sua poesia a partire da "Myricae" sino ai "Poemi conviviali", qui analizzata sullo sfondo della cultura europea di fine Ottocento e inizio Novecento, tra positivismo, simbolismo e filosofie negative, attraverso il confronto con i classici e i contemporanei, senza tralasciare l'influsso del pensiero buddhista. La modernità di Pascoli emerge specialmente nella sua rilettura della classicità come mondo di ombre, nell'idea del reale come superficie che cela una dimensione oscura, nel rapporto con Poe maestro del brivido, nell'anticipazione di temi novecenteschi che ritornano in Ungaretti e Caproni, nella rielaborazione originale dell'antica sapienza indiana, nel motivo ricorrente del naufragio, nell'esplorazione del cosmo caratterizzata dalla vertigine della dissoluzione ai confini del nulla. Si delinea così un itinerario di ricerca che esplora aspetti meno noti dell'opera e del pensiero di Pascoli attraverso un nuovo sentimento del nulla che distingue il poeta nel panorama della cultura fin de siècle, per molti versi anticipatore delle inquietudini e del nichilismo novecentesco.

Pascoli e la vertigine del nulla

Daniela Baroncini
2021

Abstract

Il volume propone una reinterpretazione dell'opera di Giovanni Pascoli attraverso l'idea del nulla, ovvero del sentimento della labilità e dell'annullamento che domina la sua poesia a partire da "Myricae" sino ai "Poemi conviviali", qui analizzata sullo sfondo della cultura europea di fine Ottocento e inizio Novecento, tra positivismo, simbolismo e filosofie negative, attraverso il confronto con i classici e i contemporanei, senza tralasciare l'influsso del pensiero buddhista. La modernità di Pascoli emerge specialmente nella sua rilettura della classicità come mondo di ombre, nell'idea del reale come superficie che cela una dimensione oscura, nel rapporto con Poe maestro del brivido, nell'anticipazione di temi novecenteschi che ritornano in Ungaretti e Caproni, nella rielaborazione originale dell'antica sapienza indiana, nel motivo ricorrente del naufragio, nell'esplorazione del cosmo caratterizzata dalla vertigine della dissoluzione ai confini del nulla. Si delinea così un itinerario di ricerca che esplora aspetti meno noti dell'opera e del pensiero di Pascoli attraverso un nuovo sentimento del nulla che distingue il poeta nel panorama della cultura fin de siècle, per molti versi anticipatore delle inquietudini e del nichilismo novecentesco.
2021
152
9788855535106
Daniela Baroncini
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